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Paolo Rossi rilegge a modo suo, un personaggio dell’Odissea

Paolo Rossi rilegge a modo suo, un personaggio dell’Odissea

Teatro Pubblico Ligure e STAR, tornano ad Albenga con la festa per i 10 anni di Odissea un racconto mediterraneo, con l’idea di riportare all’originaria narrazione orale i testi che hanno fondato la cultura occidentale

Giovedì 30 luglio (ore 21.15) in attesa di tornare nell’anfiteatro romano di Albenga, gemello di quello di Luni, lo spettacolo sarà in piazza, precisamente nel Seminario vescovile (ingresso lungomare Andrea Doria). Sarà Paolo Rossi, l’attore che nel 2010 ha battezzato la vita da long seller di Odissea un racconto mediterraneo, a interpretare La Maga Circe, di cui Omero racconta nel canto X dell’Odissea. L’appuntamento è organizzato da Teatro Pubblico Ligure e da STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, con il sostegno del Comune di Albenga, della Fondazione Gian Maria Oddi e della Regione Liguria attraverso Teatro Pubblico Ligure. Biglietto 20 euro, informazioni presso l’ufficio IAT in piazza San Michele ad Albenga, su www.teatropubblicoligure.it o al 335 5366406. L’ingresso è libero, regolato dalle norme sanitarie vigenti.

Paolo Rossi rilegge a suo modo uno dei personaggi più affascinanti dell’Odissea, la Maga Circe, protagonista del X canto. Riportare all’originaria narrazione orale i testi fondativi della cultura occidentale è stato l’assunto su il direttore artistico e regista Sergio Maifredi ha ideato Odissea un racconto mediterraneo, prodotto da Teatro Pubblico Ligure. Il dio Eolo ha dato a Odisseo l’otre che imprigiona i vènti contrari al ritorno ad Itaca. I compagni di Odisseo aprono l’otre, i vènti si scatenano e i marinai sono in balìa del mare per nove giorni. I giganti Lestrigoni massacrano parte dei compagni di Odisseo, indi finalmente giungono all’isola di Circe. La bella dea trasforma gli uomini in porci facendo loro scordare il ritorno. Odisseo riuscirà a liberare i suoi compagni ed a riprendere il viaggio. Paolo Rossi trova infiniti spunti da questo canto per chiosare ogni suo pensiero sulle donne di Omero e non solo. La sua lettura sa restituirci anfratti dell’Odissea che altrimenti rischiano di perdersi, fagocitati dall’insieme.