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San Benedetto al Porto con Don Gallo: Buone Feste, e restiamo umani

Il ricordo di Don Gallo a 10 anni dalla sua morte
Don Gallo

“La solidarietà va coltivata con pazienza, perché diventi un’attitudine costante e significativa della nostra condotta quotidiana

Le parole di Gesù sono sovversive, indomabili, rivoluzionarie: soffocano nelle sagrestie e respirano sul marciapiede.
Noi siamo gli altri, e gli altri sono noi. Non c’è differenza alcuna tra individui, facciamo tutti parte della stessa famiglia umana.
Quando incontriamo un omosessuale, una prostituta o un peccatore, sovente noi cristiani abbiamo già il dito puntato contro, esprimiamo a priori un giudizio negativo, ma quello che è peggio è che nella nostra testa scatta il meccanismo della conversione: vieni da noi, se ti converti, sarai salvo. No! Com’è possibile ragionare ancora così? L’ansia di convertire e fare proseliti non l’aveva neppure Gesù, che infatti non ha certo inseguito il giovane ricco imponendogli di convertirsi. Lo ha lasciato libero.
Quando noi cristiani, compresi alcuni vescovi, mossi dagli alti princìpi del Vangelo, interveniamo nelle questioni spinose della società con la predicazione, è un diritto legittimo. Però attenzione: senza avanzare il diritto di dettare un’etica pubblica per tutti i cittadini.
Se la Chiesa si dichiara cristiana e cattolica, cioè universale, dovrà essere una Chiesa povera. Nel senso che la sua opzione preferenziale dovrà essere, anzitutto, dare voce ai poveri.” Con queste parole di Don Andrea Gallo la Comunità di San Benedetto al Porto fà gli auri alla città di Genova.

Don Andrea Gallo è nato a Campo Ligure, il 18 luglio 1928 ed è deceduto a Genova, il 22 maggio 2013 presso la Comunità di San Benedetto al Porto da lui fondata ed è stato sepolto a Campo Ligure.

Nei suoi 84 anni Don Andrea Gallo è stato un presbitero, partigiano col nome di “Nan” seguì il fratello Dino. Fu, poi,  educatore, attivista e saggista italiano.

Di fede cattolica e ideali comunisti, anarco-cristiani e pacifisti, fu un “prete di strada” e fondatore e animatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova.

Il 18 luglio 2014 gli è stata intitolata la piazza nell’area di Prè, tra via Lomellini e via delle Fontane.