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Cinghialina catturata ad Altare, il nein della Regione alla liberazione

Lettera alla redazione: #iostoconicinghiali
Un cucciolo di cinghiale (immagine di repertorio)

Centinaia di persone e di associazioni che, accogliendo l’appello della Protezione Animali savonese, avevano inviato mail chiedendo il salvataggio della cinghialina catturata vicino ad una casa ad Altare, speravano che la Regione Liguria la rimettesse in libertà dopo eventualmente averla sterilizzata.

Ed invece ieri è arrivata la burocratica risposta: “non si può, la legge dice che è vietato immettere nell’ambiente i cinghiali”.

La risposta della Regione tramite mail

Inutile obiettare, come fa l’Enpa da anni, che “immissione”, in italiano, significa inserire qualcosa di estraneo e invece la cinghialina è nata e vissuta nell’ambiente a cui si vorrebbe restituirla!

Uno dei presenti che ha voluto rimanere anonimo ha filmato la cattura, fatta a mani nude da tre operatori, a dimostrazione che la bestiola era innocua e non pericolosa.

Il video presenta solo l’audio, è stato oscurato dall’Enpa. Sinceramente non ci sentiamo di pubblicarlo perché, mettendoci la mano sul cuore anche solo l’audio è davvero agghiacciante e potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno anche se, nel contempo, potrebbe servire a mostrare il livello di “civiltà” della “gestione della fauna selvatica” della Liguria e dell’Italia.

Chi vuole rimandi, ma senza insultare – precisa l’Enpa di Savona mail di protesa e di condanna alla Regione Liguria  (presidente@regione.liguria.it, liguriainforma@regione.liguria.it,) ma anche all’ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: urp@isprambiente.it,) ed al ministro dell’Ambiente (urp@minambiente.it,), con l’invito a rendere civili i protocolli operativi delle catture dei cinghiali e prescrivere che gli animali siano sterilizzati e rimessi in libertà.”