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Tursi approva scissione FSU, Piciocchi: salvaguardato controllo pubblico Iren

Iren

Oggi il consiglio comunale di Genova ha approvato il progetto di scissione della società FSU, detenuta attualmente per il 50% dal Comune di Genova e per il 50% da FCT, finanziaria del Comune di Torino, nonché il conseguente “patto parasociale” in esecuzione delle previsioni della legge Madia e in coerenza con la delibera di ricognizione delle società partecipate assunta lo scorso settembre.

 

La delibera è stata approvata con 24 voti a favore della maggioranza di centrodestra e sedici contrari (Pd, M5S, Chiamami Genova e Lista Crivello).

 

«La votazione – ha precisato l’assessore comunale al Bilancio Pietro Piciocchi – è stata preceduta, questa mattina, da un’ampia discussione nella competente Commissione consiliare, dove sono state audite le organizzazioni sindacali e i membri del Collegio sindacale di FSU.

 

Per effetto di tale decisione, che segna un’alleanza stabile con il Comune di Torino per i prossimi cinque anni, viene salvaguardato per il futuro il controllo pubblico di Iren e rafforzato il ruolo delle Città di Genova e di Torino nelle scelte strategiche del gruppo e nella capacità di attrarre investimenti sul nostro territorio».

 

“Siamo contrari alla scissione di FSU – hanno replicato i consiglieri comunali del Pd – perché rischia in breve tempo di pregiudicare il peso di Genova nel governo di Iren.

 

Oggi siamo stati chiamati, in meno di 6 ore, a demolire la governance di Iren che reggeva dal 2006, quando nacque FSU, per gestire le azioni di Iride S.p.A., frutto della fusione tra Aem Torino e Amga. Alle 9.30 la Commissione, alle 15 il Consiglio. Senza ragione di urgenza, perché Torino non ha ancora votato il testo.

 

FSU è una società paritetica tra i Comuni di Genova e Torino, nonostante i valori di Aem e Amga non fossero paritetici. In cambio di un conguaglio in denaro a favore di Torino, Genova si assicurò il governo paritetico di Iride, e poi con la fusione in Iren, il governo paritetico della quota largamente maggioritaria di Iren, pari al 33,30.

 

Con la nascita di FSU, Genova ebbe un grande vantaggio. Non stupisce che il Comune di Torino ci chieda di liquidare FSU. Stupisce che Genova acconsenta.

 

La Giunta Bucci demolisce questo strumento, perenne, e lo sostituiamo con un patto parasociale. Che dura tre anni. Cosa succederà se tra tre anni il Comune di Torino dovesse recedere dal patto, e costruire nuove alleanze, con i Comuni emiliani, con la Compagnia di San Paolo, con altri azionisti?

 

Quali strumenti avrà il Comune di Genova per impedire tra tre anni di essere messo nell’angolo, in splendida minoranza? Nessuno.

 

Il Patto parasociale che sostituisce FSU consente inoltre ai Comuni di Genova e Torino di vendere fino al 3% delle azioni di IREN SpA, oltre al 5,5% la cui vendita è già stata deliberata ad ottobre 2017.

 

Il Comune di Genova ha deciso ad ottobre 2017 di vendere il 5,50% di azioni IREN, poi di scindere FSU, e di prevedere nel patto parasociale la possibilità di cedere a maggio 2019 un ulteriore 3%.

 

In un anno rischiamo di passare da comproprietari a metà del 33,30%, a detentori di solo il 10,90% di IREN, con il rischio concreto di perdere l’alleanza con Torino.

 

Chi ha fatto campagna elettorale con lo slogan di ‘tutto pubblico, tutto pubblico’ prosegue nell’alienazione degli asset genovesi. Per questo, con tutta la minoranza, abbiamo votato contro questa delibera”.