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Sincro, le atlete dell’Ucraina a Savona per allenamenti congiunti

Il campione del mondo Giorgio Minisini insieme alla compagna del misto Lucrezia Ruggiero, con le medagliate europee del duo Linda Cerruti e Costanza Ferro e il direttore tecnico dell’Italsincro Patrizia Giallombardo, hanno accolto con fiori gialli e blu le sincronette ucraine che svolgeranno un common training con gli azzurri presso la piscina olimpica Carlo Zanelli di Savona, sede di allenamento delle squadre nazionali insieme ai centri federali di Ostia e Pietralata, a Roma.

Presenti il sindaco di Savona Marco Russo e l’assessore allo sport Francesco Rossello, gli assessori della Regione Liguria Marco Scajola all’Urbanistica e Simona Ferro allo Sport, il prefetto Antonio Cananà, il vice questore Agostino Gallo, il consigliere della Federnuoto Giuseppe Gervasio, il presidente del comitato regionale Liguria della Federnuoto Silvio Todiere, il presidente della Rari Nantes Savona Maurizio Maricone e il delegato del Coni provinciale Roberto Pizzorno.

Durante il collegiale la selezione ucraina di sincro, composta da 13 atlete e 6 membri dello staff tecnico, dormirà presso gli alloggi messi a disposizione da ARTE Savona, l’Azienda Regionale Territoriale per l’edilizia, ed arredati dalla Federazione Italiana Nuoto che continuerà a sostenere i costi del raduno sine die iniziato con l’arrivo al centro federale di Ostia l’8 marzo dopo la lunga fuga dalla guerra pianificata e coordinata da Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto e del Gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati. “Le nazionali italiana e ucraina di nuoto artistico continueranno a lavorare insieme nei nostri centri di allenamento – sottolinea Barelli – Speriamo che la guerra termini prestissimo e che gli atleti ucraini possano tornare nel loro Paese libero e sicuro. Fino ad allora la Federnuoto continuerà a sostenerne allenamento e ospitalità nel segno della solidarietà. Lo sport è uno strumento di pace e noi ne siamo ingranaggio”.

Continua a tempo indeterminato anche il raduno della selezione ucraina élite di nuoto nel centro di allenamento a Lignano Sabbiadoro composto da piscina olimpica e dotato di foresterie, palestra e ristorazione. In carico alla federazione 14 atleti, guidati da 4 tecnici e i loro familiari e perfino una bambina nata il 20 febbraio scorso.

“I nuotatori ucraini parteciperanno ai campionati italiani assoluti primaverili UnipolSai fuori classifica – svela Barelli – Sarà un’ulteriore occasione di crescita comune, nonché di inclusione all’insegna del confronto sportivo. Le gare serviranno anche a qualificare i primi atleti ai mondiali di Budapest e agli europei di Roma, alzare il livello prestativo aiuterà tutti ad essere ancora più competitivi”.
“Ora le ragazze stanno molto meglio”, racconta la head coach Svitlana Saidova, che nei giorni scorsi ha pubblicamente ringraziato il presidente Barelli attraverso i social delle sue atlete. “I primi giorni sono stati difficili, piangevano, non riuscivano neanche a concentrarsi sugli esercizi. Dopo una settimana in Italia le ragazze si sono riprese anche se non riescono a credere a quanto è accaduto. Qui stiamo bene, la vita è positiva e c’è la pace”.

“Il nostro gruppo della nazionale era a Kharkiv quando è iniziato tutto il 24 febbraio alle 5 del mattino con i bombardamenti – continua a raccontare – Non potevano più andare via e sono state prese dal panico perché non sapevano cosa fare. Poi le ragazze hanno cominciato ad andare via una alla volta ed hanno preso un po’ di coraggio. Io sono rimasta a Kharkiv controllando gli spostamenti di ogni atleta. Ho lasciato Kharkiv per ultima, all’undicesimo giorno di guerra. Nevicava molto forte e in auto ho caricato anziani e bambini per aiutarli a scappare. I primi 200 chilometri sono stati duri. Il viaggio è stato difficile perché avevano tolto tutte le segnaletiche per confondere il nemico e così era difficile sapere dove ci si trovava. Poi ci siamo aggregati ad una colonna di evacuazione e siamo rimasti in coda fino alla fine. E’ la prima volta nella mia vita che ho attraversato l’Ucraina in tre giorni. Sono rimasta meravigliata di come è grande e bella. Strada facendo ho incontrato tanta gente buona. Tanta gente che camminava a piedi, senza auto, e chi aveva posto caricava le persone per aiutarle. Quando sono arrivata nell’ovest dell’Ucraina era pieno di gente e tutti aprivano le loro case per aiutare. Sono molto felice di trovarmi qui, in una famiglia sportiva. Ci troviamo qua grazie allo sport, grazie al presidente della Federnuoto Paolo Barelli che ha pianificato la fuga e, insieme alla federazione ungherese di pallanuoto, ci è venuto a prendere al confine. La Federnuoto, che ringraziamo di cuore, sta pagando tutte le spese di vitto, alloggio e ospitalità. In Ucraina ho lasciato mio marito, ho cercato di convincerlo, ma ha voluto rimanere, così come anche mio figlio. Sono stati giorni molto difficili. Ma anche tutte le famiglie delle ragazze sono rimaste in Ucraina”.
Il sindaco di Savona, Marco Russo ha accolto le atlete ucraine con queste parole: “I savonesi sono vicini a tutto il popolo ucraino, a tutti gli ucraini che sono in Italia ed a tutte voi. Siamo onorati di accogliere eccellenze dello sport. Vi accogliamo insieme alle nostre eccellenze dello sport. Ed è bello perché lo sport è un fattore di unità e di condivisione della fatica e della gioia”.
L’assessore all’Urbanistica della Regione Liguria, Marco Scajola ha affermato: “Benvenute anche a nome della Liguria. Ci siamo occupati dei vostri alloggi grazie ad ARTE Savona, l’Azienda Regionale Territoriale per l’edilizia, ed a nome di tutta la Liguria vi diamo un benvenuto di cuore”.
Il prefetto di Savona Antonio Cananà ha dichiarato: “Per avervi qui è stato fatto un bel lavoro di squadra che ha coinvolto la Federazione Italiana Nuoto, la Rari Nantes Savona, la Regione Liguria, il Comune di Savona e lo Stato Italiano rappresentato dalla Prefettura. Benvenute”.