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Chiuso casello di Recco: TIR passano nei due sensi la città

Recco chiuso il casello. TIR, attraversano la città.

Con soli due giorni di preavviso la società Autostrade chiude il casello di Recco. Il sindaco Gandolfo chiede il rimborso delle spese sostenute e per i danni subiti dalla città di Recco.

La società Autostrade ha pervenuto, lunedì 2 marzo 2020, una nota nella quale si comunicava, la chiusura del tratto autostradale Genova Nervi – Recco in entrambe le direzione dalle ore 22 del mercoledì 4 marzo alle ore 6 di giovedì 5 marzo. Carlo Gandolfo, sindaco della città di Recco ha dato mandato al comando di Polizia Locale di effettuare un servizio aggiuntivo di vigilanza notturna per coprire l’intera fascia oraria di chiusura del tratto autostradale.
Gandolfo spiega nelle dovute specifiche problematiche in cui è costretto a rivolgere questa incresciosa situazione. «E’ questa una situazione inaccettabile  ̶  dichiara il primo cittadino di Recco  ̶   la società Autostrade ribalta sulla città, con scarsissimo preavviso, tutti i problemi che comporta la chiusura contemporanea delle 2 direttrici di traffico.
Senza provvedere in alcun modo a mitigarne le conseguenze, senza fornire al comune assistenza in termini di cartellonistica stradale aggiuntiva e operatori per la gestione del traffico. Abbiamo chiesto un incontro urgente per avere contezza del piano delle chiusure dei tratti interessati al casello di Recco. Le chiusure straordinarie stanno diventando una regola
Cosa chiedete alla società per poter gestire queste situazioni?
«Chiediamo ad Autostrade la pianificazione degli interventi, la chiusura non contestuale delle due direttrici di marcia sullo stesso tratto e di assumersi i costi del personale di Polizia Locale, che dovrà essere schierato per il controllo del flusso della viabilità in città.
La necessità degli straordinari notturni per la Polizia Locale di Recco, per garantire la sicurezza in città, costituisce infatti un importante costo per il Comune per un’attività non dipendente dall’Amministrazione stessa, ma anzi causata dalla necessità di un’azienda privata che deve, come prevede la normativa, farsi carico anche dei costi indiretti di tali interventi.
A tutto questo vanno aggiunti anche i danni all’arredo urbano, già patiti nelle scorse notti, dovuti al passaggio dei numerosi autotreni TIR.» ABov