Un cinghiale, dopo aver superato le griglie di protezione, si è fermato al centro della carreggiata sull’autostrada A12 Genova-Livorno, in piena notte. Impossibile per una donna, alla guida di un’utilitaria, evitare l’impatto con l’animale.
La signora di circa cinquant’anni, dopo il violento impatto si è fermata sul lato della carreggiata di emergenza per il grande spavento.
L’animale, ferito dall’utilitaria è stato raggiunto da una seconda vettura condotta da un giovane, che lo ha investito e ucciso. È successo alle tre del mattino di venerdì, tra il casello di Recco e di Rapallo, all’altezza del parcheggio Il Poggio, prima della galleria Maggio.
L’impatto era inevitabile per entrambe le auto. L’uomo non ha riportato ferite, ma la donna ha subito un colpo di frusta dal forte impatto nonostante avesse le cinture di sicurezza e una superficiale ferita al volto provocata dallo scoppio dell’airbag.
In questo tratto di autostrada già in passato altri cinghiali erano entrati dalle griglie di protezione e poi si posizionavano o vagheggiavano sulla carreggiata provocando incidente gravi.ABov.
La zona dei locali di Giardini di via Vittorio Veneto a Sanremo
Evidentemente in preda ad un attacco di nervi ed esasperato un sessantenne ha tirato una secchiata d’acqua sulla band che suonava nel dehor del bar, nei giardini Vittorio Veneto, a Sanremo. A farne le spese è stata la band dei ‘Mercenari’.
Il sessantenne vive nel condominio che affaccia proprio sul bar davanti al quale si stava svolgendo il concerto.
Infastidito dalla musica, non ha resistito e ha scaricato una secchiata d’acqua sul palchetto.
L’uomo è stato individuato dalla polizia municipale che lo ha denunciato. Rischia anche un procedimento per danneggiamento se saranno confermati i danni agli strumenti musicali della banda.
CasaPound Genova e la raccolta di beni per gli sfollati
In questi giorni CasaPound Genova ha messo a disposizione dell’associazione La Salamandra il proprio circolo “La Risoluta” per effettuare una raccolta di beni necessari per gli sfollati del quartiere Certosa.
Numerosi militanti, simpatizzanti e cittadini dei quartieri adiacenti si sono presentati per dare il loro supporto alla raccolta di beni per l’igiene personale degli sfollati, spazzolini, dentifrici, saponi, deodoranti, lamette ecc.
Grazie alla generosità della popolazione genovese sono stati raccolti 170 kg di materiale, consegnato all’associazione San Vincenzo che si occuperà di distribuirlo ai genovesi sfollati.
Si è inoltre conclusa la raccolta #emergenza4zampe di La Foresta che avanza – Genova. Ringraziando chi ha contribuito provvederemo al più presto a consegnare quanto raccolto alle associazioni che si occupano di distribuire il cibo per animali raccolto alle famiglie con animali coinvolte nel crollo del ponte Morandi.
«Ho sempre sensazioni piacevoli prima del debutto, è una gioia che si ripete. La volontà di costruire qualcosa di nuovo». Marco Giampaolo risponde con un bel sorriso alla domanda di apertura della prima conferenza stampa della stagione, tornando poi sul rinvio della gara con la Fiorentina.
«Una settimana fa ero preparato a non giocare – dice l’allenatore ai media -, perché era giusto così. Nel rispetto delle vittime, delle famiglie e della città. Ma ora bisogna smettere di compiangere Genova: città bellissima che va incoraggiata, visitata».
Undici. «Dubbi? No, adesso è facile – risponde il tecnico -, perché bisogna portare tutti alla stessa condizione. Abbiamo differenti stati di condizione, tra chi ha subito infortuni, chi è stato al Mondiale e chi è arrivato solo nelle ultime settimane. Comunque, ho già l’undici in testa. Ma non ve lo dico».
Mentalità. Un anno fa a Udine fu una giornataccia: sconfitta 4-0. Una delle tante trasferte a bocca asciutta. «Ogni campionato è diverso – prosegue Giampaolo -, fare paragoni sarebbe sbagliato. Faticavamo fuori casa, in particolare con le medio-piccole, e in casa siamo stati capaci di vincere contro squadre molto più titolate. Quest’anno abbiamo cambiato qualcosa, non è detto che pregi e difetti siano gli stessi della stagione scorsa».
Udinese. Velázquez è arrivato in Serie A da semi-sconosciuto, ma – al contrario di quanto si possa pensare – l’allenatore bianconero conosce bene lo stile calcistico italiano, e in particolare quello di Sarri e Giampaolo, per il quale è arrivato più di un complimento. «Ringrazio per le belle parole – conclude il mister -, ho notato passaggi interessanti nella sua Udinese. Sarà una squadra differente da quella che siamo stati abituati a vedere nelle ultime annate. Ha un modo di giocare più spagnolo, si vede già qualcosa di diverso».
Blitz di Azione Frontale: All’onda d’urto non crediamo
Blitz nella notte di Azionefrontale che ha appeso uno striscione in merito alle telecamere che hanno ripreso il crollo del ponte Morandi con la scritta “ATLANTIA , ALL ‘ONDA D ‘URTO NON CREDIAMO.. I VIDEO DEL PONTE VOGLIAMO!”
“Azionefrontale, si legge in una nota del movimento, ha voluto mettere a fuoco e alla luce di tutti la questione delle telecamere che hanno ripreso non solo il crollo del ponte ma anche tutti i lavori di manutenzione, specialmente quelli della sera prima del crollo.
Noi non crediamo che con la tecnologia odierna un onda d urto possa cancellare addirittura i filmati antecedenti, sopratutto perché sono tutti filmati registrati su server che sicuramente saranno custoditi da altre parti.
Questa è l’ennesima vergogna dopo il crollo il voler nascondere ogni prova di questo #OMICIDIO VOGLIAMO CHE I VIDEO SIANO TIRATI FUORI E MESSI A VERBALE”.
La Protezione civile regionale ha diffuso l’Allerta Meteo, emanata da Arpal. Allerta Gialla per temporali sui bacini piccoli e medi di tutta la Liguria fino alle 08.00 di DOMANI, domenica 26 agosto
LA SITUAZIONE: Dopo il primo passaggio temporalesco di questa mattina, che ha visto cadere in un’ora 36.8 mm a Pontedecimo e 34 mm a Orero (precipitazioni accompagnate da una grande quantità di fulmini soprattutto sul genovesato), adesso la Liguria è interessata da qualche ora di relativa tranquillità, addirittura con sporadiche e locali schiarite. Dal pomeriggio la parte frontale del sistema perturbato di origine atlantica inizierà a interessare il ponente della nostra regione, facendo aumentare nuovamente l’instabilità con alta probabilità di temporali forti in passaggio da ponente verso levante. Il fronte sarà sospinto da venti più freddi da nord, con raffiche sui crinali e allo sbocco delle valli esposte fino a 100 km/h, preludio a una domenica che si annuncia all’insegna del sole fin dal mattino soprattutto sul centro-ponente.
Ecco l’avviso meteorologico emesso per la giornata di oggi e per le due successive con i fenomeni previsti:
OGGI, sabato 25 agosto 2018: Il passaggio di un sistema frontale porta condizioni di marcata instabilità. Segnaliamo precipitazioni a carattere di temporale con alta probabilità di fenomeni forti che dalle prime ore del pomeriggio interesseranno il Ponente (zone AD) per estendersi rapidamente alle restanti zone. Segnaliamo in serata venti da Nord 50-60 km/h con locali rinforzi di burrasca e raffiche fino a 100 km/h sui crinali ed allo sbocco delle valli esposte. Mare molto mosso su tutte le coste la sera.
DOMANI, domenica 26 agosto 2018: Nella notte permangono condizioni di instabilità con alta probabilità di forti temporali. Fenomeni in esaurimento già nelle ore antelucane sul centro Ponente (zone ABD), in mattinata sul Levante (zone CE). Segnaliamo venti 50-60 km/h con locali rinforzi e raffiche fino a 100km/h in attenuazione in mattinata; mare molto mosso su tutte le coste in rapido calo.
DOPODOMANI, lunedì 27 agosto 2018: Nulla da segnalare.
La Sala Operativa Regionale resterà aperta per tutta la durata dell’allerta.
In caso di eventi intensi, durante l’allerta sarà pubblicato il monitoraggio sul sitowww.allertaliguria.gov.it, inviato anche tramite twitter (segui @ARPAL_rischiome).
Sulla pagina www.facebook.com\ArpaLiguria post con immagini, grafici e dati.
Federica Valle è una psicologa varazzina del SEP, il Servizio Psicosociale della Croce Rossa Italiana e ci parla del supporto psicologico che ha dato alle persone coinvolte nel crollo del ponte Morandi e delle emozioni che ha provato.
“Ho saputo della tragedia praticamente subito, ero di turno in Croce Rossa, nel comitato di Varazze quando ho ricevuto una chiamata da parte del 118 che mi chiedeva di predisporre tre squadre che stessero a copertura, perchè era caduto il ponte sul Polcevera.
Io, in realtà, non ho pensato subito a “quel ponte”; ho pensato ad un ponticello di pietra, a qualcosa di piccolo, non avevo capito la gravità della tragedia.
Ho cercato subito qualche informazione e poi, solo allora, ho capito che era caduto “il nostro ponte di Brooklyn”.
Io faccio parte del SEP, il servizio psicosociale della Croce Rossa Italiana, che si occupa di formazione su temi psicosociali ai volontari CRI e alla cittadinanza, porta sostegno psicologico ai soccorritori e viene attivato nelle maxi emergenze a supporto delle popolazioni colpite”.
“Sono arrivata sul crash intorno alle 15.30 – prosegue Federica Valle – e sul luogo ho trovato tre famiglie in attesa di ricevere informazioni sui loro cari, che risultavano dispersi e che successivamente avremmo scoperto essere tra le vittime.
Con le colleghe ci siamo subito occupate di capire quali fossero le necessità primarie di queste persone: pioveva molto forte e avevano bisogno di abiti asciutti, di acqua, di qualcosa di caldo, ma soprattutto avevano bisogno di conforto e di avere notizie certe sui loro cari.
Ci siamo messe da subito in contatto con l’ucl dei Vigili del Fuoco, con la Polizia Scientifica per aver aggiornamenti in tempo reale sui ritrovamenti delle vittime, in tal modo potevamo accompagnare le famiglie al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Martino per il riconoscimento. Soltanto una famiglia è rimasta sul luogo della tragedia, prima nella zona rossa, poi nella tenda allestita dalla CRI appena fuori ed infine nel campo CRI, assieme a tutti noi volontari.
Sono stati sistemati in un camper per tutelare la loro privacy, e assistiti sia materialmente che psicologicamente giorno e notte, fino al giorno del ritrovamento, 5 giorni dopo l’incidente.
Subito dopo io mi sono occupata del supporto psicologico ai soccorritori, ai vigili del fuoco, agli SMTS (Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali della Croce Rossa) a tutte le forze dell’ordine, cioè a tutte quelle persone che erano direttamente coinvolte nella ricerca tra le macerie e nel recupero dei corpi. Io mi sono avvicinata loro cercando di capire in quale stato psicologico si trovassero, vista la difficoltà dell’intervento.
Sono persone che difficilmente si arrendono, soprattutto all’impatto emotivo, perchè sono addestrate per fare questo, perchè hanno molta adrenalina, e perchè sperano sempre di trovare qualcuno ancora in vita. Sono degli instancabili lottatori!
Quindi preferisco adottare un approccio non invadente né invasivo ma cerco di avvicinarmi con un gesto, uno sguardo d’intesa, una pacca sulla spalla, un sorriso di condivisione e, se legittimata, cerco di coinvolgerli in una chiacchierata che possa dar loro conforto e sostegno”.
“Con le colleghe ci siamo occupate anche di raccogliere le preoccupazioni degli sfollati, di tutte quelle persone che sono state allontanate, perchè le loro case si trovano nella zona rossa, o comunque in una zona pericolosa.
Uno dei compiti più duri che abbiamo dovuto affrontare è stato quello di supportare le famiglie in attesa di notizie, accogliere e raccogliere il loro dolore: c’era chi si appendeva ancora ad una speranza, chi aveva già capito tutto, chi ci chiedeva: ‘Ma è vivo, ma lo troveranno vivo? Quante probabilità ci sono?’.
Tra lo sconforto, la disperazione e l’incredulità, le prime famiglie iniziavano a riconoscere i corpi dei propri famigliari.
Lì veramente ho toccato con mano la disperazione di madri, di mogli, di genitori, di figli, che realizzavano di aver perso i loro cari.
Dietro a queste tragedia, c’è stata anche la ricerca ed il contatto delle famiglie che non vivono qui, ma che sono sparse per l’Italia o per il mondo”.
Briefing della Croce Rossa per il crollo del ponte Morandi
Chiedo a Federica che cosa abbia provato in quei giorni e cosa tutt’ora provi.
“Che cosa provo?”- la voce un po’ si spezza ed affiora un tono un po’ magonato: “In questo momento sono un po’ provata, sono stata per molto tempo a contatto con il dolore e la sofferenza, ma posso dire di sentirmi fortemente arricchita da questa esperienza, sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista umano e personale.
Ho conosciuto molte persone, ho stretto amicizie, ho abbracciato i soccorritori, ho raccolto le loro lacrime, certi sguardi mi sono arrivati dentro come per dirmi ‘grazie. Sei stata importante’… Sono stata vicina ad un soccorritore grande e grosso che, dopo avermi raccontato le sue emozioni, mi ha dato una carezza e mi ha detto : ‘Io di te non mi scorderò mai’…
Ho sentito il calore, l’amore delle persone, la riconoscenza.
Tante persone si sono strette intorno a noi e ci hanno dato la forza per andare avanti, abbiamo ricevuto tanti messaggi di ringraziamento e vicinanza, tante strette di mano.
Personalmente ho seguito la famiglia dell’ultima vittima ritrovata, il dipendente dell’Amiu: ho dato comunicazione del ritrovamento del corpo, ho accompagnato la madre al riconoscimento, per sua volontà le sono stata accanto durante i funerali.
Lei ha voluto avermi vicina, ha tenuto la mia mano per tutto il tempo e questo mi ripaga di tanto dolore e tanta sofferenza”.
“Spesso ci chiediamo Che cosa stiamo facendo? Qual è la nostra utilità? Posso veramente, io, con la mia presenza, alleviare le sofferenze di queste persone?” ed ecco che la riconoscenza di questa madre, di tutti i soccorritori, delle famiglie, delle persone comuni ci fa capire quanto sia importante la nostra presenza, il nostro compito, il nostro lavoro”.
Mi sorge spontanea un’altra domanda: “Voi pensate a tutti, ma a voi chi ci pensa?”
Federica risponde così: “Abbiamo una responsabile, la dottoressa Daniela Calabrese, referente regionale del Sep che si occupa di noi; possiamo contare sul supporto l’una dell’altra e di tutta la grande famiglia CRI, sulle nostre famiglie. Il mio fidanzato Matteo ha avuto un ruolo rilevante, per me rappresenta la mia forza, il mio pilastro: lui è un soccorritore, esperto di emergenza, dipendente di Croce Rossa, è tra gli SMTS che hanno operato ininterrottamente sulle macerie, e da quando ha finito il suo intervento, mi è stato vicino nei momenti più difficili, e mi ha dato il coraggio e lo stimolo per andare avanti”.
Federica continua a raccontare la sua esperienza, vissuta in prima persona.
“Tu lì puoi rappresentare una speranza, l’appiglio, non puoi cedere, non te lo puoi permettere. Tu devi andare avanti, devi esserci per loro; sei il tramite, sei la mano tesa. Certo che sono prove molto forti, che ci rimarranno dentro per sempre ma, al di là della sofferenza e della tragedia, voglio conservare l’immensità di questa esperienza.
Spesso le persone ci chiamano eroi, ci definiscono speciali: noi non ci sentiamo nulla di tutto questo, noi facciamo soltanto il nostro dovere, quello che ci dice il cuore.
Siamo lì perchè c’è un’emergenza, siamo lì perchè dobbiamo e vogliamo essere lì.
Io sono orgogliosa, nel mio piccolo, di aver portato questo contributo, di aver provato ad alleviare un pochino la sofferenza, a star vicino a queste persone con empatia e sintonizzazione.
Il Sep è tuttora attivo per il supporto agli sfollati di via Fillak e di via Porro.
Dalla prossima settimana partiremo con i debriefing con le varie squadre di soccorso.
Per me è stata la prima esperienza nel campo delle maxi emergenze e per la prima volta mi rendo conto di quanto sia disumano il dolore, di quanto ci annienti, ci renda tutti uguali aldilà della religione, dell’etnia, dell’età, della manifestazione dello stesso.
Anche le persone che sono lontane, comunque, hanno sentito forte questa tragedia.
I soccorritori che hanno già avuto esperienze di soccorso in emergenza, hanno riferito tutti la stessa emozione: “abbiamo già visto molte tragedie, ma questa è diversa, perchè è a casa tua, perchè è su una strada che abbiamo fatto un milione di volte, perchè ci potevamo essere noi, perché era il “nostro ponte”. E’ stato proprio qualcosa di diverso”.
Ringrazio e saluto Federica Valle, anche questa volta, per l’ennesima volta, i miei occhi sono lucidi, per questa testimonianza toccante.
La stessa Federica, su un post sul suo diario di Facebook, il 19/08 scriveva queste parole:
“Il ponte Morandi è la tragedia.
Il ponte Morandi è l’incredulità, lo sconforto.
Il ponte Morandi è il dolore, sono le lacrime delle famiglie delle vittime e di decine di famiglie sfollate.
Il ponte Morandi è il lavoro instancabile di tutti i soccorritori che hanno scavato per ore ed ore, non badando al caldo, alla stanchezza, alla fame.
Ma il ponte Morandi è anche la vicinanza e la collaborazione di TUTTA la mia famiglia Croce Rossa, in particolare delle mie colleghe del Servizio Psicosociale, l’abbraccio con i Vigili del Fuoco, la stretta di mano con le Forze dell’Ordine, lo scambio di sguardi e le pacche sulle spalle per confortarci a vicenda. Il ponte Morandi sono tutti i vostri messaggi e le parole di conforto e vicinanza, per cui non smetterò mai di ringraziarvi, perché vi assicuro che in questi momenti sono quanto di più arricchente si possa ricevere.
Il ponte Morandi sono la silenziosa pazienza ed il coraggio della mia famiglia che per giorni ha atteso il mio ritorno a casa. É la presenza preziosa ed indispensabile del mio fidanzato che non mi ha lasciata un attimo, mi ha protetta, sostenuta e rassicurata. Ha trascorso con me le ore più dure senza farmi perdere mai il coraggio e lo spirito per andare avanti, nonostante la difficoltà della situazione.
Il ponte Morandi è l’esperienza più forte della mia vita.
Ora permettetemi di abbracciarvi tutti, che con le nostre braccia unite possiamo per un attimo sentire che quel Ponte è ancora lassù”.
I Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori, Comsubin, della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. della Spezia, Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi, hanno condotto un intervento d’urgenza a Santa Margherita Ligure per rimuovere un ordigno inesploso.
Un ordigno bellico era stato rinvenuto nello specchio acqueo antistante lo stabilimento balneare dell’Hotel Regina Elena a Santa MargheritaLigure.
Considerata la presenza in zona del 5° Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera, di stanza a Genova, già impegnato in altra attività istituzionale, con l’ausilio del dipendente battello veloce G.C. A95, si è provveduto a verificare la segnalazione.
Il tutto aveva portato ad individuare un ordigno bellico, della lunghezza di circa 80 cm e del diametro di circa 30 cm, posizionato su un fondale di 8 mt ed a una distanza approssimativa di 40 mt dalla costa.
E’ stato così necessario avvertire la Prefettura di Genova per la richiesta di un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei, al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza delle aree dove erano stati rinvenuti tali manufatti.
Così il team di Palombari è intervenuto a seguito della segnalazione di un bagnante in merito alla presenza di un probabile ordigno esplosivo rinvenuto in mare a pochi metri di distanza da uno stabilimento balneare.
Le operazioni subacquee degli operatori del GOS hanno permesso di identificare e rimuovere una bomba d’aereo tedesca che giaceva inesplosa a 10 metri di profondità da oltre 70 anni.
L’ordigno è stato quindi rimorchiato in una zona individuata dall’Autorità Marittima dove è stato distrutto, ripristinando così le condizioni di sicurezza delle persone in vacanza a Santa Margherita Ligure.
Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità, anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2018 ne hanno già neutralizzati 23.806 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 33.570 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.
Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.
Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.
I reparti del Genio dell’Esercito, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, sono in grado di intervenire, in ogni momento, in tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale. L’Esercito, inoltre, è l’unica Forza Armata preposta alla formazione e all’aggiornamento degli artificieri delle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato.
Esplosione dell’ordigno in alto mare
l’ordigno della 2^ guerra mondiale rinvenuto in mare
l’ordigno della 2^ guerra mondiale rinvenuto in mare
l’ordigno della 2^ guerra mondiale rinvenuto in mare
La spiaggia dove è stato trovato l’ordigno inesploso
Per l’Albissola, è un momento storico. Quando mai, fino a pochi anni fa, prima del salto triplo Eccellenza-Serie D-Serie C, si poteva immaginare il confronto fra una società, nata nel 2010, e la grande Juventus, in una partita ufficiale di Coppa Italia? Mi piacerebbe che la sfida, al di là della suggestione, fosse interpretata anche come emblema del “nuovo che avanza”, seppure faticosamente. Perché si fa fatica a capire l’importanza dell’inserimento delle formazioni Under 23 delle grandi, nell’ambito della Serie C.
Ha aderito, finora, solo il club bianconero, che ha intuito quanto sia prezioso monitorare i suoi giovani, in un torneo allenante e competitivo, senza perderli di vista, con avventurosi prestiti. E perché fanno fatica troppi dirigenti, al timone di società dotate di storia, e di piazza, ma sull’orlo del baratro economico, a capire che l’Albissola della famiglia Colla è un esempio da seguire. Mai il passo più lungo della gamba = budget. Mai le ambizioni oltre il limite del lecito = umiltà. Mai le parole più ingombranti dei fatti = realismo. Noi non possiamo festeggiare, nel ricordo di quel maledetto ponte, che ha sancito una catastrofe. Ma possiamo dire, con gioia: “Benvenuta Juventus, alleata nella modernità!
Lo Spezia di mister Marino si prepara a fare il proprio esordio ufficiale nel campionato Serie BKT ’18-’19; l’appuntamento è per domani alle ore 18:00 sul terreno del ‘Pier Luigi Penzo’ dove si giocherà la sfida contro il Venezia guidato da mister Vecchi.
Dopo la rifiniutra di questa mattina il tecnico di Marsala ha diramato la lista dei 23 convocati per la gara in laguna; prima chimata con i bianchi per Andrey Galabinov, c’è Alberto De Francesco recuperato dopo il fastidio al piede, assenti invece Acampora, Bidaoui, Erlic e Mastinu: