Il porto e la Lanterna, simbolo di Genova (foto d'archivio)
La Lanterna: vi ricorda le aperture del ponte di Ognissanti 1-2-3 novembre 2019 e i relativi orari giornalieri
> venerdì 1 novembre: apertura straordinaria dalle ore 14.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 18.00)
> sabato 2 e domenica 3 novembre: apertura ordinaria dalle ore 14.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 18.00)
Con l’occasione, ricordiamo che in caso di allerta meteo arancione e/o temporali le visite al complesso monumentale sono sospese:
eventuali indicazioni sono segnalate sul sito www.lanternadigenova.it e sulle pagine social Lanterna di Genova.
Verde ramarro, rosso coccinella: tutti i colori degli animali - Cuccioli al Museo da18 a 36 mesi
Verde ramarro, rosso coccinella: tutti i colori degli animali – Cuccioli al Museo da18 a 36 mesi.
9 novembre: Una serata con il paleontologo – Una pizza al Museo (6-12 anni) http://bit.ly/19-9novPizzaMuseo
10 novembre: Il mio vulcano – Domenica al Museo (3-5 anni) http://bit.ly/19-10novIlMioVulcano
10 novembre: Vulcani e terremoti – Domenica al Museo (6-12 anni) http://bit.ly/19-10novVulcaniTerremoti
17 novembre: Wow, sigh, gulp… un arcobaleno di emozioni – Il Museo va in scena http://bit.ly/19-17novWowSighGulp
17 novembre: Il Museo degli animali immaginari – Una domenica al Museo http://bit.ly/19-17novMuseoAnimaliImmaginari
22 novembre: Scientific crime – Aperitivo con delitto – POSTI ESAURITI, chiamare il numero 334 8053212 per essere inseriti in lista d’attesa
23 novembre: Storie di forme e di colori – Nido di libri http://bit.ly/19-23novNidoLibri
23 novembre: Jungle night – Notte al Museo http://bit.ly/19-23novNotte
24 novembre: Storie di Elmer l’elefante variopinto – Letture animate http://bit.ly/19-24novStorieElmer
24 novembre: Il bestiario immaginario… 3D!- Robotica creativa al Museo http://bit.ly/19-24novBestiarioImmaginario
Notte bianca dei Bambini in Val Polcevera, la notte che non finisce mai
Giovedì 31 Ottobre alle ore 18 si parte con la Sfilata di giocolieri per le vie del paese, poi alle 21.15 parte lo spettacolo presso l’anfiteatro dei Giardini Dossetti a cura di Lunatik Cirque (In caso di pioggia presso il Cabannun) Al termine tutti a ballare!
Ingresso libero
Per informazioni:tel. 010-7224314
In caso di allerta meteo arancione o rossa la manifestazione sarà rinviata.
Erano passate da poco le 12,30, quando un’auto che procedeva sulla A7 in direzione Milano, si è cappottata poco dopo aver superato lo svincolo di Bolzaneto.
Ancora poco chiara la dinamica del sinistro.
Sul posto è giunta in soccorso una pattuglia della polizia stradale ed un’ambulanza.
Il ferito è stato, poi, portato all’ospedale Villa Scassi in codice rosso dove è stato declassato in giallo.
Si sono registrate code e rallentamenti tra Bolzaneto e Busalla.
Le Forze Armate sono protagoniste all’edizione 2019 del Festival della Scienza al Porto Antico.
“Elementi” la parola chiave della 17^ edizione che si lega perfettamente alle Forze Armate quale imprescindibile risorsa per il Paese, come dimostra il costante e totale impegno in uno spettro amplissimo di attività ed operazioni, in Patria e all’Estero.
Le Forze Armate al Festival della Scienza
Fino al 4 novembre, presso l’area tecnologica allestita nella Piazza delle Feste, Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri presenteranno mezzi e materiali in dotazione alle Forze Armate Italiane che ne contraddistinguono l’efficienza e la professionalità, sempre all’altezza delle nuove sfide, che ogni giorno affrontano con spirito di servizio e dedizione in un integrato spirito interforze teso a garantire nei rispettivi settori di competenza la stabilità, la sicurezza e la prosperità dell’intera collettività nazionale.
Le Forze Armate al Festival della Scienza
La partecipazione al Festival della Scienza esprime perfettamente la capacità delle Forze Armate di integrarsi con la componente civile per compiti sia militari che di supporto per la collettività – e di trasmettere alla cittadinanza la conoscenza delle esperienze professionali e del contributo alla sicurezza nazionale ed internazionale a testimonianza di un concreto sodalizio tra cittadini e Forze Armate che rimane “elemento” fondamentale per l’intero Paese.
La nostra città ha davvero una serie di anime differenti, a volte poco conosciute, che celano realtà molto significative.
È il caso di tutta la parte invisibile in superficie, quel cuore nascosto sottoterra che riesce a raccontare storie straordinarie. Oggi parliamo della cittadella-rifugio di Campi, dove il “Centro Studi Sotterranei” di Genova ha realizzato una visita guidata alla struttura.
Un’altra Genova: il suo cuore ipogeo
Un itinerario nella storia che ci riporta agli anni Quaranta, epoca funestata dal conflitto mondiale e per la quale sono state realizzate molteplici strutture in sotterraneo per offrire protezione alla cittadinanza.
Ci troviamo nell’area di Campi, il cui toponimo rappresenta la vocazione agricola della zona fino alla prima metà dell’Ottocento, dove appunto i campi lasciano spazio ai primi insediamenti industriali.
Un’altra Genova: il suo cuore ipogeo
La città subisce allora una profonda trasformazione, iniziando di fatto una nuova fase esistenziale. Proprio in questa zona sorgono importanti stabilimenti di alto livello, gestiti da S.I.A.C. ovvero Società Italiana Acciaierie di Cornigliano che vanta personale e strumenti di altissimo livello.
Con il conflitto mondiale, le industrie italiane operano soprattutto per lo sforzo bellico e, in questo senso, hanno necessità di proseguire la produzione senza sosta, cercando di proteggere il personale.
Un’altra Genova: il suo cuore ipogeo
È per questo motivo che viene realizzata la cittadella di Campi, poco distante dalle fabbriche, un vero e proprio rifugio antiaereo concepito con sistemi di sopravvivenza e sicurezza molto avanzati per l’epoca.
Nel periodo bellico infatti, Genova subirà ben ottantasei bombardamenti aerei e due navali che porteranno al danneggiamento di circa sedicimila edifici ed alla distruzione di più di 30 ettari di superficie edificata, praticamente lo spazio occupato da quaranta campi da calcio.
Un’altra Genova: il suo cuore ipogeo
Inutile dire il numero delle vittime perite sotto le migliaia di tonnellate di bombe provenienti dal cielo e dal mare…
In città vengono quindi realizzati oltre sessanta comunali rifugi in galleria per difendere la popolazione; sfruttando la morfologia acclive della Liguria si potevano creare strutture sotterranee protette da enormi strati di terra e di roccia. La cittadella di Campi è invece un caso a parte essendo la struttura privata, fatta realizzare dall’azienda per proteggere il proprio personale.
Un’altra Genova: il suo cuore ipogeo
Si tratta di una struttura pentagonale, fatta di cinque gallerie disposte a ventaglio, collegate tra loro mediante percorsi perpendicolari.
La struttura era molto sofisticata, dotata di acqua corrente, luce e sistema di aerazione, in grado di accogliere ben quattromilacinquecento persone.
La visita parte da Corso Perrone, accanto ad una delle ville storiche della zona (Villa Imperiale Casanova), si indossa casco con luce frontale e ci sia avvia nella galleria guidati dagli esperti di Centro Studi Sotterranei.
Un’altra Genova: il suo cuore ipogeo
La struttura si sviluppa per oltre un chilometro e conserva ancora pittogrammi originali, corpi illuminanti, impianti e strutture per rendere sopportabile la permanenza alle tante persone presenti.
Un viaggio nella storia ed anche nelle brutture dei conflitti, che fa scoprire un lato di Genova forse poco noto perché nascosto sottoterra ma estremamente interessante per chi sia curioso di scoprire un tempo apparentemente lontano che può fornire utili strumenti di riflessione sul futuro.
Un’altra Genova: il suo cuore ipogeo
Il Centro Studi Sotterranei è costituito da un’equipe di esperti in diverse discipline ed opera nel campo della Speleologia in Cavità Artificiali e dell’urbanistica sotterranea.
Ha sede a Genova e si occupa appunto di studiare e divulgare la conoscenza sulle parti sepolte della città e di altri siti locali. Regolarmente organizza visite guidate ai luoghi di interesse, svolgendo un notevole lavoro di valorizzazione e di mantenimento di una memoria collettiva.
Per informazioni: 010 251 3206 https://www.facebook.com/centrostudisotterraneigenova/
Aula consiglio regionale della Liguria (foto di repertorio)
“Referendum maggioritario. Stamane il consiglio regionale della Liguria ha approvato la nostra proposta (firmatario Alessandro Piana) per la ‘richiesta di referendum abrogativo di articoli del Testo Unico per l’elezione della Camera e del Testo Unico per l’elezione del Senato (dlgs 533/93). Conformazione del quesito referendario all’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione’.
Il testo della proposta, insieme a quello di altre 7 Regioni, era stato depositato lunedì 30 settembre a Roma, ma nei giorni scorsi i giudici hanno ritenuto di rinviarlo alle Assemblee legislative (inclusa quella della Liguria) per una questione di forma.
Infatti, toccherà poi ai giudici della Corte Costituzionale giudicare sull’ammissibilità del referendum”.
Lo hanno riferito oggi il capogruppo regionale Franco Senarega e il consigliere regionale Alessandro Piana (Lega). A votare contro la proposta leghista di referendum sono stati i consiglieri di M5S, Pd e Italia Viva.
“In sintesi – hanno aggiunto Senarega e Piana – è stato chiesto di riportare per intero le leggi da abrogare e non tramite identificazione alfa-numerale.
Inoltre, i giudici hanno suggerito di identificare l’oggetto del referendum secondo la seguente formula: ‘abolizione del metodo proporzionale nella attribuzione dei seggi nei collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica’.
Regione Liguria oggi si è quindi adeguata alle richieste dei giudici e il testo della proposta ora tornerà alla Corte di Cassazione per poi essere inviato alla Corte Costituzionale.
Siamo convinti che i liguri siano orgogliosi del fatto che la loro Regione sia stata e sarà promotrice attiva e indispensabile della nuova proposta referendaria. La possibilità di modificare il sistema elettorale attraverso il referendum, che prevede il coinvolgimento diretto delle persone in una scelta così importante, è infatti il massimo esempio di democrazia e libertà.
La Lega sta tra la gente e con la gente sul territorio. Non è asserragliata nei palazzi del potere”.
Polizia nel Centro storico di Genova (foto di repertorio)
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione nel centro storico da parte della polizia.
Ieri pomeriggio i poliziotti del Commissariato Prè hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, avvalendosi di 2 equipaggi del R.P.C., di una pattuglia della Questura con tre militari e di agenti della Polizia Municipale finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti e del fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Particolare attenzione è stata posta, anche a seguito di esposti, alla zona di via Bersaglieri d’Italia, Giardini Caduti nei Lager Nazisti, via del Campo, via Prè, Vico Largo Vico, Vico del Roso, e via Gramsci.
Durante il servizio i poliziotti hanno identificato 45 persone di cui: un senegalese di 34 anni arrestato in quanto destinatario di un ordine di carcerazione per una pena complessiva di un anno e 9 mesi di reclusione ed una multa di Euro 3450 per reati commessi nel 2009 a Torino.
Inoltre uno straniero è stato sanzionato per ubriachezza; una genovese segnalata per violazione della Misura di Prevenzione dell’Avviso Orale del Questore di Genova; uno straniero invitato per notifica del provvedimento di revoca della patente di guida.
Gli operatori hanno anche controllato 8 veicoli con sistema Mercurio ed hanno rinvenuto e riconsegnato al proprietario un motociclo rubato.
Infine gli agenti, ponendo particolare attenzione alla verifica degli esposti, hanno anche monitorato e controllato 7 esercizi commerciali.
In merito all’articolo pubblicato sul nostro Liguria Notizie il 27 settembre, “Ancoraggi vietati a Paraggi: denunciati in sei”, riceviamo lettera da parte di Vittorio Lercari, uno dei sei diportisti che sono stati denunciati, che pubblichiamo.
“Caro direttore, neanche arrivato in porto e mia figlia mi ha inviato il vostro articolo. Sono uno dei criminali che per alcune decine di metri oltre un ipotetico divieto non segnalato ,calando l’ancora , che forse ha pure arato, ha commesso un azione così grave da meritare una denuncia penale (!!!!!!!)con le conseguenze del caso.
La cosa divertente è che nello specchio acqueo non vi è segnalazione alcuna per evitare che chicchessia possa commettere si fatto delitto , o meglio ancora vi è una boa ,per altro rilevata al momento di andare via perché nascosta dalle presenza di altre imbarcazioni presenti che erano numerose in zona, che alla sommità ha una targa senza alcuna scritta! (la foto verrà messa a disposizione del giudice)
La guardia costiera , dopo aver rilevato le generalità ci ha invitato a recarci immediatamente presso il loro comando di Santa Margherita Ligure , è doveroso precisare che il loro intervento è stato pur con la dovuta fermezza educato e rispettoso, sebbene per alcuni per essere notificati del verbale di notificazione di reato (!!!) che comporta l’immediata nomina di un legale (!!!!) abbia significato perdere tutta la giornata.
Evidenzio anche per i lettori che non conoscono la zona , che nei pressi e intendo forse a meno di un miglio marino e quindi nelle immediate vicinanze della costa di Portofino, Paraggi ecc . mi risulta (Olivetta , Punta Cannone , Punta Pedale ecc.) si transita e si staziona normalmente.
La vicina baia di San Michele di Pagana e altre zone del Tigullio e non solo sono “costellate da numerose boe segnaletiche” che mi è stato detto indicano a chi osa passare il limite che ,praticamente rischia la pena di morte ; oltre a tali limiti …ahimè …spesso si notano sgradevoli gavitelli che a “pagamento” permettono il transito , e non a remi, di chi decide di ormeggiare con soste a ore o stagionali ,senza contare che durante la stagione estiva sfrecciano per tutto il golfo traghetti e traghettini a velocità tali da rendere perennemente il mare a forza tre /quattro , per non parlare dei transatlantici che dopo la tragedia dell’ isola del Giglio, finalmente stazionano a debita distanza, ma che trasportano tutto il giorno migliaia di passeggeri a riva ,con le conseguenze del caso in termini di inquinamento, anche perché svolgono il traghettamento con le scialuppe di salvataggio ….il giorno dopo il mare ricorda nella sporcizia la loro presenza.
Evidenzio che sicuramente nessuno era a conoscenza del pericolo nel quale si è incorsi dovuto alla mancanza di evidente è doverosa segnaletica , che scienza e coscienza richiederebbe per un divieto ove si rischia il penale ,credo che nessuno e ben che mai sei singole imbarcazioni rischierebbero così tanto per un normalissimo ormeggio che non creava disturbo alcuno e ripeto a poche decine di metri dalla linea ipotetica non segnalata del divieto .
Mi ha colpito il fatto che uno dei “criminali”, che ho poi incontrato in porto ,era un tedesco il quale in un italiano stentato ma con calma e educazione mi ha confidato che è rimasto molto stupito del fatto perché avrebbe ,nel programmare la sua rotta con germanica precisione ,prima di avvicinarsi alla costa cercato notizie su internet senza nulla rilevare così come usa fare chi è abituato a navigare.
Concludo con alcune mie personali riflessioni : ma come è possibile che a pochi metri da dove sono stato fermato per tutta la stagione estiva centinaia di imbarcazioni anche di dimensioni non indifferenti gettano l’ancora e nulla succede alla povera alga ? chi è lo scienziato che ha stabilito la linea retta dove c’è e non c’è l’alga ? E con tutto il degrado che c’è in zona perché si permette e tollera tutto il marasma di cui sopra e si ci preoccupa solo dell’alga di Paraggi? , anche a San Michele mi risulta ci sia un alga ,non so chi sia, ma forse non patisce niente con tutte quelle imbarcazioni all ormeggio ? I gavitelli non poggiano sul fondo ? e perché per una banale disattenzione per altro dovuta a mancanza di segnalazioni di chi legifera una persona deve rischiare così tanto e cosa ancor più grave del rischio e della gabella anche l’umiliazione di un penale?
In ultimo entrando nei locali della Guardia Costiera ho notato che quelli al piano terreno sono ancora distrutti dalla mareggiata dello scorso anno e di fatto i militari vivono in quelle condizioni da mesi poi emerge ,come noto ,che i nostri figli e nipoti studiano per anni in scuole non sicure e non aggiungo altro …..nessuno viene sanzionato ne denunciato men che mai penalmente , non vorrei che la risposta fosse quella che la povera alga se molestata e comunque se lo è stata per pochi minuti , valga più delle persone che lo sono da anni .
Chi legifera avrebbe bisogno di vivere e conoscere le persone e le situazioni e adottare i provvedimenti proporzionalmente alla gravità dei fatti ,anche perché la gente e parlo di quella normale ,ogni giorno di più ,inizia ad essere stufa di simili incongruenze , non tanto ovviamente di quella che ci occupa che è veramente ridicola .
Dispiace infine più di tutto per quel povero signore Tedesco …. un normalissimo diportista amante del mare …..a quali peripezie legali e non dovrà andare incontro pur senza contare i costi economici ? e quale pessima figura non solo in termini di ritorno turistico ,anche perché il fatto di per se ha del ridicolo ,susciterà all’estero e non solo ?
Sicuramente questi fatti comportano una grave ricaduta verso tutte quelle persone che lavorano e si prodigano per un migliore turismo ,purtroppo la nostra riviera anche per questi eccessi ha perso tutti i fasti conquisati nel passato .
Spero sempre che l’amico Tedesco vada solo per mare perché nella malaugurata ipotesi dovesse transitare sulle nostre autostrade (chi percorre l’autostrada A26 lo constata giornalmente )esistono frotte di stranieri che la percorrono a velocità “folli “con gravi pericoli per la vita delle persone , ben consci che lo Stato Italiano a differenza di quasi tutti i paesi europei nulla fa a fronte dei rilievi del “tutor“ verso tali trasgressori .
Una semplice pattuglia della polizia della strada potrebbe fermare i trasgressori in tempo reale e fare una marea di denari e porre termine alla pacchia e in pari tempo rendere più sicuri i nostri viaggi , sicuramente il tutto dovrebbe essere demandato al nostro valoroso e caparbio Ministero dell’Ambiente che solo da poco si accorto che i nostri mari sono invasi dalla plastica .
Forse stasera l’alga di Paraggi andrà a dormire profondamente delusa ….per il tutor in autostrada migliaia di avvisi e cartelli e non ti fa niente nessuno , per Lei nemmeno un piccolo avvisino un piccolo cartellino… ma chi passa quella ipotetica linea retta senza segnalazione alcuna si becca un bel penale e una profonda amarezza e una grande delusione .
Mi sono chiesto infine come faranno quei piccoli operatori turistici ad affittare un barchino dovranno dotare il cliente ( se poi è straniero )di una mappa stile sbarco in Normandia .
Ringrazio per l’attenzione purtroppo per colpa di altri un semplice ormeggio viene colpito sanzionato ed evidenziato con una enfasi che non viene riservata nemmeno agli evasori fiscali ,sicuramente come gli altri ci difenderemo nelle apposite sedi .
Con i migliori saluti e con la preghiera di dare replica al vostro articolo di stampa”. Vittorio Lercari