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Santa Margherita: primo caso di positività al Coronavirus

Paolo Donadoni,, sindaco di Santa Margherita Ligure

Paolo Donadoni, sindaco di Santa Margherita Ligure, oggi ha comunicato che: “E’ stato confermato un caso di positività al coronavirus per una persona residente a Santa Margherita Ligure. Questa persona si trova in isolamento a casa, in buone condizioni e quindi non necessita di ricovero ospedaliero. Le auguriamo pronta guarigione”.

“L’ho sentita telefonicamente – ha aggiunto Donadoni – portandogli la solidarietà e l’affetto di tutta la nostra città. L’Asl sta contattando tutte le persone che lo hanno incontrato negli ultimi giorni.

È una situazione a cui eravamo pronti da tempo, vista l’emergenza nazionale e regionale, e avevamo predisposto tutti gli strumenti per dare supporto e limitare al minimo il contagio.

Stiamo monitorando e tenendo sotto controllo la situazione in sinergia con ASL4, Alisa e gli altri soggetti competenti.

Sono giorni critici ed è normale essere preoccupati di fronte ad un nemico invisibile, così contagioso e pericoloso, al punto che talvolta ci sembra di non avere certezze. Ma proprio in questo momento dobbiamo dimostrare di essere una comunità unita e forte, che sa comportarsi con senso di responsabilità.

Rispettiamo le disposizioni ministeriali: laviamo frequentemente le mani, manteniamo le distanze di sicurezza, non frequentiamo luoghi affollati, proteggiamoci il naso e la bocca, e, soprattutto, non usciamo di casa se non per stretta necessità.

Per limitare il contagio, ognuno resti a casa il più possibile.

L’obiettivo condiviso deve essere quello di proteggerci vicendevolmente e di non sovraccaricare il Sistema sanitario (il personale medico e paramedico sta svolgendo un ruolo encomiabile a beneficio di tutti noi, proteggerci dal contagio significa anche avere rispetto del loro lavoro).

Nonostante la difficoltà a modificare le nostre abitudini di vita, facciamo tutti insieme lo sforzo necessario per debellare questo virus per il bene nostro, delle nostre famiglie e di tutta la comunità.

Vi terremo informati sui canali social che aggiorniamo in tempo reale. Ricordiamo a chiunque fosse stato in contatto con persone contagiate o abbia sintomi riconducibili al Coronavirus di contattare immediatamente il 112 e di non recarsi al pronto soccorso”.

 

Le Frecce Tricolori, esempio di forza e unione del nostro Paese | Video

Loro sono le Frecce Tricolori, il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, la Pattuglia Acrobatica Nazionale dell’Aeronautica Militare Italiana che, nata nel 1961, dal 1982 utilizza come velivolo gli Aermacchi MB.339 A/PAN MLU (aerei italiani, costruiti in Italia e con tecnologia italiana, un’opera d’arte del volo).

Aerei unici, come sono unici i piloti della nostra Aeronautica Militare.

Si tratta di una squadra che tutto il mondo ci invidia, la migliore pattuglia acrobatica del mondo.

Composta da nove aerei in formazione e un solista. Loro sono unici, sono forti, come siamo unici e forti noi Italiani. Loro portano sulla loro fiancata la nostra meravigliosa bandiera, il Tricolore.

Proprio le Frecce tricolori sono la massima espressione dell’italianità, dell’eccellenza e delle capacità dell’Italia, di una squadra unita, coesa, di noi tutti.

Il ‘Nessun Dorma’ di Giacomo Puccini che viene fatto sentire durante il passaggio delle Frecce Tricolori recita “Ma il mio mistero è chiuso in me. Il nome mio nessun saprà. No, no, sulla tua bocca lo dirò… Quando la luce splenderà. Ed il mio bacio scioglierà (…) Dilegua, oh notte… Tramontate, stelle…Tramontate, stelle…All’alba vincerò… Vincerò…Vincerò!!”

Ora tocca a Noi resistere, nel momento in cui, come adesso, la notte è buia, poi si dileguerà, tramonteranno le stelle e sorgerà l’alba…

Ecco, quello sarà il momento della vittoria.

Possiamo farcela, dobbiamo farcela… Tutti uniti e vincere anche questa dura battaglia. Viva l’Italia! L.B.

Le frecce Tricolori

Conte: Italia non si ferma, siglato accordo con sindacati per sicurezza luoghi di lavoro

Premier Giuseppe Conte

“Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, e’ stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma”.

Lo ha dichiarato stamane il premier Giuseppe Conte, che ha pubblicato la sua dichiarazione su Twitter.

“L’accordo che questa mattina abbiamo sottoscritto – hanno riferito i responsabili di Cgil, Cisl e Uil – consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro.

Nell’accordo è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute.

Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell’intesa che è stata raggiunta”.

 

UK lascia correre Covid-19: ecco la strategia spiegata bene. Rupe Tarpea?

Boris Johnson, primo ministro britannico

Lotta al coronavirus. Una strategia del tutto differente rispetto a quella assunta dal premier Giuseppe Conte e dal Governo italiano.

“Voglio essere onesto con voi, onesto col popolo britannico: molte famiglie, molte altre famiglie perderanno prematuramente dei loro cari” a causa della pandemia da Covid-19.

E’ quanto ha dichiarato ieri il primo ministro Boris Johnson durante la conferenza stampa nella quale, affiancato da due consiglieri medico-scientifici del Governo britannico, gli accademici Chris Whitty e Patrick Vallance, si è limitato ad annunciare nuove misure intermedie per contrastare la diffusione dell’infezione.

Il CMO del Regno Unito (chief medical officer) professor Chris Whitty, che è anche un epidemiologo ed esperto di malattia virale, ha quindi descritto in un video, pubblicato anche su fb, la strategia del Governo britannico sul Covid-19.

Dopo avere visto il filmato, il neurobiologo torinese Giorgio Gilestro, professore associato all’Imperial College di Londra, ha pubblicato un’interessante analisi su fb.

Ecco la traduzione del testo che si trova sul social network. Qui l’originale in inglese.

“In breve:

1) Il CMO ritiene che il tasso di mortalità della malattia non sia superiore al 1 % e che il 1 % sia una stima molto elevata

2) il Governo britannico lavora su una linea in cui si aspetta che almeno il 20 % della popolazione venga infettata; lo scenario ragionevole peggiore è del 80 %, che è il massimo teorico. L’ipotesi di lavoro è da qualche parte nel mezzo.

3) Le azioni di contenimento sociale (cioè la fase “attenuare”) saranno rinviate il più possibile per non interferire con la vita delle persone e l’economia. Ora siamo tra la fase “contenere” e la fase “ritardo”.

4) Alcune azioni attenuanti (come la chiusura delle scuole) hanno, secondo il CMO, bassa efficacia e non possono essere affatto considerate. In generale, l’obiettivo è introdurre azioni sociali che incidono il più tardi possibile e rimuoverle il prima possibile.

5) La chiusura scolastica può accadere perché il governo vuole dimostrare che stanno facendo qualcosa ma il CMO crede che, a differenza dell’influenza, la chiusura scolastica sarebbe altamente poco importante e ovviamente dirompente.

6) Il CMO crede che i tassi di infezione della Cina possano risalire di nuovo, dopo che la Cina sbloccherà le misure (draconiane, ndr) adottate. (La mia sensazione è che questo punto sia fondamentale per comprendere la strategia). Ciò che il Regno Unito NON vuole è applicare misure attenuanti che hanno un impatto sulla società e sull’economia solo per poi scoprire che il virus tornerà non appena le loro misure saranno sbloccate. Invece, sembra essere interessato a lasciare che il virus passi attraverso il suo corso, anche se lentamente.

7) Ci vorranno almeno 18 mesi per vedere un vaccino. È necessario porre più interesse per il riutilizzo di farmaci antichi o attualmente approvati.

8) Una delle misure più efficienti dei modelli è quella di isolare gli anziani dal virus. Tuttavia, ciò significa anche isolare le stesse persone dalla società che hanno un costo in termini di salute mentale. Per ridurre quest’ultimo danno, l’OCM è entusiasta di ritardare quanto più a lungo possibile le misure di isolamento sociale.

10) Dovremmo considerare l’arruolamento degli studenti di Medicina negli ospedali per aumentare il numero di operatori sanitari.

11) PHE ha la capacità di effettuare 2-3000 test al giorno.

12) Il Governo lavorerà con i social media per assicurarsi che il popolo abbia solo informazioni ufficiali.

13) L’intera procedura non sarà simile a una gara dei 100 metri, ma piuttosto a una maratona ed è per questo che l’ultima tappa ‘attenuazioni’ dovrebbe iniziare il più tardi possibile.

Ora la mia analisi su questo.

1) C’è una differenza molto importante tra ciò che il Regno Unito ha intenzione di fare e quello che l’Italia o la Cina hanno deciso di fare. Il Regno Unito la tratterà come un’influenza e la lascerà passare in un’onda. Ciò che vogliono evitare, è introdurre azioni sociali molto severe solo per rivedere l’infezione non appena tali azioni saranno rilasciate.

L’OMS raccomanda di non adottare la procedura britannica e invita a prendere come esempi da seguire Cina e Corea del Sud. Mike Ryan, dell’OMS, oggi ha chiaramente consigliato di smettere di avvicinarsi a questo come l’influenza: l’influenza NON può essere controllata. Cina e La Corea del Sud hanno dimostrato che il COVID-19 può essere controllato. Ovviamente entrambe le parti stanno prendendo un rischio.

2) Molte pianificazione del Regno Unito si basa sulle informazioni che abbiamo ricevuto dalla Cina. C ‘ è la possibilità che queste informazioni non siano corrette perché la demografica è diversa.

3) L’approccio britannico sembra essere molto asciutto e pragmatico (possiamo speculare perché questo sia così ma sarebbe solo speculazione). Ciò potrebbe non necessariamente andare facilmente con il pubblico a meno che il loro rischio non ripaga. In breve dipenderà tutto da cosa accadrà a luoghi come Cina, Italia o Corea del Sud. Saranno in grado di contenere veramente l’infezione o tornerà ad aprile o maggio?

In generale, il Regno Unito ha accettato questa malattia dovrà diffondersi prima o poi attraverso la popolazione e mentre faranno del loro meglio per sgonfiare la curva, non cercheranno di contenere a livello locale come hanno cercato di fare altre nazioni”.

 

Dipendente Comune di Genova positivo a Covid-19: avviata sanificazione

Comune di Genova, bandiere a mezz'asta

Un dipendente del Comune di Genova ieri è risultato positivo al coronavirus.

“L’amministrazione comunale – hanno riferito i responsabili di Tursi – è intervenuta seguendo il protocollo previsto dalle norme sanitarie procedendo alla disinfezione approfondita e alla sanificazione di tutte le aree lavorative dove il dipendente ha operato.

Automaticamente sono anche scattate le operazioni di profilassi avvisando tutti coloro che sono venuti in contatto con la persona positiva al Covid-19.

Le strutture sanitarie non hanno raccomandato ulteriori tamponi”.

Il Comune ha quindi preso da subito le misure necessarie per tutelare la salute di tutti i dipendenti.

I passaggi di pulizia in tutti gli uffici e le postazioni sono triplicati. In tutto l’ente sono stati distribuiti 500 litri di igienizzante in aggiunta ai presidi igienico sanitari già disponibili negli uffici comunali.

Inoltre, sono state adottate tutte le misure di comportamento contenute all’interno del decreto: rispetto delle distanze; numero contingentato di persone nelle riunioni garantendo la partecipazione tramite call o video call; dimezzata la capienza degli ascensori; evitati assembramenti in zone comuni.

“Durante questo weekend – hanno aggiunto i responsabili del Comune di Genova – si procederà ad una ulteriore sanificazione di tutte le strutture e gli uffici comunali, incluse le aree di presenza del pubblico”.

 

Coronavirus: a Milano più 20 per cento di contagi, a Lodi ormai quasi zero

Coronavirus (foto di repertorio)

Il bollettino di ieri sull’emergenza coronavirus in Lombardia racconta di 9820 positivi (+11% in un giorno), 890 morti e 650 pazienti ricoverati in Terapia intensiva.

La mappa del contagio cambia però da provincia a provincia.

Nell’area di Lodi ieri ci sono stati solo dieci casi di positivi in più rispetto a giovedì, con un aumento di meno dell’uno per cento. Segno che le forti restrizioni nella zona focolaio aiutano a limitare la diffusione del virus.

Una percentuale simile a quella delle altre province diventate per prime zona rossa: Cremona (1.344 +3,1%) e Pavia (482, +2,9%).

A Bergamo (con 2.368 casi, + 232 rispetto a giovedì) la situazione resta invece critica, così come a Brescia (1784 contagiati, + 186 rispetto a giovedì).

Inoltre, la situazione appare preoccupante anche nella città metropolitana di Milano, dove ieri la crescita del numero dei casi positivi, rispetto a giovedì, è stata praticamente del 20% con 261 nuovi casi accertati e 1307 casi totali.

 

Coronavirus, flash mob si trasforma in festa e balli per strada: denunciati

Flash mob coronavirus

Se gran parte dell’Italia hanno sventolato il Tricolore e cantato insieme sui balconi l’Inno di Mameli, loro sono usciti di casa e si sono radunati per poi ballare tutti insieme per strada.

Hanno trasformato il “flash mob” sonoro contro la paura da coronavirus in una festa improvvisata, che ha attirato altri vicini. Alla fine sono dovuti intervenire i carabinieri.

È successo nel tardo pomeriggio di ieri a Calderara di Reno, in provincia di Bologna.

I militari hanno denunciato un uomo che, dopo essere uscito di casa e avere messo delle casse stereo all’esterno del palazzo per partecipare all’evento collettivo, ha continuato a farle suonare attirando i numerosi vicini che si sono radunati intorno alle casse per ballare.

La pattuglia intervenuta ha disperso le persone dell’assembramento e denunciato il proprietario dell’impianto per avere violato i provvedimenti delle autorità, diramati secondo il decreto Conte sull’emergenza coronavirus.

Infatti, sono da evitare assembramenti e raduni di persone. In ogni caso, occorre rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro.

 

 

Porti di Genova, Prà, Savona e Vado Ligure ‘pienamente operativi’. Solo stop crociere

“Pur nella situazione di emergenza Coronavirus, i porti di Genova, Pra’, Savona e Vado Ligure mantengono la loro piena operatività, in ottemperanza alle disposizioni governative per il contenimento dell’epidemia, che garantiscono la libera circolazione delle merci sul territorio nazionale”.

Lo hanno ribadito oggi i responsabili dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure Occidentale, che ieri durante la riunione del Comitato igiene e sicurezza ha definito le linee guida operative con le misure obbligatorie per assicurare la tutela dei lavoratori e il regolare svolgimento delle operazioni.

“In particolare – hanno aggiunto – è ferma a livello globale l’attività delle crociere, ma sono regolari i servizi ro-ro per garantire l’approvvigionamento delle isole, mentre i terminal container di Genova, Pra’ e Vado continuano a ricevere navi da ogni parte del mondo, pur nel quadro di riassetto dei servizi oceanici da parte delle maggiori compagnie e alleanze”.

 

Corea, prosegue calo contagi: ieri nuovo minimo (107). Decessi 72 (5 in più)

Coronavirus (foto di repertorio)

La Corea del Sud ieri ha registrato 107 nuovi casi d’infezione al coronavirus, aggiornando i nuovi minimi da oltre due settimane.

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.

Secondo il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), il numero totale dei contagiati si è attestato a 8.086.

Il dato di ieri, che segue i 110 casi di giovedì, sottolinea i segnali positivi dall’adozione delle misure di contenimento dell’infezione, anche se a Seul permangono alcune criticità.

Infatti, i decessi si sono portati a quota 72, purtroppo cinque in più rispetto all’ultimo bollettino.

 

 

Cina, ieri solo 11 nuovi casi. Guarigione sale a 81%: ancora 12mila in trattamento medico

Coronavirus (foto di repertorio)

La Cina ieri ha registrato soltanto 11 nuovi casi di coronavirus e, purtroppo, altri 13 morti (tutti nell’Hubei, la provincia epicentro dell’epidemia).

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.

Secondo gli ultimi aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale cinese, ci sono stati anche 17 nuovi casi sospetti, 1.430 persone dimesse dagli ospedali e un calo di pazienti in condizioni critiche a 3.610 unità (meno 410).

Il totale delle infezioni si è attestato a 80.824, comprensivo di 12.094 pazienti ancora sotto trattamento medico, 65.541 guariti e 3.189 decessi. La percentuale di guarigione è salita all’81%.