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Una lunga storia di musica ed amicizia: la band genovese Simon Dietzsche

I Simon Dietzsche al festival delle periferie (2017)

Immaginate due ragazzi poco più che maggiorenni, all’inizio degli anni Ottanta, appassionati di musica. In quell’epoca esistono i dischi e le musicassette e le canzoni si sentivano ai concerti, momenti di vera aggregazione e grande opportunità d’incontro.

E’ proprio ad uno di questi eventi, quando sul palco suonava De Gregori, che i giovani Ferdinando Barcellona e Andrea Rigo, decidono di dare fiato alla grande passione per il pentagramma e le parole.

In una fredda giornata di febbraio del 1980, nasce a Genova la band “Simon Dietzsche”. Il loro genere è la new wave che in quel momento fa la parte del leone sulla scena internazionale, declinata in maniera del tutto originale in quanto i loro testi sono rigorosamente in italiano.

I Simon Dietzsche

“All’epoca eravamo un gruppo di adolescenti che amava chiudersi in sala prove in Piazza Sarzano”, spiega Barcellona, storica voce e frontman del gruppo, “a comporre musiche e testi che fossero davvero nostri ed esprimessero tutta la nostra creatività”.

Da quella fase generativa nasce un demo-tape che inizia a circolare nei contesti underground della Superba facendo crescere l’interesse verso il gruppo emergente. Purtroppo, quel periodo sarà funestato dalla scomparsa di Raul Pon bassista della band e autore di varie canzoni.

Questo evento tragico ferma di colpo la storia del gruppo che non sanno se smettere del tutto di suonare oppure, al contrario, continuare a comporre e cantare le loro parole, proprio nel ricordo di colui che tanto aveva contribuito alla produzione artistica. Sarà questa l’idea che prevarrà, dove la gioia di suonare insieme sovrasta il dolore e la voglia di smettere.

Anzi. “Dopo la morte di Raul ci siamo trovati ancora più uniti e determinati nel portare avanti il nostro sogno”, prosegue il cantante, “e con il 1987 vediamo l’uscita di un disco che ottiene un ottimo successo”.

In quel periodo la band è un vero e proprio punto di riferimento per il genere in città, lo – Psycho – storico locale, è il tempio della new wave e i musicisti genovesi sono acclamati da un pubblico sempre più vasto.

Dobbiamo però attendere qualche anno per vedere un salto di qualità nei Simon Dietzsche: è infatti il 1993 quando esce ufficialmente il disco “Se non ora quando”, registrato e mixato allo studio “Gulliver” di Sestri Ponente, per l’etichetta Anagrumba.

L’opera è un vero e proprio successo, con oltre duemila copie vendute in tutta Italia ed una serie di concerti in locali importanti della Penisola. I tempi però cambiano, e le singole esigenze si differenziano.

Ferdinando e Andrea rimangono i due soli fondatori della band, mentre a poco a poco gli altri componenti scelgono nuove strade.

Proseguire a suonare senza una formazione stabile, che condivida le scelte artistiche è troppo difficile. I Simon Dietzsche si sciolgono nel 1998, l’esperienza musicale della compagine genovese termina. Eppure, la passione per la musica e l’amicizia che da sempre ha legato tutti gli storici componenti, cova come brace sotto la cenere.

Manca solo una scintilla che possa infiammare di nuovo la voglia di prendere chitarra e microfoni. E questa si presenta nel 2003, quando per il matrimonio di Ferdinando, il gruppo si ritrova a suonare insieme proprio in occasione di questo evento. Passa ancora molto tempo per vedere la formazione riunita in occasione di un evento importante.

Questo sarà la nuova edizione di “Oltre il juke box”, storica manifestazione dedicata a gruppi locali ed emergenti che si è svolta dal 1987 al 1994 e che vede nel 2015 una nuova edizione.

L’evento si tiene a Genova presso i famosi “Giardini di plastica”, ed il gruppo viene invitato ad aprire l’evento con la canzone omonima. E’ un successo. Il gruppo ritrova quella coesione sul palco ed in studio ed in soli due anni esce un nuovo disco: “Contatto”, per la produzione di Marco Mori. Grazie ai nuovi media come Spotify e Itunes, i brani dei musicisti genovesi ottengono un ottimo risultato, con passaggi radiofonici ed una serie di date dal vivo in tutta Italia.

La rinnovata formazione trova allora un entusiasmo nuovo ed una voglia inarrestabile di comunicare emozioni. A distanza di pochi anni esce un altro disco, “Balleremo ancora”, che debutta sulla scena musicale nel gennaio di quest’anno.

“Per il nostro ultimo disco abbiamo unito pezzi nuovi e pezzi scritti molti anni fa, anche se sempre molto attuali”, prosegue il frontman, “che hanno riscosso un ottimo apprezzamento presso il pubblico”.

Il nuovo cd è stato presentato da Feltrinelli a Genova e presso il locale “La Claque” sempre nel capoluogo ligure. L’interesse generato dai ritrovati Simon Dietzsche ha fatto arrivare al gruppo molte richieste di concerti dal vivo sui più disparati palchi nazionali, purtroppo la diffusione della pandemia ha bruscamente interrotto l’attività artistica e con questo la possibilità di promuovere la nuova opera.

Nonostante questo, la band genovese ha intenzione di proseguire con la composizione di nuove canzoni e la speranza di trovare nuove date, nel momento in cui l’emergenza sanitaria sarà archiviata.

“Nonostante l’età”, conclude Barcellona, “rimane la voglia di suonare e di scrivere, oggi come era tanti anni fa. La situazione è molto complessa, ma noi siamo fiduciosi di poter tornare ad esibirci e di proporre cose più datate accanto a canzoni nuove, con il nostro solito stile”. Roberto Polleri