Home Blog Pagina 5756

All’Economica: Il Club degli inguaribili lettori, incontri

I libri della biblioteca di Santa Margherita entrano in casa

Alla Società Economica di Chiavari  incominciano gli  incontri  degli  iscritti al nuovo Club degli inguaribili lettori.  Maria Simonella, bibliotecaria della Società Economica curerà e svilupperà nei vari campi di lettura questa nuova iniziativa.

Constatato l’entusiastica e cospicua adesione di “inguaribili” gli incontri fissati saranno due: Mercoledì, 19 febbraio e venerdì 21 febbraio 2020, in entrambi i casi, alle ore 18.15 nella sala di lettura della biblioteca di via Ravaschieri.

«Naturalmente si tratta di una sorta di laboratorio  ̶  spiega Simonella  ̶  ancora in itinere e work in progress, per cui chi non si fosse ancora “iscritto” può ancora aggiungersi al gruppo e partecipare, inoltre l’ingresso è estremamente libero e aperto anche chi, eventualmente, non abbia letto il libro scelto di volta in volta ma sia incuriosito ad ascoltare le opinioni di chi lo ha già letto.

Insomma il nostro club vuole davvero essere un punto di riferimento dedicato a chi ama i libri e la lettura e abbia voglia di scoprire qualcosa di nuovo o condividere il proprio pensiero. ̶  Conclude Simonella  ̶  Proprio da questa idea era nato anche il sottotitolo del club “Tante teste per un testo” e non escludiamo neppure che, per il futuro, con la creazione di due gruppi si possa arrivare alla scelta di due libri diversi, saranno gli stessi “inguaribili” a decidere e a votare.»

Intanto come primo libro la scelta è stata La vita davanti a sé, titolo originale La vie devant soi, romanzo dello scrittore lituano naturalizzato francese Romain Gary (pubblicato il 14 settembre 1975 da Mercure de France), scritto sotto lo pseudonimo di Émile Ajar, escamotage che gli permise di vincere per la seconda volta (cosa non concessa dal regolamento) il premio Goncourt, che Gary aveva già ottenuto quasi vent’anni prima con “Le radici del cielo”.

Nel 1977 il romanzo venne trasposto nell’omonimo film, interpretato da Simone Signoret e nel 1978 vinse l’Oscar come miglior film straniero. Il libro racconta la storia di Madame Rosa, ex prostituta ebrea, residente in un quartiere dove coabitano neri, musulmani ed ebrei. Scampata al campo di concentramento, decide di allevare i figli delle colleghe. In miseria, alla fine dei suoi giorni, ha accanto a sé uno dei suoi protetti. ABov

Tenta di rapinare tre automobilisti, arrestato in Via Prà

Tassista rapinato: arrestato 25enne pregiudicato

La Polizia di Stato di Genova ha arrestato, ieri pomeriggio, un genovese di 52 anni per il reato di tentata rapina e resistenza a P.U.

L’uomo, alto 1.80 e di robusta costituzione, ieri pomeriggio ha bloccato in successione tre autovetture in via Prà posizionandosi al centro della strada con le braccia aperte per poi cercare di afferrare i conducenti per scaraventarli fuori dall’abitacolo e rubargli la macchina.

Per fortuna i tre malcapitati sono riusciti a scampare all’aggressione (una donna è stata presa per il collo ma si è salvata grazie alla cinture di sicurezza) ed a dare l’allarme alla Polizia.

Gli agenti delle volanti, intervenuti rapidamente in soccorso delle tre vittime, hanno intercettato il “colosso” ancora in mezzo alla strada.

L’uomo, con in mano un mazzo di chiavi tenuto come se fosse un pugnale, ha reagito con violenza nei confronti degli operatori riuscendo a scappare ed incurante dei veicoli in transito ha attraversato a tutta velocità la carreggiata rischiando di essere investito.

Gli agenti lo hanno raggiunto e, dopo vari tentativi di mediazione, gli hanno spruzzato lo spray al peperoncino ma niente, il 52enne, forte del suo fisico, ha resistito anche a questo.

A quel punto un agente, per interrompere l’azione violenta dell’uomo, lo ha colpito utilizzando la pistola elettrica (teaser).

Il rapinatore, con svariati precedenti di Polizia, sarà processato per direttissima nella mattinata odierna.

Iraniano tenta furto in una casa e picchia figlio e madre: arrestato

Furti domestici a Genova: quanto sono frequenti questi reati?
Ladro acrobata (foto di repertorio)

Un ladro 44enne di nazionalità iraniana è stato arrestato dai carabinieri dopo che ha cercato di perpetrare un furto in una casa di via Majorana a Quinto.

Lo straniero è entrato nell’appartamento arrampicandosi su una grondaia fino al secondo piano.

Poi ha forzato una porta finestra ed è entrato nella stanza dove dormivano due fratelli, maschio e femmina.

Il 17enne si è svegliato e ha cercato di fermare il ladro che ha reagito tirandogli un pugno in faccia.

Sentendo le urla è piombata nella stanza anche la madre, che ha ricevuto dall’iraniano uno schiaffo.

Il ladro poi si è dato alla fuga. Tuttavia, non l’ha fatta franca. Perché i carabinieri del nucleo Radiomobile che sono tempestivamente intervenuti e hanno perlustrato la zona, lo hanno bloccato e arrestato poco dopo per i reati di tentata rapina impropria, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

La madre e il figlio, oltre al forte spavento, hanno riportato traumi giudicati guaribili rispettivamente in 7 e 5 giorni.

 

I festeggiamenti per il decennale di Missione Busalla

I festeggiamenti per il decennale di Missione Busalla

Oltre un centinaio di persone, in arrivo da tutta la Liguria, hanno partecipato sabato 15 febbraio ai festeggiamenti per il decennale di “Missione Busalla”, la locale chiesa evangelica pentecostale aderente alle Assemblee di Dio in Italia (Adi).

La giornata, svoltasi a Villa Borzino, è iniziata con un seminario sulla storia dei movimenti cristiani tenuto da Calogero Sorce, mentre nel pomeriggio si è tenuta la celebrazione vera e propria, con la partecipazione del coro di Missione Busalla e l’intervento del pastore Giuseppe Crapanzano, segretario delle chiese Adi per il Nord-Ovest.

L’evento ha anche offerto l’occasione per la proiezione di un video inedito sulla storia della comunità evangelica di Busalla, liberamente consultabile sulla pagina Facebook di Missione Busalla. Missione Busalla è una chiesa evangelica di matrice pentecostale, facente parte delle Assemblee di Dio in Italia che, a loro volta, appartengono alle World Assemblies of God Fellowship, forti di oltre 67 milioni di aderenti in ogni nazione, che ne fanno la denominazione pentecostale più grande al mondo. In totale, le chiese delle Assemblee di Dio della provincia di Genova ufficialmente riconosciute sono tre – la principale in via Degola, a Sampierdarena, dove ogni domenica si raccolgono per il culto fino a 250 persone – a cui si aggiungono decine di chiese etniche e di comunità che rientrano sotto altre denominazioni.

Giornata mondiale della giustizia sociale

Giornata mondiale della giustizia sociale

Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani celebra la Giornata mondiale della giustizia sociale del 20 febbraio 2020.

Istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione A/RES/62/10, pone l’attenzione sull’importanza della giustizia sociale come strumento di eradicazione della povertà e promozione dello sviluppo e della dignità umana.

Essa, infatti, costituisce presupposto della pace e sicurezza tra le nazioni perché, attraverso il rispetto dei diritti umani e le libertà fondamentali di tutti, è in grado di rimuovere le barriere che le persone affrontano nell’accesso al benessere sociale a causa di genere, età, razza, etnia, religione, cultura, disabilità, condizioni di lavoro e giustizia.

Il tema della giornata per il 2020 è “Colmare il divario delle disuguaglianze per raggiungere la giustizia sociale”.  Ma quali sono le principali disuguaglianze da colmare?

Assistiamo alla disumanizzazione delle politiche economiche tese alla valorizzazione dei soli risultati finanziari mentre invece si dovrebbe incentivare la valutazione dei risultati alla luce dell’impatto positivo per i cittadini.

V’è ancora un ampio divario retributivo tra uomo e donna in presenza di ruolo, funzione e responsabilità simile e insufficienti misure di conciliazione fra tempi di vita e di lavoro.

Le strategie politiche ed imprenditoriali tardano ad attuare le transizioni energetiche necessarie per assicurare la giustizia ambientale e perseverano nello sfruttamento delle risorse naturali dei paesi in via di sviluppo a vantaggio ed uso dei paesi sviluppati, mentre invece dovrebbero tendere al contenimento del loro divario economico e sociale.

La globalizzazione dei mercati, la diffusione della tecnologia, l’ampliamento dei mercati di beni e servizi, l’espansione degli investimenti e l’internazionalizzazione delle imprese e dei processi aziendali non sono bastati ad assicurare occupazione e condizioni di lavoro eque, uguaglianza e protezione sociale nei paesi in via di sviluppo,  né a definire degli standard di lavoro equi validi a livello globale.

Contro le disuguaglianze sul lavoro, l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) ha adottato, il 10 giugno 2008, la Dichiarazione sulla giustizia sociale per una globalizzazione equa e risultati equi per tutti attraverso l’occupazione, la protezione sociale, il dialogo sociale e principi e diritti fondamentali sul lavoro.  Il suo obiettivo è l’eliminazione della povertà per garantire che tutti gli uomini e le donne abbiano accesso all’opportunità di un lavoro produttivo, in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana, ossia che abbiano un lavoro dignitoso.

Anche nei paesi sviluppati e democratici, talvolta, il diritto a condizioni di lavoro dignitose viene compromesso. Parlare di lavoro dignitoso nella scuola italiana di oggi, ad esempio, costituisce una nota stonata per circa 200.000 docenti. Sono coloro che ogni anno assicurano il regolare svolgimento del servizio scolastico ed educativo con contratti a tempo determinato abusivamente ripetuti nel tempo, privati della continuità retributiva, dell’affidabilità creditizia e delle stabili condizioni di vita di un lavoro dignitoso. L’abuso dell’utilizzo del precariato è stato vietato dall’Unione Europea e dalla legislazione interna, condannato dalla Corte di Giustizia Europea, oggetto di impegni formali alla stabilizzazione da parte dei governi succedutisi, eppure permane a tutt’oggi con effetto discriminante all’interno della categoria dei docenti.

La lotta alla povertà va di pari passo con la lotta ai cambiamenti climatici perché i suoi effetti ledono principalmente le persone più povere e vulnerabili della terra. Un’economia democratica e sostenibile, che mette al centro dello sviluppo economico l’essere umano, l’inclusione sociale e la sicurezza internazionale, non trascura l’inclusione e l’uso sostenibile delle risorse naturali e dell’ambiente. Il concetto di giustizia, infatti, non va circoscritto alla dimensione antropocentrica, ma va esteso a tutto l’ecosistema di cui l’uomo fa parte.  Si tratta di una giustizia intergenerazionale che non si esaurisce con la tutela della società contemporanea, ma che deve guardare alle società venture per assicurare una sana coesistenza tra uomo e natura e per mettere in sicurezza il nostro futuro.

La scuola ha il compito di educare i giovani a difendere i propri diritti in modo attivo e consapevole, sensibilizzandoli verso la partecipazione alle attività decisionali del paese, nell’ottica di favorire una legislazione pertinente alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini.

Il CNDDU promuove la partecipazione attiva al volontariato ed all’associazionismo, come strumenti di coesione sociale, ai processi di crescita sociale attraverso la creazione di consigli di giovani cittadini messi in relazione con le istituzioni, le imprese e la Pubblica Amministrazione, affinché imparino a prendere parte, con maggiore incidenza, alle decisioni strategiche per una giustizia sociale autentica.

Propone, altresì, la creazione di un sistema a rete, denominata la nostra opinione conta, in cui i giovani studenti possano incontrarsi, conoscersi e condividere le loro esigenze di giustizia sociale per imparare a dar voce, collettivamente, alle loro opinioni. A tale scopo mette a disposizione di tutte le scuole, che intendano aderire, il proprio sito e gli strumenti digitali in dotazione, per dare voce agli studenti e promuovere i diritti umani e la giustizia sociale ed ambientale.

Sardine: dopo il flop al Teatro della Tosse domenica tornano in piazza a Certosa

Teatro della Tosse, striscione sardine (foto repertorio fb)

Le “sardine” genovesi tornano in piazza, ma questa volta hanno scelto la periferia.

Dopo la prima manifestazione in piazza De Ferrari e quella meno seguita al Teatro della Tosse, la terza volta sara’ a Certosa, quartiere simbolo del tragico crollo e della ricostruzione del Ponte Morandi.

L’appuntamento e’ domenica prossima (23 febbraio) alle 16 in piazza Petrella.

Vengono chiamate a raccolta non solo le sardine genovesi ma quelle di tutta la Liguria.

“Dopo le piazze in tutte le città della nostra regione – hanno dichiarato su fb i responsabili delle Sardine di Genova – arriva a Genova il banco delle Sardine Liguri.

L’appuntamento è a Certosa, in piazza Petrella, per un pomeriggio di incontri, racconti e musica.

Una prima piazza in periferia per dare voce ai quartieri della nostra città, per conoscere queste realtà, valorizzandole, e confrontarci sulle criticità e sui bisogni.

E la prima di queste piazze non poteva che essere a Certosa, in quanto questo quartiere, tanto più in questo particolare periodo storico, lo abbiamo particolarmente a cuore.

Accompagnati da buona musica e dalle testimonianze degli abitanti e dei lavoratori del territorio.
Un pomeriggio insieme per raccontare e capire, conoscerci e ri-conoscerci.

Come al solito nessun simbolo, nessun insulto, solo persone che si incontrano per parlare di tematiche importanti, di valori e di ciò che vorremmo per il futuro”.

 

Spezia, Mastinu: Siamo un grande gruppo

Giuseppe Mastinu

Il suo ingresso ha cambiato le sorti del match e la sua rete ha aperto la rimonta delle Aquile. Al termine del match Giuseppe Mastinu analizza così la quinta vittoria consecutiva dei suoi: “Il colpo di testa non è per me la specialità della casa, ma sono situazioni che proviamo, il mister mi ha chiesto di giocare molto alto e attaccare l’area e così è stato in occasione del pareggio.

L’espulsione di Troiano è sicuramente stata una delle chiavi del match, ma è arrivata in un momento di grande pressione da parte nostra, in cui il pallino del gioco era nelle nostre mani e nel quale si vedeva che la squadra non aveva alcuna intenzione di perdere la partita.

Il boato al mio gol? Una gran bella emozione, che ha sottolineato l’importanza della rete di stasera; io qui mi sento a casa, in campo e fuori, magari non sono uno di molte parole, ma ogni volta che scendo in campo cerco sempre di non risparmiarmi mai per il bene di questa maglia e di questa gente.

Siamo un grande gruppo, chi subentra dalla panchina è capace ogni volta di dare una scossa a chi sta già giocando e le vittorie aiutano ad unirsi ancora di più; nessuno in questo gruppo si sente una riserva, tutti stiamo remando dalla stessa parte e dobbiamo continuare così.

Confermo che per me come per Martin, Gennaro, ma anche Antonino, è stata un po’ la “rivincita degli invalidi”, perchè dopo un anno difficile siamo potuti tornare in campo ed essere protagonisti; sicuramente l’ambiente spezzino ha contribuito in maniera decisa alla nostra rinascita ed alla rinascita di un gruppo che ad inizio anno era in difficoltà nel cogliere i risultati.

Ora non dobbiamo commettere l’errore di abbassare la tensione, ma al contrario dobbiamo sfruttare il nostro entusiasmo per far ancora di più; la rosa ampia aiuta a tenere il livello degli allenamenti sempre molto alto e a non far sentire nessuno appagato: vogliamo proseguire in questo momento d’oro il più a lungo possibile.

Dedico questa rete a mio figlio Giulio, a mio nonno che in questo momento non sta molto ben e a tutte le persone che mi sono sempre stati vicine nei momenti difficili, trasmettendomi la forza per andare avanti”.

Genoa, ripresa allenamenti domani

Genoa, la retrocessione in B porterà cinque addii eccellenti
Mimmo Criscito

“Nulla è stato fatto”. Proprio così. Il mantra recitato in coro nel dopo partita dello stadio Dall’Ara fotografa impietosamente il terzultimo posto.

La miglior serie stagionale in atto non permette di mettere fuori la testa dalla zona retrocessione, anche se cresce la consapevolezza di potersela giocare, sempre nella ricerca della continuità e della crescita delle prestazioni, e la giusta umiltà da tutelare come un panda in estinzione. Dopo il tour de force delle ultime settimane, il tecnico Nicola, rientrato a Genova a bordo della Freccia Rossoblù, ha concesso due giorni di riposo al gruppo. Proseguono gli iter personalizzati solo i giocatori in recupero, in attesa di fare il punto alla ripresa generale di martedì. In vista della partitissima contro la Lazio mancherà l’apporto di Sturaro. Il cartellino rimediato a Bologna gli costerà una giornata di squalifica.

 

Arrivo della Bahri Yanbu in porto a Genova, presidio portuali

La Bahri Yanbu

Il cargo saudita trasporterebbe a bordo armi

Da questa mattina alle 7 un gruppo di portuali genovesi sta protestando per l’arrivo nel porto di Genova della nave Bahri Yanbu. Si tratta del cargo saudita che trasporterebbe a bordo armi destinati alla guerra in Yemen.

La nave a Genova non caricherà armamenti ma solo mareriali civili. Ma come denunciano i sindacati nella stiva sono contenuti materiali bellici.

Il Circolo autonomo lavoratori portuali genovesi insieme ad Amnesty International ha organizzato un presidio all’ingresso del ponte Etiopia, per dire un “Forte no alla guerra e al traffico d’armi”.

Il cargo in viaggio verso Genova dovrebbe attraccare intorno alle ore 10.

“Chiediamo a tutti i lavoratori, ai cittadini, ai sindacati e alle forze politiche – si legge in una nota del Circolo autonomo lavoratori portuali – di sostenere questo blocco trasformando questa giornata in un’occasione di lotta contro la guerra e per la pace tra i popoli e tra gli oppressi”.

Al presidio partecipano anche il coordinamento delle sinistre di opposizione di Genova quali il Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Anticapitalista, Resistenze Internazionali e Rifondazione Comunista.

Aggiornamento.

Sono circa un centinaio le persone tra lavoratori portuali e militanti della sinistra antagonista che hanno bloccato il varco Etiopia in porto per protestare contro l’arrivo della nave.

Samp-Fiorentina, Osti: dobbiamo fare quadrato

Al termine della gara contro la Fiorentina, a parlare è il direttore sportivo Carlo Osti, che dice: «Quella di oggi è una sconfitta pesante. Era una partita che poteva darci molte speranze. È andata male, però, e ci siamo trovati sotto di tre gol senza quasi accorgercene. Gli episodi non ci hanno aiutato».

Mezzi. «È brutto prendere 5 gol in casa – continua il dirigente doriano -. Ci servirà per il futuro. Dobbiamo ripartire. La squadra dovrà reagire nel modo migliore, facendo quadrato e cercando di uscire tutti insieme. Sarà difficilissimo ma abbiamo i mezzi per raggiungere questa salvezza».