Home Blog Pagina 5505

Salvatore: altro che premio, sanitari liguri hanno ricevuto 20% in meno in busta paga

Coronavirus (foto repertorio fb)

“Ancora una volta siamo davanti al solito modo di fare della giunta regionale della Liguria. Dopo svariate promesse e dopo aver sbandierato premi e ringraziamenti al personale sanitario si è arrivati alla realtà dei fatti: medici, infermieri e tutti gli operatori sociosanitari che si sono spesi senza remore durante l’emergenza coronavirus, che ancora ci attanaglia, non solo non hanno avuto nulla di quanto promesso dalla maggioranza, ma sono stati addirittura pagati meno degli altri mesi. Moltissimi hanno ricevuto una busta paga del 20% più bassa di quella solita. Perché? Avendo lavorato 24 ore al giorno per l’emergenza non hanno potuto gestire la reperibilità”.

Lo ha dichiarato oggi la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S).

Premi e buste paga sanitari. Viale: trattativa in corso, dove sono i soldi promessi da Governo?

“Siamo – ha aggiunto – sempre allo stesso punto: la giunta promette, si fa bella di idee tra l’altro altrui e poi nei fatti non fa assolutamente nulla, anzi toglie.

Ripresento quindi una volta di nuovo le proposte contenute nel mio ordine del giorno, per dare finalmente un ringraziamento non solo morale a chi ha rischiato la vita tutti i giorni per difendere la nostra salute.

Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna hanno già riconosciuto agli operatori sanitari incentivi economici, come riconoscimento del loro lavoro in prima linea nel fronteggiare l’emergenza causata dal Covid-19, mediante manovre economiche che vanno ad affiancarsi alle misure introdotte dal Governo per gli straordinari.

Con il mio ordine del giorno chiedo nuovamente alla giunta di smettere di giocare con le vite altrui e di fare finalmente le seguenti cose.

Verificare se siano state retribuite regolarmente e in misura sufficiente le eventuali ore di lavoro straordinario del personale sanitario e sociosanitario e, laddove fosse necessario, provvedere alle opportune integrazioni;

gratificare il lavoro e i sacrifici fatti dal personale sanitario e sociosanitario, in questa emergenza, con un riconoscimento finanziario una tantum fino a 1.000 euro, da modulare a seconda del grado di rischio (di chi si trova in prima linea nell’emergenza e di chi lavora in altri reparti), in accordo con i sindacati e le rappresentanze dei medici, degli infermieri e degli operatori sociosanitari, come già fatto da altre Regioni, da aggiungere ai contributi già messi a disposizione dal Governo per gli straordinari;

stabilizzare i medici, gli infermieri e gli operatori sociosanitari, che hanno dato disponibilità a collaborare a tempo determinato, in questo momento di grave emergenza.

Già prima di questa grave emergenza sanitaria avevamo capito come la Giunta di maggioranza svolga il proprio lavoro, parla, promette e alla fine non combina nulla, se non purtroppo grandi danni. Ora con questo ennesimo atto, si palesa alla luce del sole anche un cinismo unico, perché usare in questo modo le persone che rischiano tuttora la loro salute per salvare quella altrui è qualcosa che supera ogni limite”.

 

Genova organizza un festival a cura del direttore Caracciolo

Genova organizza un festival a cura del direttore Caracciolo

La protagonista de I Racconti in tempo di peste di venerdì 1 maggio, è Laura Canali, artista e cartografa della rivista di geopolitica Limes

A mezzogiorno sui siti si potrà seguire il suo video Dialogo tra i colori e leggere il racconto Il foglio bianco. È il punto di vista di un’artista che parte delle carte geografiche per ricostruire il mondo, sia per riconsegnarlo alla rivista di geopolitica «Limes» e rendere visibili le analisi di grandi esperti sulla politica internazionale, sia per riportarlo alla dimensione più personale di opere d’arte che rispondono solo alle sue necessità creative. “Una linea di confine –dichiara Canali – può diventare un punto di vista per guardare il mondo, senza scendere in campo. Osservo la Terra e provo a descriverla”.

La stagione on line ideata da Sergio Maifredi e Corrado d’Elia, prodotta da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia, iniziata il 9 marzo con il blocco nazionale causato dall’epidemia di Covid-19, ha superato i 10.000 follower e le 250 mila visualizzazioni. Si estende su 100 giorni con 100 artisti per 100 racconti e ogni video è realizzato appositamente per questo progetto. Come nel Decameron di Giovanni Boccaccio, in cui l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fecero dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, così è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie.

Racconti in tempo di peste è l’ideale continuazione di Soriteatro 2019/2020, fino a quando ci si potrà rivedere.

Teatro Pubblico Ligure ha messo i Racconti in tempo di peste a disposizione dei Comuni con cui collabora da anni, da Venezia a Ragusa, che li accolgono sui loro siti istituzionali. Un’alleanza stretta per offrire ai cittadini, ogni giorno, un momento di arte e di poesia. Oltre al Comune di Genova, che rilancia i Racconti su https://www.visitgenoa.it/100-racconti-tempo-di-peste su https://www.facebook.com/genovamorethanthis/settings/?tab=video e su https://www.facebook.com/GenovaTeatro/si sono uniti fra gli altri Terni, Ameglia, Vezzano Ligure, Recco e Luni.

Giorno 1 – 9 marzo 2020: Gabriella Greison legge Rotola i dadi di Charles Bukowski

Giorno 2 – 10 marzo 2020: Giuseppe Cederna legge Racconti in forma di poesia di Raymond Carver

Fuori collana: Nove marzo Duemilaventi di Mariangela Gualtieri detta da Giuseppe Cederna

Giorno 3 – 11 marzo 2020: Paolo Graziosi dice Io vulesse truvà pace di Eduardo De Filippo

Giorno 4 – 12 marzo 2020: Michele Sganga esegue al pianoforte la sua composizione inedita Oscillazione gravitazionale

Giorno 5 – 13 marzo 2020: Maddalena Crippa legge Chandra Livia Candiani da Il silenzio è cosa viva (Einaudi)

GIORNO 6 – 14 marzo 2020: Giovanni Falzone, trombettista jazz, esegue il suo pezzo Laila – La conta degli assenti

GIORNO 7 – 15 marzo 2020: Mario Incudine dice Barbablu di Costanza DiQuattro

GIORNO 8 – 16 marzo 2020: Tullio Solenghi legge Chichibio e la gru da Decameron di Giovanni Boccaccio

GIORNO 9 – 17 marzo 2020: Luigi Marinelli (ordinario di Lingua e letteratura polacca, Università La Sapienza, Roma) legge Tadeusz Kantor

GIORNO 10 di 100 – 18 marzo 2020 – Piergiorgio Odifreddi racconta Isaac Newton e la peste del 1665 in Inghilterra

GIORNO 11 – 19 marzo 2020 – Dario Vergassola ha scritto e legge Un’avventura straordinaria al mercato cittadino

GIORNO 12 – 20 marzo2020 – Paolo Bosisio, professore di Storia del teatro e regista d’opera, legge Il sergente della neve di Mario Rigoni Stern

GIORNO 13 – 21 marzo 2020: Antonio Vasta, compositore, esegue Viaggio immaginario

GIORNO 14 – 22 marzo 2020: Lauro Magnani, storico dell’arte – Università di Genova, illustra Il racconto di due misteriosi dipinti di Rembrandt

GIORNO 15 – 23 marzo 2020: Antonio Syxty legge L’autostoppista della Galilea di Richard Brautigan

GIORNO 16 – 24 marzo 2020: Jurij Ferrini legge Svejk nella seconda guerra mondiale di Bertolt Brecht

GIORNO 17 -25 marzo 2020: Paolo Fresu legge Sandro Penna ed esegue Sensousness tratta dal cd Eros (Tŭk Music 2016) con Paolo Fresu, Omar Sosa e Jaques Morelenbaum

GIORNO 18 – 26 marzo 2020: Roberto Alajmo (scrittore) racconta la storia del Principe Monroy della Pandolfina

GIORNO 19 – 27 marzo 2020 –  Eugenio Barba e Julia Varley, fondatore e attrice dell’Odin Teatret, condividono in esclusiva MR. PEANUT Un personaggio che non può morire

GIORNO 20 di 100 – 28 marzo 2020 – Massimo Minella, giornalista e scrittore, racconta La leggenda del Rex

GIORNO 21 – 29 marzo 2020 – Paolo Andreoli, violinista (Quartetto di Cremona), esegue Étude-Caprice op.18 n.1 di Henryk Wieniawski

GIORNO 22 – 30 marzo 2020: Angelo Zampieri legge Le Cosmicomiche di Italo Calvino

GIORNO 23 – 31 marzo 2020: Roberto Citran legge Ciao nudo di Roberto Citran e, fuori collana, Sillabari di Goffredo Parise

GIORNO 24 – 1 aprile 2020: Faisal Taher canta Due canzoni per l’Italia

GIORNO 25 – 2 aprile 2020: Andrea Nicolini legge Edgar Allan Poe di Lou Reed

GIORNO 26 – 3 aprile 2020: Edoardo Erba legge Una cosa che comincia per “L” di Dino Buzzati

GIORNO 27 – 4 aprile 2020: Massimo Wertmüller dice La guerra e La stretta de’ mano di Trilussa

GIORNO 28 – 5 aprile 2020: Gian Luca Favetto legge Foglie d’erba di Walt Whitman

GIORNO 29 – 6 aprile 2020: Maria Amelia Monti legge Ami di Edoardo Erba

GIORNO 30 di 100 – 7 aprile 2020: Marco Sciaccaluga legge Impressioni teatrali di Wislawa Szimborska

GIORNO 31 – 8 aprile 2020: Nino Formicola racconta un fatto accaduto a Milano

GIORNO 32 – 9 aprile 2020: Roberto Alinghieri legge il mostro Franz di Stefano Benni e I piaceri di Vitaliano Brancati

GIORNO 33 – 10 aprile 2020: Maria Russo canta Stabat mater di Giovanni Pergolesi

GIORNO 34 – 11 aprile 2020: Costanza DiQuattro legge La mia casa di Montalbano di Costanza DiQuattro

GIORNO 35 – 12 aprile 2020, Pasqua: Irene Cerboncini canta Io son l’umile ancella da Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea e Summertime da Porgy and Bess di George Gershwin

GIORNO 36 – 13 aprile 2020: Federico Moccia legge I ciechi e l’elefante di James Baldwin, Discorso per il Nobel di Ernest Hemingway e La notte è bella di Giuseppe Ungaretti

GIORNO 37 – 14 aprile 2020: Paola Cigna canta Le rossignol et la rose da Parysatis di Camille Saint-Saëns

GIORNO 38 – 15 aprile 2020: Gianni Quillico legge Il vero Romeo, la vera Giulietta di Rocco D’Onghia

GIORNO 39 – 16 aprile 2020: Federico Sirianni canta Disperanza, ispirata alla figura del gabbiere Maqroll raccontato da Alvaro Mutis

GIORNO 40 di 100 – 17 aprile 2020: Flavio Albanese legge Eneide di Virgilio

GIORNO 41 – 18 aprile 2020: Laura Curino legge L’anello forte di Nuto Revelli

GIORNO 42 – 19 aprile 2020: Oliviero Ponte di Pino racconta Finzioni di Jorge Luis Borges

GIORNO 43 – 20 aprile 2020: Elisabetta Pozzi legge Impressioni italiane di Charles Dickens

GIORNO 44 – 21 aprile 2020: Francesco Malavolta racconta Popoli in movimento

GIORNO 45 – 22 aprile 2020: Gian Carlo Dettori legge La vita non è uno scherzo di Nazim Hikmet

GIORNO 46 – 23 aprile 2020: David Larible legge Il discorso del grande dittatore di Charlie Chaplin

GIORNO 47 – 24 aprile 2020: Max Paiella legge Il naso che scappa di Gianni Rodari

GIORNO 48 – 25 aprile 2020: Renato Sarti racconta la storia del partigiano Riccardo Goruppi

GIORNO 49 – 26 aprile 2020: Cesar Brie racconta il suo tempo sospeso, raccogliendo appunti per Un gatto e una volpe

GIORNO 50 di 100 – 27 aprile 2020: La parola al pubblico

GIORNO 51 – 28 aprile 2020: Anita Vitale canta Quantu custa di Anita Vitale

GIORNO 52 – 29 aprile 2020: Massimo Greco legge Una storia d’amore tra due eunuchi cinesi di Tonino Guerra

GIORNO 53 – 30 aprile 2020: Stefano Nosei canta Sulla luna di Gianni Rodari

“Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività – spiegano Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia – ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”.

“Lo spettacolo dal vivo – dichiarano d’Elia e Maifredi – è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale.

Audience record per il Video Contest di Stelle nello Sport

Audience record per il Video Contest di Stelle nello Sport

Lo Sport ai tempi del Coronavirus. Audience record per il Video Contest di Stelle nello Sport. Raggiunte più di 300.000 persone. Partecipazione aperta fino all’11 maggio.

“Lo Sport ai tempi del coronavirus” non si arrende. Le immagini che arrivano dalle case degli atleti liguri sono una esplosione di gioia, originalità e voglia di tornare in pista, o campo, o vasca…

Il video contest lanciato da Stelle nello Sport sulla propria pagina ha riscontri da record. Più di 200 mila visualizzazioni e oltre 300 mila persone raggiunte. Una vetrina straordinaria per tantissime società sportive liguri che reagiscono così alla crisi.

La classifica è in costante aggiornamento. In vetta è balzata la Pro Recco Judo il cui video è stato visto 7617 volte e ha ottenuto 1251 “like”. Scalano così al secondo posto i giovani del Lavagna ’90 con un video che è stato visto più di 10 mila volte e ha un riscontro di 1151 Mi Piace. Terzo posto in rimonta per le ragazze di ritmica e artistica della Ginnastica Riboli ( 9842 visualizzazioni e 959 like). Inserimento super per i ragazzi dell’Arci Amici ’72: in pochi giorni 5972 visualizzazioni del loro video con ben 796 Mi Piace. Quinto posto per la Polisportiva Quiliano con 632 “like” e un video apprezzato per ben 6218 volte.

Ogni Associazione sportiva può inviare il proprio video tramite wetransfer alla mail info@stellenellosport.com o tramite whatsapp al numero 3929591172.

I video vengono caricati nella Playlist “Lo Sport ai tempi del coronavirus” sulla pagina Facebook di Stelle nello Sport dove possono essere visti, condivisi e votati con il “like”. C’è tempo fino all’11 maggio per partecipare e far “apprezzare” il proprio video.

Alla Società il cui video avrà riscosso il maggior numero di “Mi Piace”, omaggeremo un bonus di 500 euro in materiali sportivi e servizi offerti dai nostri partner All Sport Genova e Genovarent, ma più che mai tutte le Società saranno vincitrici, in attesa di poter tornare in campo con i propri ragazzi.

Ecco un Medley dei video in concorso

QUI la classifica ad oggi (in continua evoluzione).

Cna Cinema e Audiovisivo Liguria, proposte per sostenerla

Cna Cinema e Audiovisivo Liguria, proposte per sostenerla

Cioce, l’industria dell’intrattenimento culturale è ferma, servono proposte per sostenerla

Come sarebbe la nostra società senza cultura? La lista di quello che offre lo svago culturale è lunghissima: guardare la tv, ascoltare musica, andare a teatro e al cinema, entrare in un museo. Dietro a queste proposte culturali esiste un’industria: fatte di persone e aziende che ogni giorno lavorano e contribuiscono, non solo al nostro benessere, ma anche al PIL. In Liguria si tratta di un settore economico vitale che opera in modo trasversale su tutta la filiera culturale e che dalla fine di febbraio è stata messa in stand-by, per non dire fermata totalmente. Solo la parte legata alla realizzazione dei contenuti per la news televisive ha continuato a essere attiva, se pur in modo ridotto. Pagando anche un tributo in termini di vite umane e salutando per sempre Paolo Micai, un professionista profondamente innamorato del suo lavoro.

Cna Cinema e Audiovisivo Liguria rappresenta il maggior numero delle 350 micro e piccole aziende regionali riconducibili al codice Ateco 59.11 (società di produzione cinematografica, post-produzione, distribuzione, aziende tecniche) e considerato che la rappresentanza della Confederazione si estende allʼintera filiera dell’industria dell’intrattenimento culturale, che va dai classici luoghi di fruizione (cinema, teatri, musei, spettacoli dal vivo) a tutte le attività legate all’intrattenimento turistico (fiere, mostre, eventi sportivi, concerti, festival, rassegne, ecc), parliamo di una reale presenza in Liguria, economica e umana, costituita da oltre tremila addetti fra imprese, professionisti, partite iva, lavoratori stagionali, a progetto e occasionali.

Al pari di altri settori anche il mondo della cultura e delle produzioni è fermo. Per questo i professionisti liguri del comparto hanno bisogno urgentemente d’aiuto, per salvare le proprie imprese.

“Abbiamo inviato all’attenzione del Presidente Toti e gli assessori di competenza un nostro appello e delle proposte per poter sostenere l’industria dell’intrattenimento culturale in questo momento difficilissimo conseguenti all’emergenza Covid-19 -. Spiega il Portavoce di Cna Cinema e Audiovisivo Liguria Alfonso Cioce -. Una parte consistente della nostra attività è legata alla creazione di iniziative per lʼintrattenimento turistico, pertanto, chiediamo che anche il nostro comparto sia inserito in tutte le iniziative che la Regione intende attivare a sostegno delle aziende che operano nellʼattività turistica al pari di alberghi, ristoranti e stabilimento balneari. E’ indispensabile, inoltre – prosegue Cioce -, intervenire per modificare alcune norme, che in uno stato di emergenza economica come quello che stiamo vivendo, rischiano di far naufragare i progetti già finanziati dalla Regione nei due Bandi Attivi per il settore audiovisivo, gestiti dalla Filse (FESR POR Liguria 2014-2020). Per esempio è stato chiesta la sospensione del DURC al momento delle richieste anticipi o saldo da parte delle aziende, vista l’eccezionale situazione economica che rende impossibile per le micro e piccole attività rispettare gli impegni fiscali e garantire una corretta regolarità contributiva. Inoltre, è stato chiesto una prologa sui tempi di chiusura dei progetti superiore ai 59 giorni, visto che le produzioni cinematografiche saranno fra le ultime a ripartire e non potendo finire le opere in produzione, non è possibile metterle sul mercato, quindi non si riescono a generare introiti per le aziende. Infine, come aziende audiovisive liguri auspichiamo di poter utilizzare risorse di Liguria Digitale per produrre alcuni dei nostri progetti per il rilancio economico del territorio”.

“L’attuale situazione ci deve far riflettere sulla fragilità del nostro sistema economico, sono bastate poche settimane di paralisi per mettere in ginocchio quasi la totalità delle PMI. Occorre una seria e matura riforma fiscale associata ad una de-burocratizzazione del sistema paese – conclude il Portavoce di Cna Cinema e Audiovisivo Liguria -, sono insufficienti in questa situazione gli aiuti messi in campo dal governo: come il bonus palliativo dei famosi 600 euro destinati ai lavoratori autonomi e piccoli imprenditori. Spesso con richieste ancora impantanate nel limbo dell’Inps e con oltre 800mila domande ancora da erogare”.

Toti: Conte si crede Xi Jinping, ma non ne ha i poteri. Basta minacce

Premier Conte e governatore ligure Toti (foto di repertorio)

“Stamane ho assistito a un surreale spettacolo in Parlamento: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito improvvide le iniziative delle Regioni che consentono un po’ di lavoro e un po’ di libertà alle persone. Con prudenza e regole.

Il premier ha invocato quei ‘pieni poteri’ contro cui si era scagliato qualche mese fa.

Oltre al coronavirus virus, dalla Cina deve essere arrivata una strana voglia di emulare quel Paese: forse il nostro premier si crede Xi Jinping. Per fortuna non ne ha i poteri, forse neppure le capacità”.

Lo ha dichiarato oggi il governatore ligure Giovanni Toti.

“I provvedimenti delle Regioni – ha spiegato Toti – sono pienamente legittimi. E anche se il vicesegretario del Pd Andrea Orlando poco fa ha fatto finta di scordarsene, sono stati presi da amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra, compresa quella del suo segretario Nicola Zingaretti in Lazio, che ha copiato molte delle decisioni prese in Liguria su stabilimenti balneari e manutenzioni delle barche.

Guarda un po’, anche il Pd, tranne nella nostra Regione, ritiene che i provvedimenti del Governo siano inadeguati.

Improvvido semmai è il piano presentato da Conte, fumoso per tempi e regole.

Improvvida è la gestione degli aiuti economici alle categorie, che pochi ancora hanno visto.

Improvvidi gli aiuti economici alle famiglie, che dovrebbero vivere con 600 euro per tre mesi.

Improvvido che ancora il Governo non si sia pronunciato sui test sierologici. E potrei continuare.

A Roma abbiamo fatto gestire con pieni poteri i giorni caldi della crisi. Non tutto è andato per il verso giusto. Ora che andiamo verso la fase della riapertura il Governo e il premier si mettano in testa che la nostra Costituzione prevede che esistano le Regioni e anche un luogo che si chiama Parlamento, che è rimasto fin troppo chiuso.

Siamo pronti al dialogo ma senza assegni in bianco. La Liguria non rinuncerà a dare speranza a negozianti, ristoratori, parrucchieri, lavoratori della nautica, estetisti, baristi e a tutti coloro che aspettano di sapere come e quando torneranno a mantenere le loro famiglie con il loro lavoro.

Lavoro che, caro presidente del Consiglio, è un diritto Costituzionale, come la libertà.

Basta minacce, lavoriamo insieme per far ripartire seriamente l’Italia”.

 

Arrivate in Fiera a Genova altre 500mila mascherine ffp2 per sanitari e lavoratori

Fiera di Genova, arrivate stamane altre mascherine per i liguri

Sono arrivate alla Fiera di Genova dall’aeroporto di Malpensa quasi 500 mila mascherine Ffp2 ordinate dalla Regione Liguria.

Saranno distribuite ai nostri operatori sanitari, ai Comuni e ai lavoratori impegnati nell’erogazione dei servizi essenziali durante l’emergenza coronavirus.

Da mercoledì prossimo ulteriori 500mila mascherine chirurgiche potranno essere ritirate gratuitamente da tutti i  cittadini residenti in Liguria nelle farmacie presentando il codice fiscale.

Da lunedì 11 maggio partirà una terza consegna alla popolazione ligure.

“Da inizio emergenza – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – abbiamo gestito in totale 6 milioni di mascherine, di cui un milione e mezzo lo abbiamo destinato al mondo produttivo e oltre 3 milioni ai cittadini”.

 

La Riviera di Ponente in lutto per Germano Celant

Germano Celant

SAVONA. La notizia della morte di Germano Celant ha sconvolto il mondo dell’arte della Riviera di Ponente, in particolare Boissano, dove il famoso critico d’arte genovese fu più volte ospite delle iniziative culturali ed artistiche della famosa gallerista ginevrina Marie Louise Jeanneret presso il Centro Internazionale d’Arte.

Considerato il teorico, padre e fondatore dell’ Arte Povera al Centro Celant era sempre accolto con stima ed affetto dagli artisti che soggiornavano presso il complesso architettonico fondato a Boissano dalla nipote di Le Corbusier.

Celant era ricoverato da un mese al San Raffaele di Milano, dove è morto ieri ad 80 anni per le complicanze dovute al diabete.Il critico aveva manifestato i sintomi da Covid-19 al ritorno dagli Stati Uniti, dove era stato per l’ l’Armory Show la importante kermesse dell’arte che è stata l’ultimo appuntamento di livello mondiale a svolgersi prima che in tutto il pianeta venissero chiuse tutte le Fiere e le manifestazioni dedicate all’ Arte.

“Siamo tutti sconvolti- dice lo scultore Flavio Furlani– Lo avevo conosciuto a Boissano dove a quel tempo lavoravo come fotografo per la Jeanneret. Celant era già un famosissimo critico, talent scout e fondatore di uno dei movimenti artistici di neo avanguardia più conosciuti al mondo. Con emozione ho appreso della sua scomparsa, era una persona sensibile e deliziosa, che ho avuto l’ onore di incontrare più volte al Centro”.

Direttore della Fondazione Prada, Celant fu curatore del Guggenheim e della Biennale di Venezia, autore di saggi, catologhi e e libri tradotti e venduti in tutto il mondo. Determinante è stato il suo ruolo nella realizzazione di “The Floating Piers”, il progetto artistico più importante e più visto al mondo, realizzato nel 2016, da Christo in Italia al Lago d’ Iseo ed ha curato anche la mostra “Christo and Jeanne-Claude. Water Projects” al Museo di Santa Giulia di Brescia che, in parallelo con l’installazione sul lago, ha raccontato le opere di Christo e Jeanne-Claude.

Celant è considerato il padre e l’ inventore dell’Arte Povera, il movimento costruito nella seconda metà degli anni Sessanta attorno ad artisti del calibro di Boetti, Kounellis, Paolini, Pascali, Fabro. Anselmo, Ceroli Mario e Marisa Merz, Piacentini, Pistoletto, Giraldi, Calzolari, Penone, Prini e Zorio.

Questi artisti, con materiali poveri, di scarto ed oggetti legati alla vita quotidiana, sapevano realizzare opere immortali che trasformavano quella “spazzatura” in una realtà nuova, dal rinvigorito significato e dalla dolcissima poesia.

“Sono veramente dispiaciuto- conclude Adalberto Guzzinati, giornalista e critico d’arte- per la scomparsa di Germano. Un uomo eccezionale, un critico visionario, capace anche di dare nuova identità e rinnovata dignità a svariate tipologie di creatività, soprattutto quelle legate alla natura. Coraggioso e geniale ha realizzato e curato mostre di livello planetario diventando uno dei più grandi esperti d’arte al mondo, in particolare per i movimenti Contemporanei ed il Secondo Novecento”.

La nostra redazione si unisce al cordoglio della moglie Paris Murray e del figlio Argento Celant, dei parenti ed amici per la perdita di una così grande persona.
CLAUDIO ALMANZI

Plinio e Bornacin: domani non sanzionare chi deporrà fiori in ricordo di Ugo Venturini

Viale Ugo Venturini a Genova Brignole

“Dopo dodici giorni di sofferenze Ugo Venturini, operaio missino, padre di famiglia e volontario di una pubblica assistenza genovese, il primo maggio 1970 moriva dopo una lunga agonia. Invitiamo i genovesi di buona volontà a ricordarlo”.

Lo hanno dichiarato oggi Gianni Plinio e Giorgio Bornacin (ex Msi ed ex AN) nel cinquantenario della morte del 32enne, colpito vigliaccamente a morte durante il comizio a Brignole di Giorgio Almirante.

Plinio: Anpi sì, noi no. Sanzionati 3 giovani che depongono fiori in ricordo di Sergio Ramelli

Per quell’omicidio la procura di Genova non ha mai trovato l’assassino tra i militanti rossi che avevano contestato il segretario del Msi.

“Noi che abbiamo militato al fianco  di Ugo nel Movimento sociale italiano – hanno aggiunto Plinio e Bornacin –  continuiamo a farlo con immutato affetto e rispetto.

Se non ci fosse stata l’emergenza coronavirus, in tanti ci saremmo ritrovati in piazza Verdi a rendergli un disciplinato omaggio. Lo si farà in altro momento.

Vogliamo, intanto, sperare che se qualcuno, a titolo personale e nel rispetto delle normative, dovesse andare a deporre dei fiori sulla targa di Ugo non sia sanzionato come vergognosamente accaduto a Milano a tre giovani che hanno fatto altrettanto nei pressi della targa dedicata a Sergio Ramelli”.

 

 

Mascherine obbligatorie a Recco: controlli della Polizia locale

Consigliere delegato alla Sicurezza Senarega e sindaco Gandolfo con agenti Polizia locale (foto d'archivio)

“Intensificati i controlli della Polizia locale di Recco in seguito all’ordinanza sindacale che rende obbligatorio l’uso della mascherina a chi esce di casa. Gli agenti non hanno segnalato particolari criticità, ma hanno dovuto richiamare 3 persone che praticavano attività sportiva con il dispositivo di protezione abbassato, mentre un’altra è stata richiamata perché risultata sprovvista. A questa persona gli operatori della polizia locale hanno consegnato una mascherina per proteggersi naso e bocca”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili del Comune di Recco, dove i controlli sono stati sollecitati dal sindaco Carlo Gandolfo e dal consigliere delegato alla Sicurezza Franco Senarega.

“Sono sempre di più i cittadini che si comportano secondo le regole – ha dichiarato Gandolfo – e bisogna andare avanti in questa direzione. Intanto stiamo portando a termine la consegna delle mascherine per tutti i nuclei familiari presenti sul territorio, iniziativa nata anche per colpire l’odiosa speculazione che in certi casi si è registrata sui dispositivi di protezione”.

L’ordinanza firmata dal sindaco il 7 aprile, oltre a contenere le altre misure prese per fronteggiare l’emergenza coronavirus, obbliga”a proteggere sé stessi e gli altri dal contagio, utilizzando la mascherina o altri sistemi di protezione della bocca e del naso, in subordine qualunque altro sistema di protezione quali sciarpe, foulard e simili qualora non sia stato possibile reperirle, contestualmente ad una puntuale disinfezione delle mani”.

Da 400 a 3.000 euro le sanzioni per i trasgressori.

 

Primo maggio: sirene navi in porto suoneranno insieme a quelle della Guardia Costiera

Porto di Genova (foto di repertorio)

L’ICS (International Chamber of Shipping – Organizzazione Mondiale dello Shipping), in occasione della Festa del Lavoro, sta promuovendo un’iniziativa volta a far sì che il maggior numero di navi attraccate nei porti di tutto il mondo suonino le sirene di bordo alle ore 12 del 1° maggio, con lo  scopo di ricordare il contributo dato dai marittimi nella vita economica e sociale del pianeta.

L’iniziativa sarà particolarmente toccante a Genova, dove suoneranno anche le sirene delle motovedette della Guardia Costiera.

Il Corpo delle Capitanerie di porto “quale segno di vicinanza al mondo dello shipping e a tutti i lavoratori del mare che svolgono un lavoro duro e impegnativo a sostegno del Paese” ha infatti deciso di aderire all’iniziativa di Confitarma invitando i propri Comandi affinché le motovedette all’unisono con quelle delle unità mercantili.

“A tutti loro che trascorrono la propria vita lontano dagli affetti, in questi giorni così difficili, va il nostro pensiero, la nostra vicinanza.”

Con queste parole il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ammiraglio ispettore capo Giovanni Pettorino, ha voluto esprimere la solidarietà di tutti gli uomini e le donne della Guardia Costiera agli equipaggi delle navi mercantili che, soprattutto in questo difficile periodo, sono costretti a lunghe permanenze a bordo.