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50 artisti riuniti a distanza in un emozionante video

50 artisti riuniti a distanza in un emozionante video

I can see clearly now di Johnny Nash interpretato da, Menescal, John Peter, Dean Bowman, Serai, Peace Preachers, Lisa Mann, Cocco, Palermo,Ruido ZC, Käyn Lab, Sumire Kuribayashi, Zammit, Mbaye 

Il ricavato dei proventi (YouTube e digital stores) sarà interamente devoluto al progetto Africa Sarda, in particolare alla scuola materna Biko Kids Club, che fornisce istruzione a cinquanta bambini da 3 a 6 anni appartenenti a famiglie con particolari vulnerabilità, rimasta senza risorse a causa della pandemia.

lov-in-anza “Se c’è una cosa che questa quarantena ci ha insegnato è la ‘lov-in-anza’, così mi piace chiamarla, un termine inventato da me che riporta alla mente la parola ‘love’, ovvero l’amore, l’affetto delle persone care, il sentirle vicine pur stando lontani”.

Con tutto l’amore espresso da questo pensiero, Carla Cocco, cantautrice sarda, introduce il suo progetto “Africa Sarda AID for Bauleni”, un video musicale a distanza a cui hanno partecipato cinquanta tra musicisti e “ordinary people” di 17 diversi Paesi del mondo: Italia, Zambia, Etiopia, Brasile, Ecuador, Stati Uniti, Regno Unito, Olanda, Germania, Grecia, Repubblica Ceca, India, Marocco e altri.
Nel video, i vari musicisti si alternano, eseguendo una cover molto famosa e dal significato che esprime una forte carica di positività: “I can see clearly now” di Johnny Nash. Per realizzarlo, ognuno di loro ha suonato e/o cantato l’intero brano, che è stato poi inviato in digitale ad Andrea De Luca, cantante e musicista di lap steel guitars, che ha “assemblato” e mixato le oltre cinquanta tracce dando vita a un arrangiamento musicale dalle caratteristiche sonore ed emotive uniche.
Carla Cocco ha effettuato la regia e il montaggio video, ma soprattutto ha avuto il non facile compito di mettere insieme e raccogliere i contributi di tutti i partecipanti, estraendone cinque minuti di emozione pura. Niente come la musica, strumento espressivo senza confini e senza barriere linguistiche, può unire le persone e suscitare sentimenti universali di amore e di solidarietà.

Carla Cocco e Andrea De Luca, che insieme condividono non solo la passione per la musica e per l’associazione Africa Sarda ma anche la vita e la cura della loro piccola Miúcha (che compare nel video come special guest insieme alla sua piccola amica Stella), hanno lavorato ininterrottamente per circa un mese, giorno e notte, con scarsissimi mezzi tecnici a disposizione, essendo stati sorpresi dall’emergenza Covid nel mezzo di un trasloco da Roma a Tratalias, in Sardegna, la sera prima del lock down. Un computer portatile dotato di schermo da 13 pollici, un paio di auricolari e tanto entusiasmo sono stati gli unici “strumenti” a loro disposizione. Il risultato, però, è un lavoro degno dei migliori prodotti delle case di produzione audiovisiva; anche per merito de “l’arte dell’arrangiarsi”, che Carla e Andrea hanno imparato in Africa. L’arte di mettere il cuore in quello che si fa, sempre e comunque.
GLI ARTISTI

Tra gli artisti, e amici, che hanno preso parte al video, compaiono volti noti e personalità che hanno fatto la storia della musica nel mondo. Come Roberto Menescal, fra i capiscuola della bossa nova insieme a Tom Jobim e Vinicius De Moraes. John Peter, famosissimo soulman delle isole Galapagos, voce scelta per cantare l’inno nazionale dell’Ecuador; Dean Bowman, newyorchese definito da Madonna “la voce di un Dio” e ingaggiato dal chitarrista jazz John Scofield per il suo tour mondiale dedicato a Ray Charles; direttamente dal ghetto di Bauleni, Serai, cantante leader insieme ai suoi fratelli di una delle più importanti band gospel africane, i Peace Preachers; Lisa Mann, cantante e bassista statunitense, pluripremiata con Blues Music Awards e riconoscimenti internazionali; Fabio Leoni alias Ruido ZC, rapper sardo leader della band Fit Prod e autore di numerose sigle del programma radiofonico “Lo Zoo di 105”; Eddy Palermo, chitarrista di samba-jazz di fama internazionale, dalle collaborazioni discografiche con mostri sacri del jazz come Chet Baker e Joe Pass; dall’Etiopia, acclamata dalla critica, lo straordinario Käyn Lab, quintetto di etno-fusion che miscela le tipiche sonorità africane al jazz; Sumire Kuribayashi, giovane fiamma del jazz nipponico, diventata nel giro di pochi anni una delle pianiste più apprezzate per le sue doti esecutive; Aidan Zammit, musicista e noto arrangiatore maltese (per l’occasione in duetto con la figlia Lisa) che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni; Ismaila Mbaye, poliedrico musicista senegalese, considerato il percussionista africano più richiesto nel panorama musicale europeo, da segnalare la sua partecipazione all’ultimo film di Checco Zalone “Tolo tolo”.
Al progetto di Carla Cocco ha partecipato anche il pluripremiato Mario Giua Marassi (Go to net studios), vincitore di numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui quattro “oscar” pubblicitari italiani, ambasciatore del “Made in Sardinia” nel mondo, che ha ceduto ad Africa Sarda le straordinarie immagini dei fenicotteri rosa, simbolo del Sud Sardegna.
Al video hanno preso parte anche tre ragazze sarde rimaste bloccate in Africa a causa della pandemia: Claudia Aru, affermata cantante cagliaritana e volontaria in Nigeria; Elisabetta Floris, studentessa, in Uganda e Nicoletta Clavuot, in Marocco.

Lo spirito con il quale nasce questo video è riassumibile nel motto: “Togheter as one – Insieme come uno”, essere uniti per contrastare questa situazione apocalittica che nessuno avrebbe mai pensato di essere costretto a vivere. Fare squadra per ripartire, unirsi, fare rete, non sentirsi al centro dell’universo, ma capire che in questa pandemia siamo tutti uguali. Nasce così l’idea di riunire virtualmente cinquanta musicisti da tutto il mondo per aiutare la comunità di Bauleni, in Zambia, a ripartire dopo il lock down. Qui sorge infatti “Africa Sarda Studio”, lo studio di registrazione e scuola di musica creato nel cuore del ghetto per opera di Carla Cocco, all’interno dello “Steve Biko Social Center” della ONG zambiana “In& Out of the ghetto”.
Tutti i ricavi del video (proventi YouTube, vendita tramite digital stores a 0,99 centesimi) sarà devoluto a Africa Sarda Studio e In&Out, con una attenzione particolare al “Biko Kids Club”, una sorta di scuola materna in Zambia che si è dovuta fermare a causa della pandemia, lasciando a casa oltre cinquanta bambini da 3 a 6 anni, figli di famiglie ad alta vulnerabilità. La scuola, infatti, si sosteneva in parte con donazioni delle famiglie, in parte con i proventi del ristorante italo-zambiano “La Bottega”, che ha subìto le conseguenze del lock down.
Nelle speranze e nelle attese degli organizzatori, quindi, traspare quella che il video Africa Sarda AID for Bauleni abbia una diffusione virale, così da totalizzare un gran numero di visualizzazioni e poter accedere alla monetizzazione del social network. Carla e Andrea sono convinti che in tanti vorranno fare questo gesto d’amore per i bambini di Bauleni.

Bauleni è un ghetto di circa 80mila abitanti sito alla periferia di Lusaka (Zambia) che, anziché soccombere alla pandemia, ha tirato fuori tutta la creatività dei suoi abitanti per combattere il mostro venuto a spaventare l’Africa e il mondo intero: le donne del luogo si sono messe a cucire mascherine, coloratissime e meravigliose: lo “Steve Biko Social Center” (dove ha sede Africa Sarda) è diventato un centro di sensibilizzazione e di informazione per il Coronavirus; sono stati attivati workshop sull’argomento, distribuiti depliant informativi, mascherine, guanti e sanitizzanti acquistati dalla ONG In&Out of the Ghetto con le donazioni ricevute durante la quarantena.