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Area crisi Savona, in arrivo 54 milioni: Rixi firma Accordo programma con Bellanova

Edoardo Rixi e Teresa Bellanova

Regione Liguria metterà in campo, attraverso bandi propri, 25 milioni di euro tra risorse proprie, fondi europei e contratti di localizzazione, oltre ai 20 milioni di euro stanziati dal governo. Inoltre, 9 milioni di euro saranno anticipati dall’Autorità di sistema portuale per opere infrastrutturali “in attesa che anche il Mit impegni risorse precise”.

Firmato oggi a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, l’Accordo di programma sull’area di crisi industriale complessa in provincia di Savona.

Il documento è stato sottoscritto dalla viceministra Teresa Bellanova, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi, dal presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano e dal rappresentante dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno occidentale.

I fondi serviranno ad incentivare le imprese ad investire nella riqualificazione industriale della provincia savonese. Il progetto non prevede solo stanziamenti a fondo perduto, ma anche sgravi fiscali e benefit sviluppati attraverso convenzioni con gli istituti di credito.

L’area di crisi savonese complessa comprende 21 Comuni e coincide con il territorio dei Comuni liguri del Sistema Locale del Lavoro di Cairo Montenotte – Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio e Roccavignale, il vadese (Vado Ligure e Quiliano) e Villanova d’Albenga.

“Siamo soddisfatti – ha spiegato Rixi – per aver raggiunto l’attesa firma all’Accordo di programma sul progetto di riconversione industriale delle aree entro i termini che ci eravamo posti.

Adesso arriva la fase più importante. Una volta pubblicato il bando, auspichiamo che sia importante la partecipazione da parte di soggetti interessati all’insediamento nelle aree del savonese e Valbormida.

Le manifestazioni di interesse pervenute attraverso la call indetta da Invitalia sono servite esclusivamente a dare un’indicazione sui potenziali investitori e sugli eventuali progetti di insediamento e riconversione.

Ora si entra nel vivo. Anche chi ha risposto alla call dovrà comunque presentare il progetto partecipando al prossimo bando. Ci aspettiamo, inoltre, che vengano presentati progetti che non sono stati inviati nella call, per esempio nel settore turistico, oltre che quello industriale, manifatturiero, commerciale e logistico”.