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Tanti tifosi “da tastiera” criticano, ma dati alla mano Blessin meglio di Gasperini, Scoglio, Cosmi e Simoni

L’arte del “mugugno” a Genova è un must che non può mai mancare in nessun settore anche quando le cose vanno bene e in casa Genoa non si fa certo eccezione.

Quest’anno nel mirino dei tifosi mugugnoni regna incontrastato Alexander Blessin da Stoccarda, tecnico tedesco che dopo aver sfiorato lo scorso anno una miracolosa salvezza in A restituendo linfa ad una squadra rilevata a gennaio con encefalogramma piatto (media punti Shevchenko 0,3, media punti Blessin 1) sta cercando di riportare la formazione rossoblu in categoria superiore.

Dopo 11 giornate Coda e compagni sono al secondo posto precedendo diciotto squadre su diciannove e da agosto su 13 partite ufficiali (due di Coppa Italia) sono arrivate otto vittorie, quattro pareggi e una sconfitta a Palermo (media punti 2,1 a partita).

Vero, non tutto è perfetto: il gioco spesso non è spumeggiante, la sensazione di superiorità sugli avversari non si traduce mai in goleade e in casa al Ferraris i rossoblu faticano a trovare la vittoria. Lontano da Marassi però il rendimento del Grifone è eccezionale con ben 5 vittorie (Venezia, Pisa, Ferrara, Cosenza, Terni) su 6 partite giocate.

Nonostante questo una parte della tifoseria (non tanto allo stadio, ma soprattutto su tastiera e nelle telefonate alle tv locali) critica continuamente l’operato di Blessin, reo forse di non vincere tutte le partite.

Fermo restando che ogni critica fatta con i crismi dell’educazione è legittima, appare però paradossale una tale disparità di trattamento rispetto a tecnici del passato che, così come il tedesco oggi, erano stati protagonisti dei tentativi di riportare il Grifo in categoria superiore.

Andando a ritroso di oltre 40 anni e curiosando nelle statistiche della storia del Genoa, Gigi Simoni nell’80/81, Franco Scoglio nell’88/89, Serse Cosmi nel 2004/05, Giampiero Gasperini nel 2006/2007 furono i “condottieri” di squadre rossoblu che a fine campionato di serie B centrarono la Promozione in A sul campo (l’anno di Cosmi i tribunali decisero poi diversamente).

Diventa interessante confrontare il rendimento di queste splendide annate con quella attuale a guida Blessin, limitandoci ovviamente alle prime 11 giornate di campionato.

Il Grifo di quest’anno come detto ha vinto 6 gare, pareggiandone 4 e perdendone 1.

Rispetto ai suoi predecessori la media attuale di Blessin è inferiore solo a quello del Professor Scoglio che nel 1988 (era il Genoa di Signorini, Eranio, Nappi, Onorati, Ruotolo, Fontolan) vinse 7 delle prime 11 partite, pareggiandone 3 e perdendo solo a Taranto. Parità assoluta con Serse Cosmi 2004 (che aveva in squadra tra gli altri Milito, Stellone, Marco Rossi, Zanini e compagnia bella), anch’egli all’undicesima 6 vinte, 4 pareggiate e 1 persa.

Punti di Blessin superiori invece sia a Gigi Simoni (nel 1980 la sua squadra, Martina, Onofri, Testoni, Claudio Sala, Russo, Boito per citarne alcuni, dopo undici gare aveva perso tre volte , pareggiato altrettante e vinto cinque) che a Gasperini (Adailton, Sculli, De Rosa, Milanetto, Juric, Criscito, ecc ecc) forte di 6 vittorie e 3 pareggi ma anche con 2 sconfitte a Modena e Lecce.

Per Blessin anche il record assoluto di successi fuori casa (5 su 6), seguìto da Scoglio con 4 (Ancona, Padova, Cremona, Catanzaro), da Gasp con 2 (Vicenza e Brescia), da Cosmi sempre con 2 (Bari, Albinoleffe) e da Simoni con zero (Genoa che salì in serie A nonostante il primo successo esterno fosse arrivato solo a marzo in casa Monza).

Tutto questo per riflettere su come appaia inspiegabile una critica così accanita nei confronti di chi – parlano i numerista tenendo medie migliori anche di tanti suoi predecessori giustamente idolatrati.

I numeri sono inconfutabili (“Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa” come dice lo scrittore Gregg Easterbrook), ma contro i “mugugni” evidentemente anche la forza dei dati nulla può.

di LUCA LAVAGETTO

(Giornalista, Redattore dell’emittente Telegenova)