Home Politica Politica Genova

Danni maltempo, da Governo solo pochi spiccioli: Anci e sindaci liguri in rivolta

Crollo Viadotto A6, vigili del fuoco al lavoro

“Stato di emergenza. Nessun rispetto per la nostra regione. Anci Liguria non ci sta”.

Lo hanno dichiarato oggi i responsabili liguri dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani.

“Sono del tutto inutili le passerelle sul territorio – hanno spiegato – se ne stiano pure a Roma! Se la risposta alle richieste
liguri è quella che giunge informalmente stamane, significa che non si comprende il senso e la
struttura del sistema delle somme urgenze da parte dei relatori di Governo che hanno preso parte al
tavolo”.

“I nostri sindaci da settimane, ininterrottamente, stanno intervenendo per salvare persone e cose, per
riaprire viabilità, per spalare fango, senza tregua e senza sosta, cercando di limitare i danni ed
assumendosi enormi responsabilità personali firmando interventi per somme urgenze necessarie a
contenere la situazione calamitosa” ha dichiarato Enrico Piccardo, coordinatore dei piccoli Comuni e
sindaco di Masone.

“Sappiamo che Regione Liguria ha chiesto un intervento straordinario per 107 mln complessivi per le
due tornate di maltempo che ci hanno colpito, apprendiamo che la risposta di stanziamento
governativo ammonta a 49 milioni di euro. Ciò è inaccettabile perché è insostenibile per il nostro territorio. Un
territorio della cui fragilità tutti, non solo in Italia, sono a conoscenza ed a cui non si può rispondere
con una manciata di monetine, perché dire ‘intanto prendete questi e poi ne troveremo altri’, significa
non conoscere lo strumento delle somme urgenze che non si coprono con dei pagherò! Quanto chiesto
dal presidente della Regione Giovanni Toti è non solo legittimo ma facilmente riscontrabile e verificabile,
l’ammontare delle richieste è appena sufficiente per coprire gli interventi d’urgenza, gli interventi
strutturali dovranno seguire” ha aggiunto il direttore generale Anci Liguria Pierluigi Vinai.

“Non ci si stupisca poi se i sindaci minacciano di consegnare le chiavi e le fasce tricolori in Prefettura
e, neppure, se, come è iniziato ad accadere nelle ultime tornate di consultazioni amministrative, si
manifesti il fenomeno delle candidature uniche alla carica di Sindaco od addirittura nessuna
candidatura e conseguente commissariamento del Comune. Il senso di responsabilità ha dei confini,
non essere in grado di coprire le somme urgenze travalica questi confini, per esempio” ha sottolineato il
vice coordinatore dei piccoli Comuni e sindaco di Bormida, Daniele Galliano.

“Chiediamo una assoluta revisione della somma stanziata, chiediamo una radicale ristrutturazione del
fondo di solidarietà comunale affinché tenga conto delle condizioni dei territori e non sia soltanto un
farraginoso e cervellotico strumento contabile per una stabilità della spesa pubblica che viene fatta
pagare soprattutto ed esageratamente ai Comuni. Per questo il presidente dei sindaci liguri, Marco
Bucci, ha presentato un emendamento alla legge di stabilità” ha riferito il coordinatore della
commissione Finanza locale e assessore al Bilancio di Genova, Pietro Piciocchi.

“La Liguria è un territorio fragile, prevalentemente montuoso ed orograficamente complicato, non è un
caso se la stragrande maggioranza dei Comuni è di piccola e piccolissima dimensione. Se non li
sosteniamo lo spopolamento crescerà e da esodo diverrà disastro ambientale, le prime avvisaglie sono
sotto gli occhi di tutti. I sindaci liguri non possono accettare questa situazione senza reagire, il presidente dei sindaci liguri,
Marco Bucci, guiderà con ogni legittima energia questa battaglia” ha concluso Vinai.