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Spese pazze, pm chiede rinvio a giudizio per 19 ex consiglieri regionali: c’è anche Vattuone

Vito Vattuone (Pd)

La procura di Genova oggi ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 ex consiglieri regionali dei gruppi Forza Italia, Pd, Verdi e Alleanza Nazionale nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Spese pazze” in Regione Liguria.

Le accuse sono per tutti di peculato perché viene contestato di avere usato fondi pubblici per spese non istituzionali nella legislatura 2005-2010.

Per quella legislatura sono già state rinviate a giudizio 13 persone di vari schieramenti: per il centrodestra, allora all’opposizione, l’attuale presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone (Lega), Sandro Biasotti (attuale coordinatore di FI in Liguria), Nicola Abbundo, Angelo Barbero, Fabio Broglia, Giovanni Macchiavello, Matteo Marcenaro, Luigi Patrone e Franco Rocca. Poi  Rosario Monteleone (Udc), Tirreno Bianchi, Carmen Patrizia Muratore e Giovanni Battista Pittaluga del centrosinistra.

Sempre per la legislatura 2005-2010 sono già stati condannati la nuora di Mastella Roberta Gasco (Udeur), Lorenzo Castè (Prc) e Franco Bonello (Unione a sinistra).

Gasco era stata condannata a 2 anni e 4 mesi e aveva risarcito il danno, Castè a 4 anni e 11 mesi, Bonello a 4 anni e 5 mesi.

Il pm ora ha chiesto il rinvio a giudizio anche per Matteo Rosso, unico ancora consigliere regionale, passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Gli altri di Forza Italia sono Franco Orsi, Gabriele Saldo, Gino Garibaldi, Luigi Morgillo e Pietro Oliva (mentre è stata chiesta l’archiviazione per Graziano Falciani).

Per il Pd Vito Vattuone, ora segretario regionale e candidato alle prossime elezioni politiche nel collegio proporzionale per il Senato in Liguria, Michele Boffa, Luigi Cola, Nino Miceli, Ezio Chiesa, Moreno Veschi e Minella Mosca (mentre è stata chiesta l’archiviazione per Lorenzo Basso).

Per i Verdi Cristina Morelli e Carlo Vasconi. Per Rifondazione comunista Giacomo Conti e Vincenzo Nesci. Per Alleanza Nazionale Gianni Plinio (recentemente passato a CasaPound) e Alessio Saso.