Home Cronaca Cronaca Genova

Comsubin neutralizza ordigno trovato in mare a Santa Margherita | Video e Foto

I Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori, Comsubin, della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. della Spezia, Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi, hanno condotto un intervento d’urgenza a Santa Margherita Ligure per rimuovere un ordigno inesploso.

Un ordigno bellico era stato rinvenuto nello specchio acqueo antistante lo stabilimento balneare dell’Hotel Regina Elena a Santa Margherita Ligure.

Considerata la presenza in zona del 5° Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera, di stanza a Genova, già impegnato in altra attività istituzionale, con l’ausilio del dipendente battello veloce G.C. A95, si è provveduto a verificare la segnalazione.

Il tutto aveva portato ad individuare un ordigno bellico, della lunghezza di circa 80 cm e del diametro di circa 30 cm, posizionato su un fondale di 8 mt ed a una distanza approssimativa di 40 mt dalla costa.
E’ stato così necessario avvertire la Prefettura di Genova per la richiesta di un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei, al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza delle aree dove erano stati rinvenuti tali manufatti.

Così il team di Palombari è intervenuto a seguito della segnalazione di un bagnante in merito alla presenza di un probabile ordigno esplosivo rinvenuto in mare a pochi metri di distanza da uno stabilimento balneare.

Le operazioni subacquee degli operatori del GOS hanno permesso di identificare e rimuovere una bomba d’aereo tedesca che giaceva inesplosa a 10 metri di profondità da oltre 70 anni.

L’ordigno è stato quindi rimorchiato in una zona individuata dall’Autorità Marittima dove è stato distrutto, ripristinando così le condizioni di sicurezza delle persone in vacanza a Santa Margherita Ligure.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità, anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.

Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2018 ne hanno già neutralizzati 23.806 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 33.570 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.

Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

I reparti del Genio dell’Esercito, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, sono in grado di intervenire, in ogni momento, in tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale. L’Esercito, inoltre, è l’unica Forza Armata preposta alla formazione e all’aggiornamento degli artificieri delle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato.