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Duro attacco Cgil a Rixi. Assessori Lega: abbassino i toni e chiedano scusa

Presunta aggressione a sindacalista Cgil: Silvia Salis in piazza a Sestri Ponente. A fianco Armando Sanna (Pd)

“Caso Cgil-Salis e fascismo che a Genova non c’é. Dopo le tempestive risultanze delle indagini della Digos e dopo che, secondo quanto riportato dai media, il segretario Fillea, a loro ben conosciuto, avrebbe ammesso perfino davanti al pm di avere problemi personali, anche di salute, e di avere in sostanza inventato un’aggressione ‘di stampo fascista’ a Sestri Ponente, al punto che risulta indagato per simulazione di reato, i responsabili della Cgil non hanno nemmeno avuto l’umiltà e l’onestà intellettuale di chiedere scusa ai genovesi e ai liguri”.

Lo hanno dichiarato stasera gli assessori del Comune di Genova Paola Bordilli, Marta Brusoni, Francesca Corso e il commissario della Lega provinciale di Genova Renato Falcidia.

“Tuttavia – hanno aggiunto – anziché almeno tacere, oggi hanno attaccato duramente il vice ministro e segretario della Lega Liguria Edoardo Rixi soltanto perché, prima di tutto da genovese, ha invitato il sindacato ad abbassare i toni e ha ribadito la richiesta di scuse da parte della Cgil alla Città di Genova.

Ricordiamo che martedì 15 aprile proprio i responsabili del sindacato, senza verificare prima i presunti fatti, né attendere almeno i primi esiti delle indagini della Digos, che avevano tempestivamente rilevato varie incongruenze nel racconto del segretario Fillea-Cgil, avevano diffuso la notizia dell’aggressione ‘di stampo fascista’ e insieme alla candidata a sindaco per il centrosinistra e allo Stato maggiore del Pd avevano chiamato a raccolta la piazza a Sestri Ponente alzando i toni e agitando lo spauracchio del fascismo in città”.

Nel pomeriggio di oggi i responsabili della Cgil di Genova e della Liguria avevano sferrato un duro attacco al vice ministro genovese e segretario ligure del Carroccio: “E’ molto grave che il viceministro Edoardo Rixi attacchi la Cgil per avere organizzato una manifestazione antifascista contro ogni tipo di violenza, così come sono gravi gli attacchi suoi e del suo partito al ruolo e alla funzione della magistratura, della politica e della libera informazione.

Nel suo ruolo istituzionale il vice ministro dovrebbe mettere da parte la permanente campagna elettorale e ringraziare la Cgil per la funzione democratica che svolge, gli organi inquirenti, che anche in questo caso in tempi rapidi hanno attivato i controlli necessari, la libera stampa che ha raccontato tutti i fatti, facendo in modo che, al di là delle sentenze, l’opinione pubblica fosse messa a conoscenza delle vicende.

In questo Paese la destra continua a far finta di non capire questo concetto, tanto è vero che il vice ministro trova il tempo per attaccare le manifestazioni democratiche antifasciste e fa finta di non vedere i raduni nostalgici come quello di Dongo o la manifestazione razzista e fascista convocata da Casapound per sabato 17 maggio alla Spezia.

Genova è antifascista. L’ha dimostrato a Sestri Ponente e lo ha ribadito con l’oceanica manifestazione del 25 aprile e siamo certi che si mobiliterà ogni volta che sarà necessario.

Se proprio c’è qualcuno che deve chiedere scusa, questo è il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per come sta gestendo il comparto. Il vice ministro trovi il tempo per fare il suo mestiere adoperandosi per far arrivare i treni in orario e mettere fine all’emergenza delle aggressioni al personale viaggiante ignorata da ministero e Regione Liguria”.

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Euroflora: visita a sorpresa dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca

Euroflora visita a sorpresa dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca
Euroflora visita a sorpresa dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca

Euroflora: visita a sorpresa dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca, nel pomeriggio il religioso si è detto lieto di visitare la Fiera

Euroflora: visita a sorpresa dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca, “Come francescano io amo molto la natura, mi piace vedere le bellezze delle creature che il Signore ha fatto, anche fiori e piante, e questo è un momento di bellezza e di ringraziamento verso Dio. Vedere la passione di tutta questa gente è altrettanto bello, ammirare questa armonia tra il creato e l’ingegno, la fantasia e l’arte dell’uomo”.

Padre Tasca si è soffermato anche su Papa Francesco: “Apprezzo molto il ricordo del Papa che ho visto al Palasport. Francesco è stato un grande papa, di lui ho un bellissimo ricordo. È lui che mi ha mandato a Genova, nel colloquio che avemmo a Roma mi disse: non ti preoccupare, io sono con te”. L’arcivescovo Tasca dopo aver visitato varie aree, tra cui il Palasport, la marina, l’area bonsai al secondo piano di Padiglione Blu, è stato salutato dal coordinatore dell’area bonsai Enrico Puppo e dall’esponente della Giunta della camera di Commercio Paolo Corsiglia.

Sempre oggi, nell’ambito di Euroflora 2025, la riunione della Conferenza Permanente per l’Agricoltura (CPA) con la partecipazione di tutti gli assessori regionali all’agricoltura.  “Un momento cruciale per confrontarsi sui principali temi strategici del comparto agricolo nazionale, in un contesto simbolico e fortemente rappresentativo come quello della Liguria – ha dichiarato il vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana. – “La nostra regione è la culla della floricoltura industriale italiana: nata nel Ponente nel 1860, si è poi estesa in tutta la nazione e nel mondo.

Ancora oggi, l’80% della produzione ligure viene esportato oltre Alpi e oltre oceano. È il nostro biglietto da visita, e dobbiamo continuare a valorizzarlo”. Il vicepresidente ha sottolineato l’importanza di aver ospitato la CPA proprio a Euroflora, evento fortemente voluto in Liguria dal presidente della Regione: “Dopo le edizioni ai Parchi di Nervi, Euroflora è tornata nella sua sede naturale sul Waterfront di Levante, simbolo di innovazione e sostenibilità.

Una occasione preziosa per accogliere i colleghi da tutta Italia e discutere insieme le principali sfide del settore agricolo”.  A margine della riunione, i rappresentanti regionali hanno partecipato a una visita guidata a Euroflora, immergendosi tra le eccellenze florovivaistiche italiane ed europee.

In sala Elleboro, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali CONAF, nel corso del talk show “Coltivare e curare un futuro verde: sostenibilità e parità di genere”, ha ribadito il ruolo cruciale delle infrastrutture verdi per il benessere e la qualità della vita nelle città del futuro. In un contesto in cui la sostenibilità urbana è diventata una priorità inderogabile, i dottori agronomi e forestali hanno sottolineato come la pianificazione e la realizzazione di spazi verdi debbano essere considerati elementi fondanti dello sviluppo urbano, al pari delle tradizionali infrastrutture.

 In questo spirito, il vicepresidente Conaf Renato Ferretti, ha annunciato il prossimo Congresso Nazionale, intitolato “Radici nel Futuro”, che si terrà a Roma dal 5 al 7 novembre. “Questo evento si propone come un momento di confronto e di elaborazione di strategie per il futuro della professione e per il contributo che i Dottori Agronomi e Forestali possono offrire alle sfide ambientali e territoriali contemporanee”.

 “In Liguria crediamo fortemente nel contributo dei dottori agronomi e forestali, in particolare delle donne che, con competenza e sensibilità, stanno ridisegnando l’approccio alla gestione ambientale” – ha evidenziato Alessandro Piana, vicepresidente della Regione Liguria e Assessore all’Agricoltura e alla Floricoltura: “La sostenibilità, la valorizzazione delle filiere verdi e la tutela del paesaggio sono sfide che affrontiamo ogni giorno grazie alla sinergia tra istituzioni, professionisti e comunità. Euroflora è il contesto ideale per dare voce a questi temi e per costruire, insieme, un futuro più verde per tutti”.

Alle 14:00 in Piazzale Kennedy si è tenuta la presentazione del prossimo Campionato Europeo di scherma che si svolgerà a Genova, Waterfront di Levante, Padiglione Jean Nouvel dal 14 al 19 giugno. Era presente Luigi Mazzoni, presidente della Federazione Italiana di Scherma, che ha sottolineato come questo sia un momento di grande salute per la scherma.

 Per questo primo grande appuntamento, dopo le Olimpiadi di Parigi, saranno presenti atleti del calibro di Rossella Fiammingo, Alberta Santuccio, Giulia Rizzi per la spada femminile, e poi Tommaso Marini con i fiorettisti, Pippo Macchi che ha fatto un bellissimo Argento a Parigi.

Ha ricordato che la scherma è lo sport che ha regalato storicamente più medaglie alle Olimpiadi all’Italia, ma a Genova arriveranno grandi campioni da tutta Europa. “La Liguria è una terra di grandi campioni e di grandi maestri, una delle Regioni chiave in Italia, per cui è sicuro che Genova è stata scelta nella candidatura per ospitare il Campionato Europeo perché è una Regione guida in questo sport” – ha dichiarato.

Domani, il Comune di Genova e l’Associazione Genova Smart City presenteranno la quarta edizione del Genova Global Goals Award, quest’anno con una speciale Urban Green Edition. L’evento di presentazione si terrà mercoledì 30 aprile alle ore 10:00 presso Euroflora, nella Sala Erika al piano ammezzato del Padiglione Blu.

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“Fammi uno Scarabottolo”: premiati i piccoli artisti nella cornice di Euroflora

“Fammi uno Scarabottolo” premiati i piccoli artisti nella cornice di Euroflora
“Fammi uno Scarabottolo” premiati i piccoli artisti nella cornice di Euroflora

“Fammi uno Scarabottolo”: premiati i piccoli artisti nella cornice di Euroflora, 120 bambini presenti nell’Arena Tamerice

“Fammi uno Scarabottolo”: premiati i piccoli artisti nella cornice di Euroflora. Nella splendida cornice di Euroflora, all’interno degli spazi dell’Arena Tamerice, nel cuore del Padiglione Blu progettato da Jean Nouvel, si è tenuta la cerimonia di premiazione del concorso Fammi uno Scarabottolo, promosso da A.S.Ter. e ispirato alla mostra “Alberi! 30 frammenti di storia d’Italia”.

Il progetto, nato come naturale prosecuzione dell’esperienza espositiva e alimentato dall’entusiasmo dei più piccoli, ha coinvolto le scuole primarie (O. Foglietta di Sestri Ponente e Contubernio D’Albertis di San Fruttuoso) in un percorso creativo ed educativo sul tema del verde, della memoria e dell’identità. Dopo la visita alla mostra, i bambini sono stati invitati a rispondere a una semplice domanda: “Cos’è per te un albero?” — da lì sono nati disegni, racconti e pensierini capaci di sorprendere per sensibilità, umorismo e profondità.

Durante la cerimonia, tutti i partecipanti (oltre 120) sono stati premiati con una medaglia speciale dedicata alla propria classe, in un clima di festa, emozione e condivisione. Alcuni elaborati hanno ricevuto menzioni particolari per la loro originalità o intensità espressiva, ma ogni opera è stata accolta e valorizzata come un piccolo dono da custodire.

Ogni elaborato sarà inoltre raccolto in libro, digitale e cartaceo, a disposizione delle famiglie e delle scuole, mentre i pensierini dei bambini, letti da loro stessi o dagli educatori, diventeranno le voci protagoniste di un podcast speciale, che farà rivivere le emozioni del progetto anche a distanza.

Con la premiazione si chiude idealmente un cerchio: dalle classi alla mostra, e poi di nuovo al confronto tra pari. Ma il percorso non finisce qui: continueremo a parlare di verde, di spazio pubblico e di cura condivisa, con e per i cittadini del futuro.

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Euroflora chiama, gli Europei di Scherma rispondono

Euroflora chiama, gli Europei di Scherma rispondono, il Presidente federale Mazzone Genova pronta per il battesimo verso Los Angeles
Euroflora chiama, gli Europei di Scherma rispondono, il Presidente federale Mazzone Genova pronta per il battesimo verso Los Angeles

Euroflora chiama, gli Europei di Scherma rispondono, il Presidente federale Mazzone: “Genova pronta per il battesimo verso Los Angeles”

Euroflora chiama, gli Europei di Scherma rispondono. Oggi pomeriggio, a Euroflora, nuovo appuntamento promozionale per gli Europei di Scherma “Genova 2025”. La rassegna continentale, in programma al nuovo Palasport e al Padiglione Jean Nouvel dal 14 al 19 giugno, è in avvicinamento .

Il più importante evento sportivo di “Liguria 2025 Regione Europea dello Sport” è sostenuto dalla Federazione italiana Scherma, oggi rappresentata a Euroflora dal Presidente federale Luigi Mazzone e da Marco Fichera, vicecampione olimpico nella spada a Rio 2016 oggi presidente dei Gruppi di Lavoro Grandi Eventi, Marketing e Comunicazione.

A piazzale Kennedy (stand K70), sino a domenica 4 maggio, fiori e scherma saranno protagonisti. Sarà possibile anche acquistare direttamente i biglietti dei Campionati Europei, il cui programma prevede ogni giorno l’assegnazione di titoli continentali nelle varie specialità della Scherma: sabato 14 giugno fioretto femminile e sciabola maschile individuale, domenica 15 giugno spada maschile e sciabola femminile individuale, lunedì 16 giugno spada femminile e fioretto maschile individuale, martedì 17 giugno fioretto femminile e sciabola maschile a squadre e giovedì 18 giugno spada maschile e sciabola femminile a squadre. Fasi eliminatorie in mattinata al Jean Nouvel e finali al Palasport.

Per noi gli Europei sono il primo grande evento dopo le Olimpiadi di Parigi, azzurre ed azzurri delle nostre prime squadre di tutte e tre le armi saranno qui a Genova dopo aver ben figurato in Coppa del Mondo e a un mese di distanza dai Mondiali di Tbilisi – afferma il Presidente federale Luigi Mazzone – Io confido che questi Europei avranno un impatto importante sul territorio ligure dato il grande lavoro condotto dal Comitato Organizzatore Locale, quindi da tutto lo staff coordinato dal nostro Presidente regionale Giovanni Falcini, e alla vicinanza delle istituzioni locali e, in generale, di tutta la città grazie alle relazioni attivate dal Presidente del COL Giuseppe Costa. Invito tutta la cittadinanza a raggiungere il Jean Nouvel e il Palasport per assistere a un evento di grande valore agonistico e, soprattutto, scoprire la nostra Scherma, disciplina unica per la sua capacità di favorire la crescita sportiva e personale dei nostri giovani”. 

“Il nostro è un percorso lungo, arriviamo qui a Euroflora dopo il successo dei Tricolori Cadetti e Giovani e tanti appuntamenti promozionali – spiega Giuseppe Costa, Presidente del Comitato Organizzatore Locale – Siamo felici di poter mostrare al Presidente federale Luigi Mazzone lo stand promozionale degli Europei in questo contesto, segnale della nostra forte volontà di portare la rassegna continentale sempre più a contatto con i genovesi e con i liguri. La Scherma è una disciplina fantastica, la più medagliata dello sport azzurro alle Olimpiadi, ed è un orgoglio per noi poter ospitare questi campioni a Genova”. 

“I Campionati Europei di scherma sono l’evento principale del palinsesto di “Liguria 2025 Regione Europea dello Sport”, poterli ospitare a Genova è per tutti noi un motivo di grande orgoglio – commenta l’assessore allo Sport di Regione Liguria Simona Ferro – Ci stiamo preparando al meglio per questa grande manifestazione che, ne siamo certi, garantirà uno spettacolo di altissimo livello e porterà con sé anche importanti ricadute turistiche ed economiche. Il mondo della scherma, da sempre fiore all’occhiello del movimento sportivo italiano ai Giochi Olimpici e non solo, si conferma uno straordinario alleato della Liguria nella promozione dello sport e dei suoi valori”.

“Continuiamo a fare sinergia tra i grandi eventi internazionali della città e la Scherma non poteva mancare a Euroflora – sorride l’assessore comunale allo sport Alessandra Bianchi – Gli Europei sono l’opportunità giusta per dare continuità al percorso di Genova 2024 Capitale Europea dello Sport: saranno una grande occasione per i genovesi di applaudire i grandi campioni e costituiranno anche una possibilità, in chiave turistica, per tutti coloro che raggiungeranno la nostra città per assistere alle gare e, nel tempo libero, entrare a contatto con le nostre eccellenze artistiche e gastronomiche”. 

Gli Europei “Genova 2025“, realizzati con il supporto della FIS, sono sostenuti da Regione Liguria e Comune di Genova, patrocinati da Coni e Sport e Salute. Partner degli Europei 2025 sono Costa Edutainment, ERG, Banca Passadore, Saar Depositi Portuali, Toyota, Gruppo Spinelli, Iveco, Silomar, Riberti, Columbus Informatica e Convention Bureau Genova.

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Slow Fish 2025, un mare di cose al Porto Antico

Slow Fish 2025, un mare di cose al Porto Antico
Slow Fish 2025, un mare di cose al Porto Antico

Slow Fish 2025, un mare di cose al Porto Antico di Genova dall’8 all’11 maggio si festeggiano i vent’anni dalla prima edizione

Slow Fish 2025, un mare di cose al Porto Antico, con un ricco programma: degustazioni, Laboratori del Gusto, conferenze, showcooking, attività in Ludoteca e negli stand e bancarelle del Mercato.

La quattro giorni di Slow Food Italia, con appuntamenti per ogni età e per ogni gusto, è a ingresso gratuito. Scopri il programma Visita l’area stampa: news, grafiche e immagini, comunicati  Per richiedere l’accredito stampa scrivere a stampa@slowfood.it

I Laboratori del Gusto: i saperi nel piatto Che siano d’acqua dolce oppure d’acqua salata, a Slow Fish, la manifestazione organizzata da Slow Food Italia al Porto Antico di Genova, dall’8 all’11 maggio 2025, ci sono pesci per tutti i gusti.

Abbiamo pensato a Laboratori del Gusto in grado di soddisfare ogni palato e di far riflettere su quale pesce consumare: voglia di un tuffo nel Mediterraneo? C’è l’appuntamento con i pescatori del Presidio della pesca tradizionale dello Stretto di Messina, che a bordo delle tradizionali feluche pescano seppie, gamberi di nassa, cicirelli, pesci pettine, pesci sciabola e pesce spada. Meglio i sapori del lago? Ci pensa la Comunità Slow Food per l’ecosistema lacustre e agricolo di Nemi, che propone il coregone sia in ceviche, sia in filetti sott’olio, accompagnato da ortaggi ed erbe spontanee del territorio. Ancora indecisi? La risposta si chiama tinca.

Non una qualsiasi, ma quella dorata di Ceresole d’Alba, Presidio Slow Food del Piemonte, coinvolta in una sperimentazione che la porterà nelle risaie dove si produce il riso Gigante Vercelli, anche lui Presidio Slow Food. Un classico? Il tonno rosso – quello di Carloforte – che torna sulle tavole di Slow Fish: in quell’angolo di Sardegna si pratica una pesca selettiva e controllata e il tonno si cattura di corsa, cioè durante la sua migrazione, in primavera.

E per chi preferisce i sapori più contemporanei, spazio al granchio blu, la specie aliena più nota dei nostri mari: scoprirne il potenziale in cucina è anche un modo per provare a rallentarne la diffusione che, alle nostre latitudini, mette a repentaglio cozze, vongole, telline, ostriche, crostacei e tanti piccoli pesci.

E come se non bastasse, l’area Masaf al Porto Antico si anima dei colori e dei profumi dei piatti delle tradizioni gastronomiche di mare e d’acqua dolce di tutta Italia. Dal mattino alla sera, le cuoche e i cuochi dell’Alleanza Slow Food di tutta la penisola si alternano ai fornelli in showcooking, fruibili gratuitamente, che sono un vero e proprio viaggio tra i sapori: dal locale brandacujun agli spaghetti pomodoro, acciughe, sgombro e olive, dai cassulli alla Carlofortina al classico tegame Vernazza, dall’abbinata riso e tinca all’elogio del pesce azzurro.

E poi ancora: l’ostrica dello Spezzino cotta a bassa temperatura e servita dentro il suo guscio, l’accostamento tra pesce e formaggio, fino alle più recenti sperimentazioni a base di pesce siluro e delle altre specie aliene. Senza dimenticare, naturalmente l’olio extravergine, assoluto protagonista dell’agricoltura costiera italiana da nord a sud. Dalle conferenze un’idea di futuro per le nostre terre d’acqua Parlare di produzioni di piccola scala, di tecniche di pesca artigianali, di metodi di trasformazione tradizionali non significa affatto guardare al passato: al contrario, a Slow Fish si parla di presente e si costruisce il futuro.

Nelle conferenze con degustazione in programma in Arena Slow Fish, ospitata nello spazio Masaf, ascolteremo, ad esempio, le testimonianze di giovani pescatori provenienti da tutta Italia e discuteremo delle opportunità per rendere il mestiere del pescatore attrattivo, sostenibile e soddisfacente sotto il profilo economico.

Parleremo della crisi climatica e dei suoi effetti sulla vita acquatica e costiera – la mitilicoltura e i mitili selvatici sono a rischio in tutti i mari italiani – ma anche dell’arma più forte in mano ai consumatori: la possibilità di scegliere.

Occhio, quindi, a ciò che finisce nel piatto: consumare specie a rischio, come gli squali (nei menù compaiono come palombo, gattuccio, spinarolo o zigrino) può avere effetti gravi sulla salubrità dei mari.  Non solo, a Slow Fish celebriamo anche la biodiversità degli ecosistemi formati dalle acque dolci e dalle acque salmastre: lo facciamo attraverso il racconto dell’anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio, storico Presidio Slow Food nel Parco del Delta del Po, con la comunità del Lago di Nemi, in Lazio, e presentando ufficialmente l’ultima new-entry in ordine di tempo, il Presidio Slow Food della bottarga di muggine e della pesca tradizionale dello Stagno di Cabras, in provincia di Oristano.

Infine, a Genova parleremo di politica. O, per meglio dire, di politiche: politiche alimentari, innanzitutto; politiche di rigenerazione di aree fragili, perché altamente urbanizzate e sfruttate; politiche di tutela e salvaguardia di paesaggi agricoli storici, come i celebri terrazzamenti costieri; politiche culturali e turistiche, come Slow Food Travel, il turismo secondo l’associazione della Chiocciola.

La Ludoteca, lo spazio per bambini e famiglie Certe cose è meglio impararle da piccoli: ecco perché Slow Fish dedica grande spazio alle attività educative rivolte ai più giovani. Nella Ludoteca, lo spazio pensato appositamente per loro, bambine e bambini potranno far conoscenza con il pesce palla maculato, il pesce scorpione, il pesce coniglio scuro o striato, con il granchio blu e con le altre specie aliene che, oltre ai nomi buffi, sempre più spesso colonizzano anche i nostri ambienti marini, lacustri e fluviali.

Ma potranno scoprire anche ciò che normalmente non si racconta degli squali, i temutissimi predatori del mare: quasi la metà delle 48 specie che vivono nel mar Mediterraneo è in pericolo e va salvata.

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Caso Cgil-Salis, Regione Liguria si costituirà parte civile. E la Lega attacca Silvia

La maggioranza di centrodestra in consiglio regionale (foto d'archivio)

“Aderiamo alla proposta del presidente della Regione Liguria Marco Bucci di costituirci parte civile al fine di tutelare la credibilità e l’onorabilità dell’Assemblea Legislativa della Liguria, della nostra regione e del capoluogo ligure”.

Lo hanno dichiarato oggi compatti i capigruppo di maggioranza di centrodestra in consiglio regionale, a seguito della finta aggressione “di stampo fascista” denunciata da un sindacalista della CGIL a Sestri Ponente, poi indagato per simulazione di reato.

“Un  brutto episodio  – hanno spiegato Rocco Invernizzi (Fratelli d’Italia), Sara Foscolo (Lega), Carlo Bagnasco (Forza Italia), Matteo Campora (Vince Liguria – Noi Moderati), Giovanni Boitano (Orgoglio Liguria) – che purtroppo è stato impropriamente amplificato e strumentalizzato a fini elettorali con accuse gravissime, anche in aula consiliare, dalle sinistre che, senza preoccuparsi di verificare i fatti, hanno chiamato  a raccolta la piazza, agitando lo spauracchio del fascismo che invece a Genova non c’è.

Ancora una volta le  sinistre, prive di validi argomenti, hanno fatto a dir poco sterili polemiche e, una volta venuti a galla i fatti, non hanno avuto nemmeno l’umiltà di chiedere scusa ai genovesi e ai liguri”.

I consiglieri regionali della Lega Sara Foscolo, Alessio Piana e Armando Biasi hanno inoltre attaccato la candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis: “La Liberazione l’hanno fatta tutti e la Lega sta dalla parte della libertà. Altro che fascismo in città, che a Genova non c’é.

Insieme agli altri partiti di maggioranza, aderiamo all’iniziativa lanciata dal governatore Marco Bucci di costituirsi parte civile per il grave danno d’immagine arrecato a Genova e alla Liguria in riferimento al caso del sindacalista della Cgil che ha denunciato di avere subìto un’aggressione ‘di stampo fascista’, ma che poi è stato indagato per simulazione di reato, e della candidata a sindaco per il centrosinistra che a Sestri Ponente ha chiamato a raccolta la piazza agitando lo spauracchio del fascismo in città senza verificare prima i presunti (infondati) fatti.

Spiace inoltre constatare che gli esponenti della sinistra non abbiano ancora chiesto scusa ai genovesi e ai liguri”.

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Caso Cgil-Salis, la sinistra non si scusa: non accettiamo lezioncine da Bucci

La minoranza in consiglio regionale (foto di repertorio)

Caso Cgil-Salis, finta aggressione “di stampo fascista” a sindacalista e chiamata a raccolta in piazza a Sestri Ponente. Pd, Avs, Lista Orlando e M5S insistono nel non chiedere scusa

I capigruppo di minoranza (Partito Democratico, Lista Orlando presidente, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle) oggi in consiglio regionale hanno presentato un ordine del giorno in consiglio regionale in cui si chiede “alla luce degli sviluppi dell’indagine sulla presunta aggressione fascista del sindacalista, di ritirare l’Odg presentato il 15 aprile scorso e sottoscritto all’unanimità da tutti i capigruppo in cui si condannava l’aggressione subita dal rappresentante sindacale”.

“Visti gli sviluppi dell’indagine, nell’attesa dell’esito definitivo da parte della magistratura – hanno spiegato i capigruppo della minoranza – abbiamo chiesto di ritirare l’ordine del giorno presentato il 15 aprile scorso e sottoscritto all’unanimità da tutti i capigruppo in cui si condannava l’aggressione subìta dal rappresentante sindacale.

Alla luce di quanto le indagini stanno rivelando riteniamo necessario prendere nettamente le distanze da ogni comportamento che, attraverso la mistificazione o la simulazione di eventi, getti discredito nel dibattito politico e sindacale, danneggiando la credibilità democratica.

La maggioranza, però, non ha accettato di firmare il nostro ordine del giorno, dimostrando l’indisponibilità a confrontarsi con noi su un ordine del giorno condiviso. Questo ha determinato che l’Odg del 15 aprile rimanesse invariato.

Non accettiamo, però, lezioncine da Bucci, che come tutti quel giorno ha espresso la sua solidarietà, o dalla destra che lo accompagna in Regione Liguria.

Se alla fine delle indagini si confermasse che i fatti denunciati non sono realmente avvenuti potremo affermare che non c’è stata una grave aggressione squadrista, e questa sarebbe una buona notizia, ma questo non vuol dire che il fascismo in Liguria e in Italia non esista.

Ogni giorno assistiamo ad atteggiamenti di stampo fascista che denotano come sia necessario tenere alta l’attenzione sui valori di democrazie e antifascismo scritti nella nostra costituzione e conquistati con il sangue di chi ha lottato per la libertà”.

Uccisa dal marito perché voleva vivere all’Occidentale, pm chiede 24 anni

La 32enne bengalese Sharmin Sultana (foto di repertorio fb)

Il pubblico ministero genovese Marcello Maresca oggi ha chiesto la condanna a 24 anni di reclusione per Ahmed Mustak, 44 anni, accusato di avere ucciso il 7 marzo 2023 a Sestri Ponente la moglie Sharmin Sultana, di 32 anni, perché la donna voleva vivere all’Occidentale.

Il marito musulmano, inizialmente, avrebbe di avere fatto passare il femminicidio per un suicidio.

In Tribunale il bengalese ha voluto fare spontanee dichiarazioni nonostante avesse già risposto, all’udienza precedente, all’esame.

Ha ribadito che la sera del 5 maggio 2023 la moglie lo aveva aggredito e lui, per difesa, l’aveva fatta cadere tirandole le gambe.

In un primo momento aveva invece detto che la moglie si era uccisa (gettandosi dalla finestra) e aveva poi cambiato versione nel 2024 dicendo che era stato un incidente.

“Ha illustrato una scena – ha detto in aula il pm – in cui si descrive come potenziale vittima di un’azione omicidiaria della moglie”.

Il pubblico ministero ha chiesto di considerare le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti.

Mustak aveva inoltre raccontato che uno dei figli aveva visto la mamma a terra “ma li ho mandati in camera. Alle 21 non avevano ancora mangiato così, con il corpo di mia moglie a terra, ho preparato delle uova e il riso e l’ho portato ai bimbi in camera. Poi ho pulito di nuovo a terra”.

Per la pubblica accusa si tratta di un omicidio volontario. Il 44enne musulmano avrebbe ammazzato la moglie, con cui già da sette mesi era in cattivi rapporti.

La donna aveva un colloquio di lavoro il giorno in cui è stata trovata morta. Voleva lavorare, essere indipendente e libera di vivere all’Occidentale.

La prossima udienza in Tribunale a Genova è prevista per il prossimo 6 maggio.

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La sinistra attacca Balleari: gestione aula indecorosa, piegato a diktat Bucci

Presidente del consiglio regionale Stefano Balleari (FdI)

Ecco il testo integrale della missiva che tutti i capigruppo di minoranza in consiglio regionale hanno inviato oggi al presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria Stefano Balleari (FdI).

“Oggetto: lettera al Presidente del Consiglio Regionale – Assemblea legislativa della Liguria

Con la presente siamo a rappresentare, a nome di tutti i consiglieri regionali di minoranza, il nostro sconcerto rispetto alle ultime vicende legate alla conduzione dell’aula da parte del Presidente del Consiglio Regionale, Stefano Balleari.

Il termine sconcerto è quello più appropriato rispetto ad una conduzione che non si può più derubricare ad episodica, ma che rappresenta la cifra di questi primi mesi della nuova consiliatura. Mesi in cui l’autonomia del Consiglio Regionale rispetto alla Giunta si è affievolita in maniera talmente evidente da perdere anche i contorni minimi del decoro istituzionale e del rispetto dello Statuto e del Regolamento.

Per lo Statuto, il Consiglio Regionale – Assemblea Legislativa, rappresenta “la comunità regionale” e ha una funzione costituzionalmente centrale di organo legislativo e di controllo dell’attività dell’esecutivo.

Il Presidente del Consiglio, secondo l’articolo 20 dello Statuto, rappresenta l’Assemblea, la convoca e ne conduce i lavori. Garantisce le prerogative e i diritti dei Consiglieri, assicurando il rispetto dei diritti delle minoranze.

Per il regolamento – articolo 6 – il Presidente dell’assembla ha il compito di assicurare “il buon andamento dei suoi lavori” e di garantire il metodo della programmazione.

Da diversi mesi assistiamo ad un atteggiamento del Presidente del Consiglio che asseconda il “bullismo istituzionale” del Presidente della Giunta Regionale, il quale nelle singole sedute si permette di intimare al Presidente non solo di chi deve parlare, ma chi deve essere richiamato, come si devono organizzare i lavori, quando devono essere aperti e addirittura quando i lavori stessi devono essere chiusi, in violazioni delle più elementari regole dell’aula. In ogni occasione dubbia, al comando del Presidente della Giunta, è arrivata la pronta ed ubbidiente adesione del Presidente del Consiglio.

Un Presidente del Consiglio che deve rispondere – lo ricordiamo – non alla Giunta – ma al Consiglio stesso. Il Consiglio ha anche una funzione di controllo dell’operato della Giunta, mentre invece qui ci troviamo di fronte ad un presidente in balia delle indicazioni della Giunta. Una vicenda sconcertante.

L’ultimo esempio, nella seduta di martedì 22 aprile u.s. La seduta si è protratta oltre l’orario di chiusura, previsto per le 14. Per decidere dell’eventuale prosecuzione oltre i termini di convocazione per norma è chiamato a discuterne lo stesso organo che ha definito la programmazione, cioè l’UPI.

Per prassi, il tema della eventuale prosecuzione viene posto esplicitamente in discussione in aula qualora si sia nella fase finale di un provvedimento (dichiarazioni di voto finali del provvedimento) e solo qualora si veda che esista una palese e completa adesione alla prosecuzione si ritiene “assorbito” il passaggio in UPI.

Una prassi non consolidata, perché negli anni si sono rinviati provvedimenti alla seduta successiva non solo quando si era ancora in fase di voto ma anche qualora ci si trovava in sede di dichiarazione di voto finale.

Nella scorsa seduta invece il Presidente del Consiglio ha disposto – senza neppure un confronto con l’ufficio di Presidenza – la continuazione oltre l’ora di convocazione, violando nei fatti il regolamento e nei fatti facendo votare un testo di legge oltre l’orario della seduta, nei fatti senza una copertura organizzativa/amministrativa.

Inoltre è stato negato – in forma anch’essa contraria al Regolamento – il “richiamo all’ordine dei lavori”, di cui all’articolo 59 del Regolamento interno. L’ordine dei lavori, per regola e per prassi, ha precedenza rispetto alla discussione principale, anche prima del voto su un provvedimento (perché, per propria natura potrebbe riguardare il voto stesso).

In quella seduta non è stato possibile porre il tema della convocazione dell’UPI, perché il Presidente, autonomamente, ha imposto il voto sul provvedimento e la chiusura della seduta stessa.

La seduta è valida se è proseguita oltre i termini senza aver rispettato le procedure che ne dispongono l’apertura e la chiusura dei lavori? Si ha così scarsa attenzione, per rispondere ad esigenze politiche della maggioranza, alle più elementari regoli di formazioni degli atti legislativi, con il rischio di ombre, dubbi su come si svolgono le procedure?

E infine quale valori hanno le regole di un’assemblea legislativa, se ogni volta vengono interpretate e distorte, per assecondare le richieste di chi urla più forte?

A chi si deve rivolgere la minoranza, per terzietà e imparzialità, se il Presidente del Consiglio è diventato un esecutore dei diktat del Presidente della Regione, in spregio allo Statuto?

Se le regole non esistono, e valgono solo come un canovaccio a seconda delle convenienze o come una clava nei confronti della minoranza per silenziarne le ragioni, viene meno qualsiasi forma

di confronto possibile tra maggioranza e opposizione in uno spazio democratico quale dovrebbe essere il Consiglio Regionale, perché chi è chiamato a garantirle in realtà non è arbitro, ma giocatore.

Noi contrasteremo in ogni forma questo tentativo di piegare il Consiglio Regionale alle urla del capo, usando tutti gli strumenti che lo Statuto e la Costituzione ci consente per riaffermare lo spazio di discussione che è il cuore di ogni democrazia. Le istituzioni sopravvivono ai capi protempore, e vanno preservate da chi cerca di svilirle”.

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Caso Cgil-Salis, la sinistra non firma Odg unitario e non chiede scusa

Presunta aggressione a sindacalista Cgil: Silvia Salis in piazza a Sestri Ponente. A fianco Armando Sanna (Pd)

Governatore ligure Marco Bucci attacca la minoranza di sinistra: “Le frottole hanno le gambe corte”

Niente ordine del giorno unitario stamane in consiglio regionale sul caso Cgil-Salis ossia della finta aggressione “di stampo fascista” a Sestri Ponente, denunciata lo scorso 15 aprile da un sindacalista della Cgil, poi indagato per simulazione di reato, e della piazza chiamata a raccolta dalla candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis e dallo Stato maggiore del Pd, senza verificare prima i presunti fatti.

Maggioranza e opposizione non hanno trovato un accordo per discutere oggi un documento che potesse essere firmato e condiviso da tutti, dopo che proprio martedì 15 aprile, a poche ore dalla denuncia della presunta aggressione al sindacalista Cgil, su impulso dell’opposizione e dopo una lunga concertazione, l’Assemblea legislativa della Liguria aveva votato all’unanimità un ordine del giorno in cui venivano impegnati il presidente e la giunta regionale “a condannare fermamente l’aggressione subita dal rappresentante della Cgil e a esprimere a quest’ultimo solidarietà per l’evento occorso”.

Accertato, grazie alle indagini della Digos e alla testimonianza dello stesso sindacalista davanti al pm, che l’aggressione “di stampo fascista” non è mai avvenuta, stamattina a inizio seduta la maggioranza di centrodestra hanno annunciato la presentazione di quattro ordini del giorno “fuori sacco” per prendere le distanze dall’accaduto, e un documento è stato annunciato anche dall’opposizione di centrosinistra.

Ma l’accordo su un documento condiviso, da poter sottoscrivere e votare all’unanimità, non si è trovato e le minoranze di centrosinistra non hanno chiesto neppure scusa.

Sono così rimasti due ordini del giorno distinti, uno di maggioranza e uno di minoranza, che entreranno nell’ordinaria programmazione dei lavori e verranno discussi nel corso di una prossima seduta consiliare.

“Mi dispiace parecchio che non ci sia stato un ordine del giorno unanime anche questa volta – ha commentato il governatore Bucci – sarebbe stato bello se qualcuno avesse chiesto scusa e avesse ammesso di essersi sbagliato.

Ci asteniamo da qualsiasi giudizio operativo, aspettando la magistratura. Chiediamo che ci sia un ravvedimento, la dissociazione da parte di tutte le forze politiche.

Forze politiche, candidati alle elezioni e tutto il ‘circo’ che c’è attorno devono rendersi conto che non ci si può comportare in questo modo.

I cittadini hanno diritto alla verità e noi siamo impegnati a dargliela.

Il clima che si è creato è colpa del modo di raccontare le cose che non rappresenta la realtà dei fatti.

Se raccontiamo frottole in aula, non possiamo lamentarci se poi qualcuno lo fa in città. Le frottole hanno sempre le gambe corte e prima o poi vengono fuori”.

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