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Arriva la realtà virtuale al cinema Sivori, unica sala a Genova

Arriva la realtà virtuale al cinema Sivori, unica sala a Genova a proporre questa novità, 21-22 gennaio, 10 spettatori indosseranno i visori
Arriva la realtà virtuale al cinema Sivori, unica sala a Genova a proporre questa novità, 21-22 gennaio, 10 spettatori indosseranno i visori

Arriva la realtà virtuale al cinema Sivori, unica sala a Genova a proporre questa novità, 21-22 gennaio, 10 spettatori indosseranno i visori

Arriva la realtà virtuale al cinema Sivori, unica sala a Genova, visori per guardare Elio Germano nel film “Segnale d’allarme. La mia battaglia VR” con l’impressione di averlo davanti a sé, in carne e ossa, trasportati in un altro mondo.

È l’esperienza promessa dalla nuova frontiera del cinema da provare nella sala più antica d’Italia, dove in 130 anni si è passati dalla proiezione dei primi film dei fratelli Lumière, alla pellicola, al digitale, al laser e ora anche al virtuale. È l’unica sala in Italia che può vantare una storia così lunga e così rilevante. Le proiezioni sono quattro: sabato 21 alle 17.30 e alle 20, domenica 22 gennaio alle 15.30 e alle 17.30. Il biglietto è in vendita a 10 euro, acquistabile anche on line sul sito www.circuitocinemagenova.com. Non sono validi gli abbonamenti. Posti limitati.

Segnale d’allarme. La mia battaglia VR con Elio Germano, distribuito da Gold Production, è il primo spettacolo teatrale trasposto in realtà virtuale a entrare nella normale programmazione di Circuito. L’opera teatrale è di Elio Germano e Chiara Lagani, diretta dallo stesso Germano con Omar Rashid. Racconta una storia vera, la nostra. Una volta indossato il casco VR, lo spettatore sarà portato a piccoli passi a confondere immaginario e reale, e sarà portato ad immergersi nell’opera teatrale diventandone parte.

Germano interpreta un attore, o forse un comico, ipnotizzatore non dichiarato, che durante uno spettacolo di intrattenimento, manipola gli spettatori in un crescendo di autocompiacimento, anche verbale, fino a giungere, al termine del suo show, a una drammatica imprevedibile svolta. Portatore di un muto volere collettivo diffuso nell’aria, l’artista da figura autorevole si farà a poco a poco sempre più autoritario, evocando lo spettro di un estremismo di ritorno travestito da semplice buon senso.