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Bufera su Cogoleto, saluti romani in consiglio comunale il Giorno della Memoria

Consiglio comunale a Cogoleto (foto d'archivio)

“La giornata di ieri è stata segnata da un grave episodio avvenuto durante la seduta del consiglio comunale: alcuni consiglieri della minoranza si sono ripetutamente esibiti nel saluto romano”.

Lo ha dichiarato stamane su fb il sindaco di Cogoleto Paolo Bruzzone, eletto dal centrosinistra.

I consiglieri comunali di centrodestra Francesco Biamonti, Valeria Amadei e Mauro Siri del gruppo “Mauro Siri per Cogoleto” hanno però risposto agli inviti di presentare le scuse: “È stato solo un modo di votare. Accuse infamanti”.

Cogoleto, Biamonti: nessun saluto romano, ricostruzione falsa su fb. Querelo il sindaco

Ricordiamo che ieri si è celebrato in tutta Italia Il Giorno della Memoria e che l’episodio avvenuto a Cogoleto, oggi al centro di una bufera politica, è stato ripreso anche dalla pagina web della trasmissione Mediaset “Le Iene”.

“Mi preme – ha aggiunto Bruzzone – condannare con forza tale gesto, appartenente alla simbologia fascista, che evoca valori politici di intolleranza, odio e discriminazione razziale.

La nostra Cogoleto ha sempre difeso in maniera salda i valori antifascisti presenti nella Costituzione e mai, fino ad oggi, i dibattiti politici si erano dimostrati così estremi.

Sono pertanto convinto che quanto accaduto ieri non possa e non debba passare inosservato, nel rispetto di tutte le persone che, a causa dell’ideologia a cui rimandano quelle braccia tese – e più in generale, di ogni forma di prevaricazione indipendente dal colore politico – hanno vissuto gli orrori del passato perdendo la vita e vedendosi private di ogni forma di libertà e dignità.

Da qui la necessità di rimarcare quanto già espresso durante la seduta del consiglio comunale, esprimendo nuovamente la mia preoccupazione e quella di tutta l’amministrazione comunale per fatti che sono lontani dal nostro vivere quotidiano e dal rispetto che contraddistingue i valori democratici e di pace del nostro Paese.

Gesti come quelli di ieri, che mi auguro non si ripetano più in alcun modo, sono da stigmatizzare aspramente, ancor di più se commessi da rappresentati delle istituzioni, in giornate così importanti e cariche di significato, come quella della Memoria, e dai banchi di una sala consiliare intitolata a Sandro Pertini”.