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Porti liguri: seminario della Banca d’Italia sull’economia

Palazzo san Giorgio Genova

Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale intervenendo al seminario di Banca d’Italia sullo stato dell’Economia della Liguria, ha illustrato la situazione del porto nel quadro della pandemia e della crisi delle infrastrutture autostradali liguri.

«Il sistema portuale di Genova e Savona è il primo in Italia per merci movimentate e il sesto gateway europeo per il servizio alle industrie ed ai mercati del Nord Italia e dell’Europa. La funzione del porto risente quindi pesantemente delle difficoltà che gravano sulle infrastrutture di collegamento verso l’hinterland.   ̶  Ha affermato il presidente Signorini.   ̶   Gli effetti del COVID-19 hanno determinato una flessione del 15% dei traffici portuali a maggio, mentre per fine anno la prospettiva è in linea alle previsioni globali di Drewry, che ipotizzano una flessione del traffico dei container attorno al 9%. Ancora più grave la situazione momentanea del settore passeggeri, la cui attività in questi mesi si è completamente fermata.»

Il presidente ha poi messo in luce la capacità di reazione del sistema portuale. «In questi ultimi anni, a partire dal crollo del ponte Morandi, passando per le disastrose mareggiate di fine 2018 la pandemia e l’attuale crisi del sistema autostradale, il cluster portuale ha dovuto lavorare per aumentare la propria resilienza e oggi ha davanti a sé due sfide: sul piano infrastrutturale, il miglioramento dell’accessibilità terrestre e marittima,

grazie all’attuazione del piano straordinario degli interventi; sul piano immateriale,   a transizione verso uno smart port, efficiente e robusto, attraverso la digitalizzazione, la re-ingegnerizzazione dei processi e l’introduzione di nuove tecnologie. Molto importante in questa fase è la coordinazione fra le misure disposte a livello centrale   ̶   ha proseguito il Presidente   ̶   come i provvedimenti del Governo per il sostegno al settore e il finanziamento dei programmi di intervento e la capacità del territorio di tradurre velocemente le disposizioni in atti concreti.»

Concludendo, il presidente Signorini ha evidenziato l’eredità lasciata dalle difficoltà incontrate. «Le emergenze ci hanno insegnato a gestire le crisi, ma dobbiamo ancora imparare a distinguere tra i rischi di eventi imprevedibili, come il crollo del ponte o la pandemia, dalle probabilità di eventi critici, come l’attuale emergenza delle infrastrutture di trasporto, che devono essere anticipati, preparando per tempo le contromisure adeguate.» ABov