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Ericsson, Salvatore: col decreto Dignità la crisi non si sarebbe mai verificata

Manifestazione lavoratori Ericsson (foto di repertorio)

“Da Roma e Milano, in diversi tribunali d’Italia si moltiplicano le sentenze di reintegro in favore dei lavoratori licenziati senza giusta causa da Ericsson. Uno tsunami che interessa da vicino Genova, dove sono 51 i lavoratori licenziati nel 2017 dall’azienda svedese. Quello che abbiamo sempre denunciato con forza ora è confermato anche dalla legge: quei licenziamenti sono illegittimi”.

Lo ha dichiarato oggi la consigliera regionale del M5S Alice Salvatore.

“Purtroppo – ha aggiunto Salvatore – l’odissea dei lavoratori non finisce qui poiché, di tutta risposta, Ericsson reintegra le persone, salvo poi trasferirle in altre città. Una punizione che, nella logica aziendale, suona come un avvertimento minaccioso a chiunque volesse tentare la strada del ricorso.

Eppure, se il decreto Dignità fosse stato già in vigore, una crisi come quella di Ericsson non si sarebbe neppure mai verificata.

Le aziende che decidono di delocalizzare, infatti, sono tenute a restituire tutti i soldi pubblici ricevuti dallo Stato fino a quattro volte la somma di partenza. Una norma, questa, che disinnescherà preventivamente qualsiasi bomba sociale come quella di Ericsson e di tante aziende che hanno spolpato Genova e la Liguria, salvo restituire poi le briciole.

Sarà una svolta fondamentale nel rapporto tra azienda e territorio e il primo passo per restituire ai lavoratori la dignità perduta”.