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Pensioni, c’è il decreto per l’anticipo Tfr/Tfs degli statali

Via libera all'anticipo liquidazioni fino a 45.000 euro per le pensioni

Via libera all’anticipo liquidazioni fino a 45 mila euro per le pensioni anticipate Quota 100 e pensione di vecchiaia nella Pubblica amministrazione

Il decreto legge che riguarda l’anticipo della liquidazione per i lavoratori statali che ne hanno diritto all’uscita dal lavoro sia essa la pensione anticipata, di vecchiaia o con Quota 100 permetterà ai dipendenti del pubblico impiego di farsi anticipare dalla banca la somma fino a 45 mila euro della liquidazione, sia nel caso di trattamento di fine rapporto (Tfr) che in quello di fine servizio (Tfs) spettante al momento dell’uscita da lavoro.

Il nuovo decreto, è stato annunciato dalla Ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, ed è stato registrato dalla Corte dei Conti che fissa le modalità di questa operazione.  Entro pochi giorni potrà entrare in vigore, poi dovrà essere perfezionata la convenzione con il sistema bancario, il cui tasso di interesse, sui 45 mila euro, non dovrebbe superare il 2%. A quel punto il pensionando  interessato potrà recarsi in un istituto di credito per avviare la pratica.

Liquidazione statali, come funziona abitualmente?

Quando un dipendente pubblico va in pensione, purtroppo deve aspettare alcuni anni prima di incassare integralmente la propria liquidazione, chiamato Tfs/Tfr. Si tratta di 12 mesi di attesa nel caso di cessazione dal servizio o 24 mesi per le dimissioni o il licenziamento per i primi 50.000 euro di liquidazione, ulteriori 12 mesi per la parte eccedente e fino a 100.000 euro, e ancora un anno in più per quella che eventualmente supera i 100 mila.

L’attesa è ancora più lunga per coloro che lasciano il lavoro con Quota 100 perché per loro il momento del diritto al Tfs/Tfr corrisponde a quello in cui avrebbero conseguito la pensione (di vecchiaia o anticipata) con le regole precedenti, cioè quelle della Legge Fornero. Chi esce da lavoro a 62 anni, l’età minima di Quota 100, nei casi estremi dovrà attendere fino a cinque anni per vedersi accreditare la liquidazione.

Cosa cambia con l’anticipo del Tfs/Tfr?

Il provvedimento sulla liquidazione delle pensioni permetterà di abbreviare il pagamento del Tfr o del Tfs, come previsto dal decreto numero 4 del gennaio 2019 (che ha subito vari rimaneggiamenti anche in seguito al parere del Consiglio di Stato).

L’importo di 45mila,  potrà essere incassato mediante la procedura spiegata nel testo del decreto. Il testo spiega tra l’altro cosa deve fare il dipendente interessato per utilizzare questa opzione. L’adempimento principale consiste nell’ottenere dall’ente erogatore della liquidazione la certificazione del diritto alla liquidazione stessa. Chi accede alla pensione con Quota 100 deve poi procurarsi una certificazione specifica legata alla data in cui sarebbe scattato il diritto alla pensione con le regole ordinarie.

A quanto ammonta il tasso di interesse?

Il prestito, perché tale è, viene rimborsato comprensivo di capitale e interessi al momento dell’effettiva erogazione del Tfr/Tfs, sul quale sarà operata una corrispondente trattenuta. Dal punto di vista della banca il finanziamento è garantito dalla cessione del credito relativo alla liquidazione, ma è stata prevista anche l’istituzione di un Fondo di garanzia, per l’ipotesi molto remota in cui l’Inps non fosse in grado di versare il dovuto. ABov