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Caso Grillo, la 21enne raccontò di essere già stata violentata. Ma poi ritirò le accuse

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania (foto di repertorio fb)

Nel processo per violenza sessuale a carico dei ventenni genovesi Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, e dei suoi amici Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria e Edoardo Capitta appare come testimone David Enrique Bye Obando, lo studente norvegese di origini nicaraguensi amico della presunta vittima.

La studentessa 21enne di origini norvegesi, abitante a Milano, ha accusato i giovani genovesi di averla violentata nel luglio del 2019 in un residence di Cala di Volpe di proprietà del leader storico del M5S. Tuttavia, stante le testimonianze e i fatti emersi, gli inquirenti vogliono capire l’attendibilità del suo racconto.

La giovane coetanea degli imputati, secondo quanto riferito agli inquirenti dal suo maestro di kite surf, gli raccontò di avere subìto una violenza sessuale da Obando durante un campeggio in Norvegia, nell’estate 2018, ma che non volle denunciarlo dopo avere avuto un “confronto” con lui. L’accusa venne poi ritirata.

Il giudice ha accolto la richiesta del collegio di difesa dei genovesi che aveva inserito il nicaraguense nell’elenco dei testimoni.

Gli avvocati hanno confermato l’iniziativa e riferito, in sintesi, che dovranno impegnarsi per rintracciarlo e portarlo a testimoniare in aula a Tempio Pausania.

Per la difesa la testimonianza di Obando è una delle più importanti. Perché, secondo quanto trapelato, può gettare ulteriore nuova luce sull’attendibilità del racconto della 21enne.

La vicenda, infatti, non appare del tutto chiara. Inoltre, i giovani imputati, hanno sempre respinto tutte le accuse.

Lo stesso istruttore di kite surf, in aula davanti ai magistrati, ha descritto in modo analogo le confidenze che la 21enne gli fece in merito all’incontro con i quattro coetanei, ora imputati a seguito delle sue accuse: “Mi riferì quella cosa a mio avviso in maniera molto confusa e contraddittoria”.

Il testimone ha anche aggiunto di avere a tratti pensato che l’allieva gli raccontasse quelle storie per “attirare la sua attenzione e fare colpo su di lui”.

Anche per questo i giudici hanno deciso di acconsentire alla richiesta dei legali della difesa di interrogare quello che potrebbe rivelarsi un testimone chiave al fine di scagionare i giovani genovesi da tutte le pesanti accuse lanciate dalla 21enne.