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Loggia di Banchi, Alfonso: unica certezza è che oggi è chiusa

Genova, consigliera comunale del Pd Donatella Alfonso

“L’unica certezza, oggi, per la Loggia di Banchi, luogo storico e centrale della Genova antica, più volte sbandierata dalle giunte Bucci-Piciocchi come futuro Museo della Città, è che resta chiusa.

Non basta, al ritrovamento di nuovi reperti archeologici, dichiarare di volerci fare un museo. Perché riscoprire la storia di Genova e promuoverla lungo un percorso che attraversi i secoli, impone soprattutto di sapere di cosa si parla e cosa si vuole costruire, anche tenendo conto del patrimonio già esistente e in attesa di un riassetto chiaro e definitivo, come il Museo di sant’Agostino.

Invece, con la decisione di rimandare alla prossima giunta ogni scelta, il centrodestra ammette la propria incapacità di programmazione sulla cultura a Genova e la totale assenza di un filo progettuale.

La Loggia di Banchi può diventare un prezioso punto di partenza, una bussola per la scoperta di Genova nelle sue trasformazioni.

Tuttavia, il luogo più adeguato per realizzare davvero il Museo della Città resta il complesso di Sant’Agostino, una magnificenza di cui Genova si e’ accorta troppo poco, ma che è destinatario di 22.4 milioni di fondi PONMetro, da utilizzare al meglio.

Perché di strutture chiuse e annunci mirabolanti, in una città in cui per anni non c’è stato nemmeno l’assessore alla cultura, Genova ne ha avuto abbastanza”.

Lo ha dichiarato oggi Donatella Alfonso, consigliera comunale uscente e candidata nella lista del Partito democratico alle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio.

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Gambino: problema Tari creato da Doria e Pd, Salis prende in giro i genovesi

Centrosinistra, ex sindaco di Genova Marco Doria

“Finalmente è arrivata la candidata a sindaco del centrosinistra Silvia Salis con la ‘soluzione’ a un problema creato proprio dai suoi nuovi amici del Pd.

Nel 2017 abbiamo ereditato 185 milioni di euro di debiti contratti dalla giunta Doria con Amiu ovvero dalla stessa sinistra che oggi ha il coraggio di tornare a pontificare e dare lezioni, come se il danno non lo avessero fatto loro.

Gli stessi che oggi si ripresentano con il sorriso di chi pensa che i cittadini abbiano la memoria corta.

Ma i genovesi ricordano. A differenza di Salis, che non vive e non lavora a Genova.

Noi continuiamo a lavorare per sistemare i disastri ereditati dalla giunta Doria e dalla sinistra, che per decenni ha mal governato Genova, con un progetto cristallino e una visione concreta per arrivare ad abbassare davvero la Tari, quella tassa che proprio loro hanno reso un esborso gravoso per le famiglie e le aziende.

Nel frattempo la Salis, però, parla e basta. I soliti bla bla bla. Incarna quel populismo tossico che ha già distrutto questa città una volta.

Parla di ‘soluzioni’, ma non sa nemmeno da dove cominciare. Solo propaganda, fuffa, retorica da palco.

Ridurre la Tari non è uno slogan da campagna elettorale. E’ un obiettivo che si raggiunge con lavoro, investimenti e visione, non con ‘post’ indignati e frasi fatte da talk show di terzo livello.

Chi oggi promette la luna senza spiegare come, sta solo cercando voti facili sulla pelle dei cittadini.

Ma i genovesi non sono stupidi. Stanno già pagando caro gli errori del passato e non si faranno fregare di nuovo.

Noi abbiamo progetti, numeri e risultati. Loro? Fumo negli occhi. Basta Salis, smettila di continuare a prendere in giro Genova e i genovesi”.

Lo ha dichiarato ieri l’assessore comunale Sergio Gambino (FdI).

Tari, Piciocchi: giunta Doria lasciò 185 milioni di debiti. Al lavoro per ridurla

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World Press Exibition 2025: la grande fotografia internazionale a Genova

Dal 30 aprile al 24 giugno 2025 la Loggia degli Abati di Palazzo Ducale ospita la mostra simbolo del fotogiornalismo mondiale, con 144 scatti capaci di raccontare il nostro tempo

Per la prima volta Genova apre le porte alla World Press Photo Exhibition, la più importante mostra internazionale di fotogiornalismo, che inaugura proprio dal capoluogo ligure il tour italiano dell’edizione 2025. Dal 30 aprile al 24 giugno, nella suggestiva Loggia degli Abati di Palazzo Ducale, il pubblico potrà ammirare 144 immagini selezionate tra oltre 59.000 scatti realizzati da 3.778 fotografi provenienti da 141 Paesi. Un’esposizione che attraversa il nostro presente con uno sguardo lucido, potente, spesso scomodo, ma sempre necessario.

Organizzata da CIME – Ambassador Italia della World Press Photo Foundation di Amsterdam – in collaborazione con la Fondazione Palazzo Ducale Genova, la mostra riunisce le immagini pubblicate dalle più autorevoli testate internazionali, come The New York Times, Der Spiegel, Time, Reuters, France Presse, Associated Press, Tass e molte altre. Le fotografie selezionate sono il risultato del 68° World Press Photo Contest, valutato da una giuria indipendente presieduta dalla fotografa italiana Lucy Conticello, direttrice della fotografia per M Le Magazine du Monde.

I temi affrontati riflettono le emergenze e le tensioni della nostra epoca: guerre, crisi umanitarie, migrazioni, cambiamento climatico, diritti umani. Come ha dichiarato Conticello, il concorso «è un importante riconoscimento per professionisti che lavorano in condizioni difficili, e anche un riassunto, per quanto incompleto, dei principali avvenimenti internazionali. Come giurati, siamo andati in cerca di immagini che possano favorire il dialogo».

E dialogo significa anche libertà di stampa, un valore quanto mai fragile. Secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti, il 2024 è stato l’anno con il più alto numero di giornalisti uccisi nel mondo: almeno 103, di cui il 70% in contesti di guerra, soprattutto nella Striscia di Gaza. La World Press Photo si fa così anche strumento di denuncia, consapevolezza e resistenza culturale.

Ad aprire la rassegna genovese è stata l’immagine vincitrice del World Press Photo of the Year 2025, firmata dalla palestinese Samar Abu Elouf: uno scatto struggente che ritrae il piccolo Mahmoud Ajjour, mutilato da un attacco israeliano a Gaza, mentre fugge insieme alla famiglia. Un’immagine pubblicata da The New York Times, capace di condensare il dolore e la resilienza in un singolo fotogramma.

Accanto a lei, tra i finalisti, spiccano altri due lavori simbolici: Attraversamento notturno dello statunitense John Moore, che documenta l’immigrazione clandestina dal Messico agli Stati Uniti, e Siccità in Amazzonia del peruviano-messicano Musuk Nolte, che racconta gli effetti devastanti della crisi climatica sulla popolazione locale.

Non mancano progetti a lungo termine come quello dell’italiana Cinzia Canneri, che ha seguito le vite di donne in fuga dal regime eritreo, o del colombiano Federico Ríos, che ha attraversato la giungla del Darién con i migranti. Ogni fotografia è un tassello di un racconto collettivo che attraversa continenti, culture e drammi.

Il concorso ha infatti una struttura geografica che copre sei macroaree del mondo – dall’Africa all’Asia, dalle Americhe all’Europa – e si articola in tre categorie: scatti singoli, reportage e progetti a lungo termine. I fotografi selezionati provengono da decine di nazioni, tra cui Italia, Iran, Corea del Sud, Brasile, Bielorussia, Nigeria, Palestina, Russia, Francia, Regno Unito e Venezuela, a testimonianza di una reale pluralità di sguardi.

World Press Photo non è solo una mostra da visitare, ma un’esperienza da vivere, come sottolinea Vito Cramarossa, direttore di CIME: «In un tempo in cui l’informazione è veloce e frammentata, questa esposizione invita a rallentare, soffermarsi, comprendere. Ogni fotografia è un incontro, e ogni incontro può essere l’inizio di una nuova consapevolezza».

Anche Giuseppe Costa, presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ha voluto sottolineare l’importanza di questa prima genovese: «Un appuntamento iconico che abbiamo fortemente voluto per continuare la nostra tradizione di mostre fotografiche di rilievo e affrontare, attraverso le immagini, i grandi temi della contemporaneità».

Fondata ad Amsterdam nel 1955, la World Press Photo Foundation è un’organizzazione indipendente e no profit che promuove il fotogiornalismo e la fotografia documentaria di alta qualità. Dal 1972 porta la mostra dei vincitori in tour mondiale, rendendo accessibile l’informazione visiva a milioni di spettatori.

INFO UTILI

Date:
30 aprile – 24 giugno 2025
Luogo:
Loggia degli Abati – Palazzo Ducale, Genova

Orari di apertura:
Da domenica a venerdì: 10.00 – 19.00
Sabato: 10.00 – 20.00
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

Biglietti:

  • Intero: €12
  • Ridotto: €10 (gruppi, docenti, giornalisti, guide turistiche, over 65, dipendenti Iren, Amici di Palazzo Ducale e Musei Liguri)
  • Palazzo Ducale Card / Under 27: €8
  • Under 18 / Gruppi scolastici: €4.

Photo Gallery

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Saint Charles, Biasi: ospedale performante, il Pd parla a vanvera

Consigliere regionale e presidente III commissione Attività produttive Armando Biasi (Lega)

“Il consigliere regionale del Pd Enrico Ioculano, che evidentemente non ha validi argomenti, si affida all’ironia per confutare quanto espresso dai politici del territorio, positivamente, circa la possibilità di aumento del ‘budget’ per l’ospedale Saint Charles di Bordighera, che sta funzionando bene.

Ancora una volta, anche in qualità di vicepresidente della II commissione regionale Salute e Sicurezza sociale, ha dimostrato di essere poco informato di quanto oggi accade nell’ospedale del nostro territorio e soprattutto, senza citare i dati,  parla a vanvera.

Noi, invece, parliamo con i fatti e la sostanza senza fare sterili polemiche.

E’ anacronistico continuare a cavalcare la solita affermazione ‘pensiamo al pubblico invece di dare al privato’ come sostiene il Pd. Anzitutto, le considerazioni sulla parte del SSN, al quale nulla è stato tolto, sono già state diligentemente fatte nelle sedi appropriate e in maniera approfondita. Quindi niente contro il SSN, ma un sistema innovativo che collabora con il medesimo in modo efficace.

Dati alla mano, il Saint Charles è una presenza attiva e performante, che lavora alacremente per il nostro territorio.

A tutt’oggi fa fronte a tutto il bacino di Ventimiglia per quanto riguarda i ricoveri di Medicina interna e fa fronte a tutta la Chirurgia in emergenza-urgenza proveniente dal Pronto soccorso, oltre alla stabilizzazione dei pazienti che transitano e vengono stabilizzati per potere essere condotti in maniera sicura e appropriata presso gli Hub della rete sanitaria regionale.

Lo stesso Pronto soccorso fornisce prestazioni ai pazienti, che prima dal Punto di primo intervento venivano invece inviati presso Sanremo e Imperia.

A Ioculano forse sfugge che il nostro ospedale è dedicato in gran parte a servizi di ‘setting’ assistenziali di tipo medico: 30 letti di Medicina, 10 letti di Cure intermedie, 15 letti di Riabilitazione, 13 letti di Dialisi, rispetto a solo 22 letti di natura chirurgica.

Ciò nonostante la società GVM riesce a dare metodo a un efficace turn-over assistenziale che permette di abbattere le fughe passive verso altre regioni e di dare una risposta completa ai cittadini del territorio, che non sono più costretti a muoversi altrove per farsi curare.

Al proposito, il consigliere regionale del Pd forse dovrebbe impegnarsi a studiare anche il concetto di DRG, prima di parlare a vanvera. Magari scoprirà che occorre un metodo efficace per riuscire a spendere adeguatamente il ‘budget’ assegnato per tutti i tipi di ‘setting’ assistenziale e arrivare a pari con i conti”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Armando Biasi (Lega).

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Donzelli al Bristol: centrosinistra incapace di decidere

Presentazione candidati FdI al Bristol di via XX Settembre a Genova

“Genova ha bisogno di avere ancora una classe dirigente capace di decidere, l’alternativa purtroppo non è capace di decidere, perché è un’alternativa che mette insieme tra loro cose non compatibili, quindi è necessario per il bene della città che ci sia ancora e sempre di più una maggioranza forte e coesa”.

Lo ha dichiarato ieri il responsabile nazionale dell’organizzazione di FdI Giovanni Donzelli, a margine della presentazione dei candidati di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni comunali di Genova.

“Siamo tutti impegnati al massimo – ha aggiunto Donzelli – per fare avere a Genova la possibilità di continuare il percorso che ha iniziato.

Noi siamo preoccupati non tanto per noi, ma per i cittadini di Genova dall’ipotesi di tornare, anche nel capoluogo ligure, a una classe politica come ha avuto l’Italia per anni, in cui maggioranze impossibili stavano insieme solo per il potere e tutto questo portava come unica conseguenza che non si decideva mai niente”.

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Tari, Piciocchi: giunta Doria lasciò 185 milioni di debiti. Al lavoro per ridurla

Centrosinistra, l'ex sindaco di Genova Marco Doria

“Nel primo nostro ciclo amministrativo del 2017 abbiamo dovuto affrontare, tra i tanti problemi lasciati dalle giunte precedenti, l’enorme problema dei 185 milioni di euro di debiti che il Comune di Genova aveva accumulato verso Amiu per la questione rifiuti e per un livello di raccolta differenziata bloccato al 33%.

Dopo la giunta Doria abbiamo trovato l’Amiu distrutta, senza soldi, senza continuità aziendale, con un contratto di servizio in scadenza e con i fidi delle banche revocati. In poche parole, un’azienda a un passo dal fallimento.

In questi anni abbiamo soprattutto difeso la nostra azienda pubblica che la sinistra nel 2017 stava svendendo a Iren per due soldi con i lavoratori.

Inoltre, siamo riusciti ad arrivare al 52% di raccolta differenziata a fine 2024.

Adesso abbiamo un nuovo obiettivo. Arrivare al 65% entro il 2027 e, insieme a Regione Liguria, realizzare un impianto di valorizzazione energetica dei rifiuti che è il solo modo per ridurre in modo cospicuo la Tari, che oggi risente ancora degli strascichi della valanga di debiti lasciati dalla giunta Doria, come certificato dalla Corte dei Conti nel 2020.

Le nostre soluzioni sono pratiche e operative, chiunque promette la riduzione della Tari senza alternative plausibili a queste nostre soluzioni sta semplicemente mentendo ai genovesi.

In particolare, per il nuovo impianto di chiusura del ciclo e di valorizzazione energetica dei rifiuti svilupperemo un impianto che veda Amiu, da sola o in partnership con altri enti, nel ruolo di soggetto attuatore e gestore del ciclo dei rifiuti e della valorizzazione energetica. Con i ricavi derivanti dalla gestione del nuovo impianto, oltreché rendere più solida l’azienda, si potrà abbattere la Tari in modo consistente”.

Lo ha dichiarato ieri sera il sindaco f.f. di Genova Pietro Piciocchi.

“Il tema dei rifiuti – ha aggiunto Piciocchi – è l’esempio perfetto per spiegare agli elettori la differenza tra le parole e i fatti, tra noi e chi vorrebbe prendere la gestione del Comune di Genova.

Dal 2017 al 2024 abbiamo stanziato 82 milioni di euro per impianti, automezzi e sistemi evoluti nella raccolta dei rifiuti, investimenti che sono valsi il premio di Legambiente per il comune più virtuoso nel riciclo, sia nel 2021 che nel 2024.

Basti pensare che nel 2016 i dipendenti Amiu erano 1470, nel 2024 sono arrivati a 2100.

Abbiamo investito anche 3 milioni di euro per la bonifica delle discariche abusive, riaperto la discarica di Scarpino che era chiusa dal 2014, eliminato i miasmi dalla Volpara e potenziato con forza il servizio dell’Ecovan, con 45 mezzi che ogni giorno ritirano rifiuti ingombranti in giro per la città, il doppio dei mezzi che c’erano nel 2016. Tutto questo spiega esattamente qual è la differenza tra le parole e i fatti”.

Gambino: problema Tari creato da Doria e Pd, Salis prende in giro i genovesi

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Slow Fish 2025, al Porto Antico di Genova una festa tra mare, laghi e biodiversità

Slow Fish 2025, al Porto Antico di Genova una festa tra mare, laghi e biodiversità
Slow Fish 2025

Dall’8 all’11 maggio 2025 il Porto Antico di Genova 

Dall’8 all’11 maggio 2025 il Porto Antico di Genova torna a essere il cuore pulsante della cultura del mare con Slow Fish 2025, la manifestazione di Slow Food Italia che celebra i suoi vent’anni con un’edizione ricchissima di appuntamenti. Degustazioni, showcooking, laboratori del gusto, attività per bambini, mercato e conferenze compongono un programma pensato per ogni età e per ogni palato. L’ingresso è gratuito.

In scena ci saranno i sapori autentici delle acque dolci e salate d’Italia, con proposte che spaziano dal coregone di Nemi alla tinca dorata di Ceresole d’Alba, passando per il tonno rosso di Carloforte e il granchio blu, la specie aliena sempre più presente nei nostri mari. Non mancheranno piatti simbolo del patrimonio gastronomico italiano, come il tegame Vernazza, il brandacujun o gli spaghetti con pomodoro, acciughe e sgombro, fino alle sperimentazioni più recenti a base di pesce siluro e ostrica dello Spezzino.

La cucina si fa spettacolo con gli showcooking gratuiti firmati dai cuochi dell’Alleanza Slow Food, mentre l’area Masaf ospiterà profumi e colori delle tradizioni gastronomiche costiere da tutta Italia.

Slow Fish 2025 sarà anche occasione per riflettere sul futuro del mare e delle sue comunità. Nelle conferenze in Arena Slow Fish si parlerà di crisi climatica, pesca sostenibile, consumo consapevole e tutela delle specie a rischio, come gli squali del Mediterraneo. Si discuterà inoltre delle politiche di rigenerazione delle aree costiere, di turismo responsabile con il progetto Slow Food Travel, e di tutela dei paesaggi agricoli storici.

Grande spazio è dedicato ai più piccoli nella Ludoteca, dove i bambini potranno conoscere pesci palla, granchi blu e squali, imparando l’importanza della biodiversità e della conservazione marina attraverso attività educative e coinvolgenti.

Infine, il grande mercato di Slow Fish offrirà un vero e proprio viaggio gastronomico lungo la costa italiana, grazie alle bancarelle provenienti da tutte le regioni marittime, dalla Liguria alla Sicilia, dalla Sardegna alla Puglia.

Slow Fish 2025 è organizzato da Slow Food Italia con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, della Regione Liguria e il sostegno della Camera di Commercio di Genova.

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Il fiore dono della vita: al Palazzo Interiano Pallavicino di Genova

Il fiore dono della vita: al Palazzo Interiano Pallavicino di Genova
Il taglio del nastro

Un omaggio floreale a Euroflora 2025

Genova celebra Euroflora 2025 con un evento d’eccezione: nella storica cornice di Palazzo Interiano Pallavicino è stata presentata ufficialmente la varietà di orchidea Dendrobium nobile “Il fiore dono della vita”, simbolo di rinascita, bellezza e armonia tra arte e natura. L’iniziativa, promossa da Pallavicino & Friends e fortemente voluta dal Principe Domenico Antonio Pallavicino, si inserisce nel programma degli eventi collaterali della prestigiosa manifestazione florovivaistica in corso fino al 4 maggio nel rinnovato Waterfront di Levante.

L’orchidea Dendrobium nobile

La nuova varietà di Dendrobium sarà collocata nel giardino segreto del palazzo nobiliare, arricchendo uno degli angoli più suggestivi del centro storico di Genova. L’evento ha visto la partecipazione di personalità di rilievo del mondo istituzionale e culturale: tra gli ospiti, Mauro Ferrando, presidente di Porto Antico S.p.A., Ettore Zauli, agronomo e paesaggista già direttore dei giardini comunali di Genova e Firenze, nonché membro della Commissione tecnica di Euroflora, e Massimiliano Nannini, Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Liguria.

Principe Pallavicino: Il valore simbolico dell’orchidea presentata

A fare gli onori di casa il Principe Pallavicino, che ha sottolineato il valore simbolico dell’orchidea presentata: “Abbiamo scelto di dedicare questa varietà a Euroflora perché rappresenta il legame indissolubile tra la bellezza naturale e il valore della vita”. Madrina dell’evento è stata l’Assessore alla Cultura del Comune di Genova, che ha ribadito come iniziative di questo livello contribuiscano a valorizzare il patrimonio storico e botanico della città in un momento di forte visibilità internazionale.

Il Dendrobium nobile, originario dell’Asia meridionale, è noto per la sua eleganza e per la ricca simbologia che lo accompagna. In Cina è considerato uno dei “quattro nobili”, in Thailandia è conosciuto come il “fiore della regina”. La sua presenza a Genova, in omaggio a Euroflora, rinnova un’antica tradizione orientale, facendosi portatore di un messaggio di rispetto, ammirazione e amore duraturo.

“Euroflora è un volano di promozione per tutto il comparto florovivaistico italiano. Una vera eccellenza del nostro made in Italy”, ha dichiarato Ferrando, ringraziando il Principe Pallavicino per l’iniziativa. Nannini ha invece sottolineato il momento di trasformazione e rilancio che sta vivendo Genova. “Stiamo riscoprendo la città come capitale internazionale della cultura e della natura. Eventi come questo ne sono l’emblema”, ha detto.

Il Principe Domenico Antonio Pallavicino

Con oltre 400 espositori e 154 giardini su 85.000 metri quadrati, Euroflora 2025 si conferma come una delle manifestazioni florovivaistiche più importanti a livello mondiale. Riconosciuta ufficialmente da AIPH – International Association of Horticultural Producers. La presentazione dell’orchidea “Il fiore dono della vita” consolida il ruolo di Genova come crocevia tra storia, innovazione e arte floreale. L.B.

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Sampdoria, con la Cremonese 1° maggio ore 15 ultima chiamata: o si vince o è Serie C

Uscire dal campo della Carrarese accompagnati dal coro “serie C, serie C” avrebbe rovesciato le budella a chiunque.

Ora, giovedì primo Maggio alle ore 15, vediamo chi ha un po’ di amor proprio e chi no come ha tuonato Chicco Evani a Bogliasco.

La Sampdoria affronta la Cremonese, a Marassi, in una gara a dir poco drammatica. La retrocessione in serie C è veramente ad un passo e l’avversaria per niente abbordabile, anzi!
I grigiorossi di Stroppa sono saldamente al quarto posto della classifica tranquillamente in zona playoff ed all’inseguimento di uno Spezia in debito di ossigeno.
Da sette giornate sono in serie positiva e l’ex Manuel De Luca con otto gol guiderà la Cremonese all’assalto dell’armata brancaleone Sampdoria.
Dopo la retrocessione della squadra primavera e la situazione comatosa della compagine femminile, la Sampdoria cerca di scongiurare un tristissimo triplete nell’ avvicinarsi del suo ottantesimo compleanno.
Un’eventuale discesa di categoria, oltre l’infamia sportiva, creerebbe notevoli difficoltà alle anemiche casse societarie con un crollo degli introiti accompagnati dagli impegni pressanti verso i creditori.
Ora la speranza, che è l’ultima a morire,  deve essere supportata dai fatti e da una prestazione maiuscola anche se, certamente, la gara interna con la Cremonese e quella successiva, di domenica 4 maggio, a Catanzaro non si addicono a voli pindarici.
Evani deve prendere coraggio ed osare le due punte per cercare di invertire la rotta e soprattutto accantonare i giocatori recidivi di prestazioni altamente deludenti.
Si sono alternati nella stagione più di 40 calciatori e la maggior parte ha denunciato carenze tecniche e mentali insopportabili ad una tifoseria che si è dimostrata meritevole di ben altre prestazioni.
E’ probabile un ennesimo cambio di modulo e di formazione nella speranza di trovare il coniglio nel cilindro con poche certezze.
Infatti soltanto Altare, Curto e Beruatto saranno nell’undici iniziale;  mentre Cragno e Sibilli sono alle prese con l’infermeria nella speranza di un sollecito quanto necessario recupero.
Venuti, Akinsanmiro e Abiuso reclamano un posto da titolare ma le incognite di formazione verranno risolte soltanto allo stadio.
Sampdoria-Cremonese si gioca, ormai, nel ricordo di Gianluca Vialli che ha militato in entrambe le compagini e dove ha lasciato un ricordo indelebile.
Arbitro della gara sarà Matteo Marchetti della sezione di Ostia Lido con Abisso al VAR. Alberto Squeri
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Manifesti Pro Vita a Chiavari, Pd attacca sindaco Messuti che non li rimuove

Manifesti dell'associazione Pro Vita a Chiavari

“Il sindaco di Chiavari Federico Messuti ha deciso di non far rimuovere i manifesti dell’associazione Pro Vita, come invece è avvenuto in altri Comuni tra cui Roma (a Rapallo e in altri Comuni liguri i manifesti dei Pro Vita contro la teoria gender non sono stati rimossi, ndr). È una scelta che condanniamo”.

Lo ha dichiarato oggi la parlamentare ligure del Pd Valentina Ghio, insieme alle consigliere regionali dem Katia Piccardo e Carola Baruzzo sulla scelta del sindaco di Chiavari di non rimuovere i manifesti dell’associazione Pro Vita della campagna anti gender nelle scuole “Mio figlio no”.

“Questi manifesti – hanno aggiunto le esponenti del Pd – promuovono una becera propaganda contro la sedicente ‘teoria gender’ che in realtà non esiste.

Quello che chiediamo insieme alle associazioni che tutelano i diritti della comunità Lgbtqia+ è di creare dei veri percorsi di educazione all’affettività, al rispetto reciproco e alla cittadinanza consapevole, volti ad includere tutti senza che nessuno debba sentirsi giudicato o discriminato per quello che è.

Questi percorsi devono coinvolgere anche le scuole perché si tratta di formare dei cittadini consapevoli, che non vogliano escludere nessuno.

Non possiamo accettare l’insegnamento della discriminazione travestita da educazione, non possiamo accettare che chi divide ci venga ad insegnare il rispetto”.

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