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Appalti truccati, 11 arrestati e i dettagli inchiesta. Aggiornamento

Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Asl5: noi parte lesa

Aggiornamento 25 marzo 2022.

Riguardo la sentenza di condanna in primo grado ad un anno di reclusione per l’ex direttore generale dell’Asl 5 Andrea Conti, sono state accolte le tesi difensive, non c’è stata alcuna turbativa d’asta, nessuna corruzione.

Le contestazioni erano emerse nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti negli appalti dell’Asl 5 tra il 2017 e il 2018.

L’ingegnere capo Massimo Buccheri aveva chiuso l’accordo con la procura per una pena pari 4 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione, concussione, turbativa d’asta, rivelazione di segreti d’ufficio, falso in atto pubblico.

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La Guardia di finanza della Spezia contestualmente alla esecuzione delle custodie cautelari ha avviato una serie di perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici delle aziende coinvolte nell’indagine sui presunti appalti truccati.

In particolare è stato passato al setaccio l’ufficio di Massimo Buccheri, dirigente del settore Patrimonio dell’Asl 5.

Oltre a Buccheri sono finiti in carcere i dirigenti Domenico Atzei e Giuseppe Casalini della Mindray, la società multinazionale cinese con sede a Milano che si occupa di strumentazione ospedaliera e il rappresentante di zona dell’azienda Emanuele Fiore.

Agli arresti domiciliari sono finiti gli imprenditori liguri Luigi Morgillo (ex vicepresidente del consiglio regionale FI poi passato all’Udc) e Riccardo Marangoni, l’imprenditore catanese Antonino Salvatore D’Arrigo e alcuni professionisti del biomedicale: i liguri Massimo Sisti e Alberto Corbani, il cremonese Carlo Patti e Aldo Pini.

Le accuse per Buccheri sono di turbativa d’asta, corruzione, concussione e rivelazione del segreto d’ufficio e falso in atto pubblico.

Mentre per i rappresentanti della società multinazionale sono di corruzione e turbativa d’asta.

Gli altri indagati sono accusati, a vario titolo, di turbativa d’asta e corruzione in concorso.

La Asl 5 della Spezia sta predisponendo provvedimenti per gli indagati nell’ambito dell’inchiesta su appalti truccati che ha portato agli 11 arresti. Lo ha annunciato oggi il direttore generale Andrea Conti sottolineando che la Asl “si ritiene parte lesa”.

“Siamo a disposizione della magistratura e della Guardia di Finanza – ha spiegato Conti – per ogni approfondimento d’indagine”.

Secondo quanto trapela da fonti investigative, sarebbero stati 1000 euro e, per una volta, anche 5000 euro (ma anche un’autoradio e qualche elettrodomestico utile in cucina) i “benefit” che il dirigente dell’Asl 5 Massimo Buccheri avrebbe ottenuto per costringere alcuni appaltatori a rifornirsi da aziende amiche dietro la minaccia di ritardare i pagamenti o di procedere in contestazioni sui lavori.

Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stata truccata una gara il cui bando era stato diviso in due lotti da 280 mila e 135 mila euro a favore della multinazionale cinese Mindray.

Per “cambiare le carte in tavola” sarebbe stata anche alterata la formula matematica compresa in una tabella per l’attribuzione del punteggio relativo all’acquisizione di attrezzature come apparecchi per anestesia e altri dispositivi utili al pronto soccorso.

In cambio, Buccheri avrebbe ricevuto denaro e promesse di denaro dai dirigenti della multinazionale.

Tuttavia, sarebbero molte le gare finite sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza che durante le indagini hanno effettuato intercettazioni e pedinamenti. Tra cui ci sarebbe un appalto relativo all’Asl di Massa per l’emissione di titoli di efficienza energetica e la falsificazione di un verbale di gara nell’Asl toscana per la costruzione del Palazzetto dello sport.