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Allarmismi su salute e lavori Ponte Morandi, consiglieri municipali smentiscono Romeo (Pd)

Procuratore Cozzi, presidente Municipio Valpolcevera Romeo e sindaco Bucci

“Giovedì scorso il sindaco Marco Bucci ha convocato e presentato i componenti dei due osservatori sulla salute e sui lavori del Ponte Morandi.

Si tratta di due gruppi di lavoro permanenti per il coinvolgimento diretto dei cittadini, attraverso i loro rappresentati municipali

La riunione si è conclusa con l’impegno di incontrarsi dopo due settimane per dotarsi di un regolamento interno e programmare le attività in modo collegiale.

A pochi giorni di distanza, abbiamo però constatato che un componente dell’osservatorio ambiente e salute ha disatteso quanto concordato. Sull’edizione locale di un giornale a tiratura nazionale, il presidente del V Municipio Valpolcevera Federico Romeo (Pd), sostenuto dal presidente del Municipio Medio Ponente Mario Bianchi (Pd), ha infatti rilasciato alcune dichiarazioni e avanzato richieste, attribuendole agli osservatori”.

Comincia così la smentita ai presidenti municipali del Pd da parte dei capigruppo leghisti del Municipio Valpolcevera (Alessio Bevilacqua) del Centro Ovest (Michele Pastorino) e del Ponente (Teresa Lapolla).

“Viste le innumerevoli inesattezze riscontrate in questa intervista hanno spiegato Bevilacqua, Patorino e Lapolla – vorremmo precisare che Federico Romeo ha parlato solo a titolo personale e non certo in nome e per conto degli osservatori.

In secondo luogo, benché i componenti degli osservatori siamo principalmente consiglieri municipali, essi sono totalmente indipendenti dai rispettivi Municipi.

Inoltre, i tavoli sono nati per volontà del sindaco Bucci in quanto tale e non come Commissario di Governo per la ricostruzione del viadotto autostradale sul Polcevera.

Il nostro compito è quello di fare da tramite tra cittadinanza e sindaco. La nostra autonomia ci consente quindi di interrogare la struttura commissariale per richiedere informazioni più precise e puntuali allo scopo di dare risposte a tutta la cittadinanza del nostro comprensorio.

A tal proposito, per quanto riguarda la questione amianto, è giusto ricordare che verranno prese tutte le precauzioni necessarie in modo che vi sia il minor impatto possibile per la salute.

Anche in questo caso, l’osservatorio competente sarà a disposizione dei cittadini.

Per questo pensiamo che l’eccessivo allarmismo del presidente municipale del Pd potrebbe creare squilibri nell’informazione e inficiare il nostro lavoro.

Un’ultima doverosa precisazione va fatta per la viabilità

Il sindaco Bucci ha voluto ricordare che all’inizio di marzo dovrebbe riaprire via Fillak e ha impegnato le aziende alla demolizione e ricostruzione affinché nelle diverse fasi almeno due arterie rimangano sempre aperte, ma forse quelli del Pd in quei momenti erano distratti o pensavano già a come prendersi il merito di tutto ciò che da agosto a oggi è stato fatto dal sindaco e dal centrodestra”.

 

Alcoltest carabinieri ad Arenzano e Sestri Levante, ritirate 4 patenti di guida

Alcoltest carabinieri (foto di repertorio)

Controlli contro le stragi del sabato sera.

L’altra notte i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Arenzano e i colleghi del Nucleo Radiomobile hanno denunciato in stato di libertà per “guida in stato di ebbrezza alcolica” 4 persone, di età compresa 27 e 50 anni, poiché risultati positivi all’alcoltest.

Nel ponente genovese sono stati sanzionati amministrativamente un 30enne con un tasso alcolemico di g/l 0,74 e un 20enne con un tasso alcolemico di  g/l 0,42,

Altri due automobilisti sono stati denunciati a Sestri Levante. Si tratta di una 32enne di Lavagna, che risultava avere un tasso alcolemico pari a g/l 1.93 e di un 33 enne di Santa Margherita Ligure, trovato con un tasso alcolemico di g/l 1,38.

Inoltre, un colombiano di 37 anni, abitante a Chiavari, è stato sanzionato per non avere effettuato il cambio delle targhe essendo residente in Italia da più di 60 giorni. Pertanto gli è stata ritirata la carta di circolazione.

Ai quattro gli automibilisti sorpresi alal guida in stato d’ebbrezza alcolica è stata ritirata la patente di guida.

 

Via Garibaldi, nomade bosniaca ruba portafoglio a turista cinese: presa e arrestata

Via Garibaldi a Genova (foto di repertorio)

Ieri in via Garibaldi a Genova i Carabinieri della Compagnia San Martino hanno arrestato per “tentato furto aggravato” una 16enne nata in Bosnia Erzegovina, con pregiudizi per reati specifici e mai rimpatriata.

La ladruncola è riuscita a confondersi tra una comitiva di turisti cinesi ed è stata bloccata dalla pattuglia dei militari mentre ha tentato di rubare il portafoglio a una 63enne.

La refurtiva è stata riconsegnata alla turista, che ha ringraziato i carabinieri.

La 16enne è stata identificata ed è stata messa nel Centro di prima accoglienza di via Frugoni, come disposto dall’autorità giudiziaria.

 

A Sanremo la Polizia ritrova cellulare rubato pochi minuti e individua il ladro

Pregiudicata ruba cellulare ad una partita di pallone e scappa: arrestata

Ieri mattina uno straniero di 25 anni ha rubato l’Iphone a un corriere che scaricava della merce in Corso Garibaldi a Sanremo.

Con con gesto fulmineo, il ladro si è impossessato dello smartphone dandosi poi alla fuga.

Tuttavia, la vittima aveva attivato sul dispositivo la funzione che consente di visualizzare da remoto la posizione dell’Iphone, indicandone la posizione su una mappa tramite il Gps.

Così, una volta chiamata la Polizia, il corriere ha continuato a indicare agli agenti il percorso da seguire per rintracciare lo smartphone e il malvivente.

Con l’aiuto di due “Poliziotti di Quartiere” il dispositivo e lo straniero, ben descritto dalla vittima del furto, sono stati rintracciati nella zona di piazzale Vesco.

Infatti, l’Iphone era stato nascosto vicino ad un cancello nella zona del porto, presumibilmente lasciato dal ladro che l’avrebbe recuperato in un secondo momento.

Mentre lo straniero si era allontanato, ma grazie alla testimonianza di alcuni passanti e agli altri indizi raccolti, è stato poi preso e denunciato dai poliziotti.

La refurtiva è stata riconsegnata al lòegittimo propritario, che ha ringraziato gli agenti.

 

Scafista tunisino rintracciato nell’imperiese condotto nel CPR di Trapani per il rimpatrio

L'ultima del Governo Pd: altri 5,3 milioni per business migranti in Liguria
Ufficio Immigrazione (foto di repertorio)

Prosegue l’attività dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Imperia finalizzata ad allontanare dal territorio stranieri clandestini e pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Pochi giorni dopo il rimpatrio di un algerino, avvenuto martedì scorso, ieri gli agenti hanno accompagnato nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Trapani un altro nordafricano irregolare.

Si tratta di un 28enne tunisino che, sbarcato nel 2011 da clandestino a Lampedusa, non ha mai intrapreso l’iter per ottenere un permesso di soggiorno, preferendo dedicarsi ad attività illegali.

Secondo quanto riferito dalla Polizia, lo straniero aveva infatti ingrossato le fila delle squadre di scafisti che operano tra il Nordafrica e le coste siciliane.

Nel 2014 il tunisino era già stato arrestato per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, a seguito di un’indagine interforze.

Successivamente, era stato rinchiuso nel carcere di Ragusa.

Scontata la pena, era uscito di galera facendo perdere le tracce “spesso nascondendosi sotto falsi alias” fino a quando gli agenti di polizia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Imperia lo hanno fermato durante uno dei tanti posti di controllo che vengono eseguiti quotidianamente.

Privo di un documento di identità, il giovane tunisino è stato accompagnato presso gli Uffici della Questura, dove è stata ricostruita la sua vera identità.

 

l’Istituto Nino Bergese organizza incontro sui cocktails a Villa Sauli di Prà

l’Istituto Nino Bergese organizza incontro sui cocktails a Villa Sauli di Prà

Inizio settimana con “spirito” a Villa Sauli di Prà, lunedì 18 febbraio alle ore 16,00 dove, l’Istituto Alberghiero Nino Bergese, invita all’incontro sulla breve storia dei cocktails insieme ad alcuni artisti del drink a Genova, con esibizione finale e appetizer.

Come e perché nasce l’aperitivo e che ruolo gioca la Superba, avanguardia discreta di un moderno stile di vita che conquista la penisola dai più tradizionalisti agli sperimentatori, sono solo alcune domande a cui risponderà il food writer Alessandro Ricci autore di Bargiornale e fondatore dell’Associazione Papille Clandestine, scrittore del libro “Bartender a casa tua – Storie e segreti per preparare cocktail con quel che c’è”.  A lui il compito di illustrare i trucchi per allestire un bar in casa e la ricetta dello shaker perfetto in cui il piacere del palato si fonde con l’atmosfera magica del momento.

A rendere più affascinante questo viaggio nella storia dei cocktails, la testimonianza diretta di alcuni barman, protagonisti delle serate genovesi nei locali alla moda: Jonatan Ferri Abarbanel (Les Rouge), Andrea Tomasi (Gradisca Cafè), Davide Volterra (Negroneria Genovese e Locksmith Secret Bar).

Nella seconda parte dell’incontro il pubblico si trasferirà dall’auditorium alle sale di degustazione della villa, dove gli studenti e docenti dell’Istituto Nino Bergese, guidati dai barman, prepareranno alcuni cocktails tratti da volume “Bartender a casa tua”.

Agli onori del palato dei presenti i drink: “Goodfather agli agrumi” a cura di Jonatan Abarbanel, “Julep della dispensa”, a cura di Davide Volterra e “Improved Lucas” di Giulio Tabaletti del Gradisca Cafè. Non mancheranno appetitosi stuzzichini con preparazioni gastronomiche del territorio. Attività affidata in Convenzione dalla Città Metropolitana di Genova all’Istituto Alberghiero Nino Bergese. Ingresso libero e gratuito.

“Abbiamo mixato in quest’incontro le nuove idee dei giovani e la tradizione dell’aperitivo che attraversa tutte le generazioni – spiega Angelo Capizzi, preside dell’Istituto Nino Bergese – Tante persone si ritagliano nella giornata un momento di relax da condividere con gli amici davanti ad un buon drink. Oggi questo stile di vita sta tornando alla ribalta, e Genova è una città in fermento “di spiriti” che forgia alcuni dei migliori barman italiani”.

Agenti Polizia Locale aggrediti da abusivi senegalesi. Carratù e Olivieri: Daspo urbano

Porto Antico di Genova (foto di repertorio)

“Con rammarico constatiamo che lo scorso fine settimana, per l’ennesima volta, due agenti della Polizia Locale sono stati aggrediti da un gruppo di venditori abusivi mentre svolgevano il loro lavoro al Porto Antico di Genova“.

Lo hanno riferito oggi il presidente del Municipio Centro est Andrea Carratù e il consigliere municipale delegato alla Sicurezza Antonio Olivieri (Lega).

“L’aggressione – hanno aggiunto Carratù e Olivieri – è avvenuta nella zona antistante il Galeone a seguito di un normale controllo di routine e al successivo sequestro di merce contraffatta di due venditori abusivi senegalesi.

Dopo il sequestro della merce, gli agenti del nucleo Vivibilità e Decoro sono stati accerchiati e aggrediti da altri abusivi stranieri.

Nonostante l’utilizzo dello spray urticante in dotazione agli agenti grazie all’impegno in tal senso dell’assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino, gli aggressori hanno sfruttato la loro superiorità numerica, ferendo uno degli agenti.

Purtroppo, episodi di questo genere sono sempre più frequenti. Non possiamo più tollerare che chi vende merce abusiva possa agire indisturbato nell’illegalità, sia perché occorre pensare a chi paga una regolare licenza e le tasse, sia perché gli appartenenti alle Forze dell’ordine non possono mettere continuamente a rischio la loro incolumità per portare un po’ di decoro in numerose zone del nostro Centro storico.

Servono quindi pene più severe e riteniamo che si debbano prendere provvedimenti più incisivi.

Pertanto, abbiamo chiesto con forza che venga applicato il Daspo urbano per tutti i venditori abusivi coinvolti in questa vile aggressione.

Esprimiamo solidarietà e la nostra grande stima per i due agenti coinvolti nell’aggressione”.

 

Cep di Prà, occupazione abusiva: 7 denunciati. Tre chili di hashish sequestrati a marocchini

Albanese 40enne alla compagna: se mi lasci ti ammazzo. Denunciato
Carabinieri (foto d'archivio)

Controlli antidroga del sabato sera. I carabinieri della Compagnia di Arenzano sono interventuti nel quartiere popolare del  Cep di Prà (quadrilatero compreso tra le vie Martiri del Turchino, via Novella, Via Vittorini, via Cesare Pavese) dove hanno arrestato 3 nordafricani.

I tre arrestati in via Martiri del Turchino sono tre cittadini marocchini, pregiudicati e mai rimpatriati, che sono stati trovati in possesso di 3 chili di hashish suddivisi in piccoli pacchi.

I militari hanno quindi sequestrato la droga e circa 4.000 euro in contanti, provento dell’illecita attività.

Durante le successive perquisizioni domiciliari, inoltre, gli investigatori hanno trovato ulteriori 500 grammi di hashish suddivisi in dosi, altro materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente e denaro in contanti.

Durante le fasi dell’arresto, uno dei tre stranieri che era stato sorpreso a bordo della sua auto mentre vendeva la droga, ha speronato una gazzella dei carabinieri tentando di fuggire.

Durante il maxi blitz al Cep di Prà, dove sono stati impiegati 40 carabinieri e controllati 55 alloggi delle case popolari, sono state anche segnalate alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti 7 persone trovate in possesso di hashish ed eroina per un totale di 10 grammi.

Inoltre, un nordafricano è stato denunciato per violazione delle norme in materia di immigrazione clandestina e altri 5 stranieri per occupazione abusiva di edifici di edilizia popolare e sottrazione illecita di energia elettrica dal contatore condominiale di proprietà del Comune di Genova.

 

Camionista: bobina non si è sganciata da Tir, smentita di nuovo la tesi di Autostrade

Striscione Azione Frontale Genova affisso lo scorso settembre in città

Tragico crollo Ponte Morandi, Autostrade per l’Italia di nuovo smentita da un testimone.

Morandi, ditta trasporti smentisce tesi della bobina: era ancora nel proprio alloggiamento

Tir carico di acciaio, AF: giù le mani dal camionista e portare veri assassini a giudizio

Gli inquirenti genovesi la scorsa settimana si sono recati a Praga per sentire il camionista della Mcm Autotrasporti di Alessandria, Martin Kucera, che la mattina del 14 agosto scorso stava trasportando una bobina di acciaio sul viadotto autostradale genovese.

La rogatoria, secondo quanto ha riferito il quotidiano Repubblica, sarebbe servita per escludere la tesi di Aspi secondo la quale a causare il crollo del ponte sarebbe stata la caduta del “coil” dal mezzo pesante.

Il testimone, ancora choccato per la tragedia vissuta in prima persona, secondo quanto riferito avrebbe negato che la bobina quel maledetto giorno si fosse sganciata dal Tir.

Il camionista avrebbe quindi raccontato di avere sentito la strada cedere sotto le ruote e l’urto quando il camion ha toccato terra dopo un volo di 45 metri.

I responsabili della Mcm, peraltro, avevano già smentito la tesi della caduta della bobina, assicurando che il “coil” non si era sganciato.

Inoltre, anche le foto degli investigatori e le analisi tecniche sul Tir avevano confermato quanto sostenuto da Mcm.

Aggiornamento.

Ecco la replica dei responsabili di Società Autostrade per l’Italia, che oggi pomeriggio hanno pubblicato un comunicato stampa sul sito web corporate dell’azienda.

“In merito alle indiscrezioni pubblicate oggi sulla stampa, Autostrade per l’Italia ricorda che l’ipotesi del crollo – come conseguenza della caduta di un coil d’acciaio trasportato dal rimorchio di un TIR – è stata pubblicamente avanzata non dalla società, ma da alcuni soggetti esterni all’azienda, anche del mondo accademico, presumibilmente in considerazione della particolare posizione a terra del coil.

Rispetto alle indiscrezioni sulla testimonianza che avrebbe rilasciato l’autista di nazionalità ceca della Sped.it, è opportuno ricordare che il veicolo da lui guidato è stato ritrovato a terra ad almeno 160 metri di distanza dal TIR che trasportava il coil, e che tra i due camion erano presenti numerosi altri veicoli, inclusi mezzi pesanti, peraltro in una condizione di minima visibilità, a causa dell’intensa pioggia in atto.

Autostrade per l’Italia formalizzerà alle autorità competenti una ipotesi sul crollo non appena i consulenti della società avranno terminato di analizzare le informazioni disponibili per ricostruire le possibili cause, debitamente supportate da analisi numeriche e strutturali”.

 

Volpe investita da un’auto soccorsa dall’Enpa a Varazze

La volpe investita a Varazze

Una volpe, investita da un’auto nella notte in via Emilio Vecchia a Varazze, è stata soccorsa dai volontari della Protezione Animali savonese, che l’hanno recuperata nel sottostante torrente, dove era caduta o si era rifugiata.

Le sue condizioni sono gravi e con le cure a cui viene ora sottoposta si sta cercando di salvarle la vita.

L’anno scorso l’Enpa ha recuperato in provincia e curato nove volpi ferite o malate; nel mese di gennaio di quest’anno ha già soccorso 63 animali selvatici in difficoltà e bisognosi di cure.