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Spaccio di droga nei caruggi, tunisino ferito da senegalese: arrestato

Caruggi, nigeriano spaccia droga e aggredisce carabinieri: arrestato
Carabinieri arresto (foto d'archivio)

I carabinieri di Genova stamane hanno riferito di avere arrestato lo straniero che lunedì sera scorso ha gravemente ferito con cocci di bottiglia un 17enne di origini tunisine.

In manette, con l’accusa di tentato omicidio, è finito un senegalese di 26 anni.

Secondo gli investigatori si sarebbe trattato di un regolamento di conti tra pusher per il controllo delle piazze di spaccio di droga.

L’altra sera, il nordafricano è stato colpito più volte alla schiena con dei fendenti.

Sul posto è intervenuto il personale del 118, con l’automedica. I medici lo hanno stabilizzato e trasportato in codice rosso, il più grave, all’ospedale San Martino.

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Michele Galli è il nuovo sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova

Michele Galli è il nuovo sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova
Galli e Piciocchi

Prende il testimone da Claudio Orazi

È stato presentato ufficialmente a Palazzo Tursi il nuovo sovrintendente della Fondazione Teatro Carlo Felice, Michele Galli. Dal 23 aprile 2025 prende il testimone da Claudio Orazi, in carica negli ultimi cinque anni. Alla conferenza stampa hanno preso parte le principali istituzioni locali, tra cui il facente funzione sindaco di Genova, gli assessori alla Cultura di Comune e Regione e il presidente della Regione Liguria.

Michele Galli Carlo Felice: esprimo gratitudine verso Consiglio di indirizzo

Galli ha espresso gratitudine verso il Consiglio di indirizzo della Fondazione per la nomina all’unanimità e verso il ministro della Cultura Alessandro Giuli per il sostegno ricevuto. Nelle sue dichiarazioni, ha delineato una visione ambiziosa e inclusiva per il futuro del Teatro dell’Opera di Genova. Puntando su qualità artistica, dialogo con il territorio e apertura internazionale.
«Il Teatro Carlo Felice – ha dichiarato Galli – deve continuare a essere la casa di tutti, un riferimento culturale per Genova e la Liguria. Con la sua programmazione, può attrarre le nuove generazioni, offrendo strumenti per diventare cittadini più consapevoli e aperti al bello. Al tempo stesso, vogliamo rafforzare la dimensione internazionale del teatro, promuovendo Genova e il suo patrimonio culturale nel mondo».
Galli ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le istituzioni politiche e con le maestranze del teatro, riconoscendo in queste ultime e nel pubblico «il capitale umano e artistico più prezioso». Ha concluso affermando: «Lavoreremo tutti insieme per far crescere il Carlo Felice, con rispetto, coraggio e voglia di innovare».

Michele Galli al Carlo Felice: vent’anni di esperienza nella direzione di importanti istituzioni musicali

Nato a Cremona nel 1963 e laureato in Giurisprudenza, Michele Galli vanta oltre vent’anni di esperienza nella direzione di importanti istituzioni musicali italiane. Tra i suoi incarichi precedenti figurano ruoli di vertice presso la Fondazione Lirico Sinfonica Teatro Comunale di Bologna, il Teatro dell’Opera di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino. Oltre al Teatro Regio di Torino, la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e il Palau de Les Arts di Valencia.
Negli ultimi tre anni ha ricoperto l’incarico di direttore generale della Fondazione Teatro di Pisa, con responsabilità dirette sulla gestione artistica, tecnica, amministrativa ed economica della struttura.
Con questa nuova guida, il Teatro Carlo Felice si prepara a intraprendere un percorso di crescita e rinnovamento. Puntando sulla sinergia tra tradizione e innovazione, sull’inclusione culturale e sul dialogo con il pubblico locale e internazionale.

Le prime parole del nuovo sovrintendente Michele Galli

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Vertice Italia-Turchia, Lega: con centrodestra futuro solido per Piaggio Aero

Piaggio Aerospace Albenga, pervenute 18 manifestazioni di interesse
Piaggio Aerospace (foto d'archivio)

“L’accordo tra Baykar e Leonardo che coinvolge Piaggio Aerospace è il frutto di un lavoro concreto e responsabile portato avanti dal centrodestra, che ha finalmente dato un futuro industriale solido a un’azienda lasciata troppo a lungo nell’incertezza dai Governi di centrosinistra.

Questo risultato salva posti di lavoro e rilancia un’eccellenza ligure nel panorama europeo dell’innovazione e della difesa.

È anche il riconoscimento dell’efficacia del buon governo del centrodestra in Regione Liguria, dove la Lega guida con competenza lo Sviluppo economico da quasi un decennio, costruendo condizioni favorevoli per attrarre investimenti strategici e valorizzare il tessuto produttivo locale”.

Lo hanno dichiarato oggi l’assessore regionale Paolo Ripamonti, il consigliere regionale delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana e il capogruppo regionale Sara Foscolo (Lega), a seguito del vertice intergovernativo Italia-Turchia e della firma di un “Memorandum of understanding” che mira a promuovere lo sviluppo industriale, gli investimenti e il trasferimento di conoscenze e tecnologie tra i due Paesi.

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Caso Cgil-Salis, M5S: centrodestra abbaia sotto l’albero dei nostalgici

Presunta aggressione a sindacalista Cgil: Silvia Salis in piazza a Sestri Ponente. A fianco Armando Sanna (Pd)

“Ironico che proprio oggi (ieri, ndr) il centrodestra in consiglio regionale si indigni. Proprio oggi (ieri, ndr), infatti, è ancora una volta attenzionata per due fatti riportati dalla stampa locale.

Uno. Dopo un anno di attesa, a Staglieno resiste purtroppo la targa dedicata ai repubblichini di Salò. “Ci stiamo lavorando” fa sapere l’assessore competente. Sarà, ma francamente 12 mesi per rimuovere una targa sembrano proprio tanti. Possiamo dire che ci sembrano tutti un po’ troppo lenti a recepire le fondamenta antifasciste della nostra Costituzione?

Due. Un certo consigliere spezzino ha contezza del corteo che Casa Pound intende organizzare a La Spezia? Intende prendere le distanze? Quando dai banchi della destra vedremo i consiglieri disconoscere gli estremismi e agire concretamente per commemorare la parte giusta della storia che celebriamo il 25 Aprile, allora forse potremmo ritrovarci su un terreno condiviso. Fino a quel momento, ogni attacco al ruolo che ricopro è per me e per il M5S una medaglia”.

Lo ha dichiarato ieri il capogruppo del M5S Stefano Giordano, margine dell’infuocata seduta del consiglio regionale in cui il governatore ligure Marco Bucci e i capigruppo di maggioranza di centrodestra hanno annunciato di essere pronti a costituirsi parte civile sul caso Cgil-Salis.

“Fino a quel momento – ha ribadito Giordano – non accetto lezioni dalla destra regionale e cittadina, alla quale consiglio semmai di abbaiare sotto l’albero dei nostalgici che invece continuano, nonostante la tragica lezione della storia, a offendere chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e per permettere a tutti, senza distinzioni politiche, di esprimere la propria opinione senza paura.

Come disse magistralmente Luciano Canfora replicando alla destra nazionale: ‘la storia si studia’.

Solo chi non la studia non prova imbarazzo per la fascia tricolore a Staglieno per commemorare i repubblichini. Solo chi non la studia non prova imbarazzo per la foto, pubblicata da un quotidiano locale, che ritrae gli esponenti della destra mentre discutono in un contesto con inequivocabili richiami al Ventennio.

Sono quindi irricevibili le parole del presidente della Regione Liguria sulle ‘frottole’ raccontate dall’opposizione. Corre l’obbligo di ricordare a lui e alla maggioranza le innumerevoli volte in cui le destre hanno creato casi mediatici sul nulla e per i quali stiamo ancora aspettando le scuse del politico di turno.

Il notorio caso del citofono di Bologna grida ancora vendetta.

Detto ciò, è vergognoso che il presidente oggi anziché rispondere alle interrogazioni abbia abusato dell’Aula per fare campagna elettorale per il suo delfino in difficoltà.

Sentite le parole di alcuni esponenti della maggioranza in aula, oggi (ieri, ndr) più che mai esprimiamo solidarietà a chi manifesta in piazza per lottare per i propri diritti. Diritti continuamente messi in discussione dalla destra a tutti i livelli con comizi nelle sedi sbagliate o addirittura con i manganelli”.

Caso Cgil-Salis, Regione Liguria si costituirà parte civile. E la Lega attacca Silvia

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Loggia di Banchi, Alfonso: unica certezza è che oggi è chiusa

Genova, consigliera comunale del Pd Donatella Alfonso

“L’unica certezza, oggi, per la Loggia di Banchi, luogo storico e centrale della Genova antica, più volte sbandierata dalle giunte Bucci-Piciocchi come futuro Museo della Città, è che resta chiusa.

Non basta, al ritrovamento di nuovi reperti archeologici, dichiarare di volerci fare un museo. Perché riscoprire la storia di Genova e promuoverla lungo un percorso che attraversi i secoli, impone soprattutto di sapere di cosa si parla e cosa si vuole costruire, anche tenendo conto del patrimonio già esistente e in attesa di un riassetto chiaro e definitivo, come il Museo di sant’Agostino.

Invece, con la decisione di rimandare alla prossima giunta ogni scelta, il centrodestra ammette la propria incapacità di programmazione sulla cultura a Genova e la totale assenza di un filo progettuale.

La Loggia di Banchi può diventare un prezioso punto di partenza, una bussola per la scoperta di Genova nelle sue trasformazioni.

Tuttavia, il luogo più adeguato per realizzare davvero il Museo della Città resta il complesso di Sant’Agostino, una magnificenza di cui Genova si e’ accorta troppo poco, ma che è destinatario di 22.4 milioni di fondi PONMetro, da utilizzare al meglio.

Perché di strutture chiuse e annunci mirabolanti, in una città in cui per anni non c’è stato nemmeno l’assessore alla cultura, Genova ne ha avuto abbastanza”.

Lo ha dichiarato oggi Donatella Alfonso, consigliera comunale uscente e candidata nella lista del Partito democratico alle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio.

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Gambino: problema Tari creato da Doria e Pd, Salis prende in giro i genovesi

Centrosinistra, ex sindaco di Genova Marco Doria

“Finalmente è arrivata la candidata a sindaco del centrosinistra Silvia Salis con la ‘soluzione’ a un problema creato proprio dai suoi nuovi amici del Pd.

Nel 2017 abbiamo ereditato 185 milioni di euro di debiti contratti dalla giunta Doria con Amiu ovvero dalla stessa sinistra che oggi ha il coraggio di tornare a pontificare e dare lezioni, come se il danno non lo avessero fatto loro.

Gli stessi che oggi si ripresentano con il sorriso di chi pensa che i cittadini abbiano la memoria corta.

Ma i genovesi ricordano. A differenza di Salis, che non vive e non lavora a Genova.

Noi continuiamo a lavorare per sistemare i disastri ereditati dalla giunta Doria e dalla sinistra, che per decenni ha mal governato Genova, con un progetto cristallino e una visione concreta per arrivare ad abbassare davvero la Tari, quella tassa che proprio loro hanno reso un esborso gravoso per le famiglie e le aziende.

Nel frattempo la Salis, però, parla e basta. I soliti bla bla bla. Incarna quel populismo tossico che ha già distrutto questa città una volta.

Parla di ‘soluzioni’, ma non sa nemmeno da dove cominciare. Solo propaganda, fuffa, retorica da palco.

Ridurre la Tari non è uno slogan da campagna elettorale. E’ un obiettivo che si raggiunge con lavoro, investimenti e visione, non con ‘post’ indignati e frasi fatte da talk show di terzo livello.

Chi oggi promette la luna senza spiegare come, sta solo cercando voti facili sulla pelle dei cittadini.

Ma i genovesi non sono stupidi. Stanno già pagando caro gli errori del passato e non si faranno fregare di nuovo.

Noi abbiamo progetti, numeri e risultati. Loro? Fumo negli occhi. Basta Salis, smettila di continuare a prendere in giro Genova e i genovesi”.

Lo ha dichiarato ieri l’assessore comunale Sergio Gambino (FdI).

Tari, Piciocchi: giunta Doria lasciò 185 milioni di debiti. Al lavoro per ridurla

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World Press Exibition 2025: la grande fotografia internazionale a Genova

Dal 30 aprile al 24 giugno 2025 la Loggia degli Abati di Palazzo Ducale ospita la mostra simbolo del fotogiornalismo mondiale, con 144 scatti capaci di raccontare il nostro tempo

Per la prima volta Genova apre le porte alla World Press Photo Exhibition, la più importante mostra internazionale di fotogiornalismo, che inaugura proprio dal capoluogo ligure il tour italiano dell’edizione 2025. Dal 30 aprile al 24 giugno, nella suggestiva Loggia degli Abati di Palazzo Ducale, il pubblico potrà ammirare 144 immagini selezionate tra oltre 59.000 scatti realizzati da 3.778 fotografi provenienti da 141 Paesi. Un’esposizione che attraversa il nostro presente con uno sguardo lucido, potente, spesso scomodo, ma sempre necessario.

Organizzata da CIME – Ambassador Italia della World Press Photo Foundation di Amsterdam – in collaborazione con la Fondazione Palazzo Ducale Genova, la mostra riunisce le immagini pubblicate dalle più autorevoli testate internazionali, come The New York Times, Der Spiegel, Time, Reuters, France Presse, Associated Press, Tass e molte altre. Le fotografie selezionate sono il risultato del 68° World Press Photo Contest, valutato da una giuria indipendente presieduta dalla fotografa italiana Lucy Conticello, direttrice della fotografia per M Le Magazine du Monde.

I temi affrontati riflettono le emergenze e le tensioni della nostra epoca: guerre, crisi umanitarie, migrazioni, cambiamento climatico, diritti umani. Come ha dichiarato Conticello, il concorso «è un importante riconoscimento per professionisti che lavorano in condizioni difficili, e anche un riassunto, per quanto incompleto, dei principali avvenimenti internazionali. Come giurati, siamo andati in cerca di immagini che possano favorire il dialogo».

E dialogo significa anche libertà di stampa, un valore quanto mai fragile. Secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti, il 2024 è stato l’anno con il più alto numero di giornalisti uccisi nel mondo: almeno 103, di cui il 70% in contesti di guerra, soprattutto nella Striscia di Gaza. La World Press Photo si fa così anche strumento di denuncia, consapevolezza e resistenza culturale.

Ad aprire la rassegna genovese è stata l’immagine vincitrice del World Press Photo of the Year 2025, firmata dalla palestinese Samar Abu Elouf: uno scatto struggente che ritrae il piccolo Mahmoud Ajjour, mutilato da un attacco israeliano a Gaza, mentre fugge insieme alla famiglia. Un’immagine pubblicata da The New York Times, capace di condensare il dolore e la resilienza in un singolo fotogramma.

Accanto a lei, tra i finalisti, spiccano altri due lavori simbolici: Attraversamento notturno dello statunitense John Moore, che documenta l’immigrazione clandestina dal Messico agli Stati Uniti, e Siccità in Amazzonia del peruviano-messicano Musuk Nolte, che racconta gli effetti devastanti della crisi climatica sulla popolazione locale.

Non mancano progetti a lungo termine come quello dell’italiana Cinzia Canneri, che ha seguito le vite di donne in fuga dal regime eritreo, o del colombiano Federico Ríos, che ha attraversato la giungla del Darién con i migranti. Ogni fotografia è un tassello di un racconto collettivo che attraversa continenti, culture e drammi.

Il concorso ha infatti una struttura geografica che copre sei macroaree del mondo – dall’Africa all’Asia, dalle Americhe all’Europa – e si articola in tre categorie: scatti singoli, reportage e progetti a lungo termine. I fotografi selezionati provengono da decine di nazioni, tra cui Italia, Iran, Corea del Sud, Brasile, Bielorussia, Nigeria, Palestina, Russia, Francia, Regno Unito e Venezuela, a testimonianza di una reale pluralità di sguardi.

World Press Photo non è solo una mostra da visitare, ma un’esperienza da vivere, come sottolinea Vito Cramarossa, direttore di CIME: «In un tempo in cui l’informazione è veloce e frammentata, questa esposizione invita a rallentare, soffermarsi, comprendere. Ogni fotografia è un incontro, e ogni incontro può essere l’inizio di una nuova consapevolezza».

Anche Giuseppe Costa, presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ha voluto sottolineare l’importanza di questa prima genovese: «Un appuntamento iconico che abbiamo fortemente voluto per continuare la nostra tradizione di mostre fotografiche di rilievo e affrontare, attraverso le immagini, i grandi temi della contemporaneità».

Fondata ad Amsterdam nel 1955, la World Press Photo Foundation è un’organizzazione indipendente e no profit che promuove il fotogiornalismo e la fotografia documentaria di alta qualità. Dal 1972 porta la mostra dei vincitori in tour mondiale, rendendo accessibile l’informazione visiva a milioni di spettatori.

INFO UTILI

Date:
30 aprile – 24 giugno 2025
Luogo:
Loggia degli Abati – Palazzo Ducale, Genova

Orari di apertura:
Da domenica a venerdì: 10.00 – 19.00
Sabato: 10.00 – 20.00
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

Biglietti:

  • Intero: €12
  • Ridotto: €10 (gruppi, docenti, giornalisti, guide turistiche, over 65, dipendenti Iren, Amici di Palazzo Ducale e Musei Liguri)
  • Palazzo Ducale Card / Under 27: €8
  • Under 18 / Gruppi scolastici: €4.

Photo Gallery

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Saint Charles, Biasi: ospedale performante, il Pd parla a vanvera

Consigliere regionale e presidente III commissione Attività produttive Armando Biasi (Lega)

“Il consigliere regionale del Pd Enrico Ioculano, che evidentemente non ha validi argomenti, si affida all’ironia per confutare quanto espresso dai politici del territorio, positivamente, circa la possibilità di aumento del ‘budget’ per l’ospedale Saint Charles di Bordighera, che sta funzionando bene.

Ancora una volta, anche in qualità di vicepresidente della II commissione regionale Salute e Sicurezza sociale, ha dimostrato di essere poco informato di quanto oggi accade nell’ospedale del nostro territorio e soprattutto, senza citare i dati,  parla a vanvera.

Noi, invece, parliamo con i fatti e la sostanza senza fare sterili polemiche.

E’ anacronistico continuare a cavalcare la solita affermazione ‘pensiamo al pubblico invece di dare al privato’ come sostiene il Pd. Anzitutto, le considerazioni sulla parte del SSN, al quale nulla è stato tolto, sono già state diligentemente fatte nelle sedi appropriate e in maniera approfondita. Quindi niente contro il SSN, ma un sistema innovativo che collabora con il medesimo in modo efficace.

Dati alla mano, il Saint Charles è una presenza attiva e performante, che lavora alacremente per il nostro territorio.

A tutt’oggi fa fronte a tutto il bacino di Ventimiglia per quanto riguarda i ricoveri di Medicina interna e fa fronte a tutta la Chirurgia in emergenza-urgenza proveniente dal Pronto soccorso, oltre alla stabilizzazione dei pazienti che transitano e vengono stabilizzati per potere essere condotti in maniera sicura e appropriata presso gli Hub della rete sanitaria regionale.

Lo stesso Pronto soccorso fornisce prestazioni ai pazienti, che prima dal Punto di primo intervento venivano invece inviati presso Sanremo e Imperia.

A Ioculano forse sfugge che il nostro ospedale è dedicato in gran parte a servizi di ‘setting’ assistenziali di tipo medico: 30 letti di Medicina, 10 letti di Cure intermedie, 15 letti di Riabilitazione, 13 letti di Dialisi, rispetto a solo 22 letti di natura chirurgica.

Ciò nonostante la società GVM riesce a dare metodo a un efficace turn-over assistenziale che permette di abbattere le fughe passive verso altre regioni e di dare una risposta completa ai cittadini del territorio, che non sono più costretti a muoversi altrove per farsi curare.

Al proposito, il consigliere regionale del Pd forse dovrebbe impegnarsi a studiare anche il concetto di DRG, prima di parlare a vanvera. Magari scoprirà che occorre un metodo efficace per riuscire a spendere adeguatamente il ‘budget’ assegnato per tutti i tipi di ‘setting’ assistenziale e arrivare a pari con i conti”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Armando Biasi (Lega).

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Donzelli al Bristol: centrosinistra incapace di decidere

Presentazione candidati FdI al Bristol di via XX Settembre a Genova

“Genova ha bisogno di avere ancora una classe dirigente capace di decidere, l’alternativa purtroppo non è capace di decidere, perché è un’alternativa che mette insieme tra loro cose non compatibili, quindi è necessario per il bene della città che ci sia ancora e sempre di più una maggioranza forte e coesa”.

Lo ha dichiarato ieri il responsabile nazionale dell’organizzazione di FdI Giovanni Donzelli, a margine della presentazione dei candidati di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni comunali di Genova.

“Siamo tutti impegnati al massimo – ha aggiunto Donzelli – per fare avere a Genova la possibilità di continuare il percorso che ha iniziato.

Noi siamo preoccupati non tanto per noi, ma per i cittadini di Genova dall’ipotesi di tornare, anche nel capoluogo ligure, a una classe politica come ha avuto l’Italia per anni, in cui maggioranze impossibili stavano insieme solo per il potere e tutto questo portava come unica conseguenza che non si decideva mai niente”.

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Tari, Piciocchi: giunta Doria lasciò 185 milioni di debiti. Al lavoro per ridurla

Centrosinistra, l'ex sindaco di Genova Marco Doria

“Nel primo nostro ciclo amministrativo del 2017 abbiamo dovuto affrontare, tra i tanti problemi lasciati dalle giunte precedenti, l’enorme problema dei 185 milioni di euro di debiti che il Comune di Genova aveva accumulato verso Amiu per la questione rifiuti e per un livello di raccolta differenziata bloccato al 33%.

Dopo la giunta Doria abbiamo trovato l’Amiu distrutta, senza soldi, senza continuità aziendale, con un contratto di servizio in scadenza e con i fidi delle banche revocati. In poche parole, un’azienda a un passo dal fallimento.

In questi anni abbiamo soprattutto difeso la nostra azienda pubblica che la sinistra nel 2017 stava svendendo a Iren per due soldi con i lavoratori.

Inoltre, siamo riusciti ad arrivare al 52% di raccolta differenziata a fine 2024.

Adesso abbiamo un nuovo obiettivo. Arrivare al 65% entro il 2027 e, insieme a Regione Liguria, realizzare un impianto di valorizzazione energetica dei rifiuti che è il solo modo per ridurre in modo cospicuo la Tari, che oggi risente ancora degli strascichi della valanga di debiti lasciati dalla giunta Doria, come certificato dalla Corte dei Conti nel 2020.

Le nostre soluzioni sono pratiche e operative, chiunque promette la riduzione della Tari senza alternative plausibili a queste nostre soluzioni sta semplicemente mentendo ai genovesi.

In particolare, per il nuovo impianto di chiusura del ciclo e di valorizzazione energetica dei rifiuti svilupperemo un impianto che veda Amiu, da sola o in partnership con altri enti, nel ruolo di soggetto attuatore e gestore del ciclo dei rifiuti e della valorizzazione energetica. Con i ricavi derivanti dalla gestione del nuovo impianto, oltreché rendere più solida l’azienda, si potrà abbattere la Tari in modo consistente”.

Lo ha dichiarato ieri sera il sindaco f.f. di Genova Pietro Piciocchi.

“Il tema dei rifiuti – ha aggiunto Piciocchi – è l’esempio perfetto per spiegare agli elettori la differenza tra le parole e i fatti, tra noi e chi vorrebbe prendere la gestione del Comune di Genova.

Dal 2017 al 2024 abbiamo stanziato 82 milioni di euro per impianti, automezzi e sistemi evoluti nella raccolta dei rifiuti, investimenti che sono valsi il premio di Legambiente per il comune più virtuoso nel riciclo, sia nel 2021 che nel 2024.

Basti pensare che nel 2016 i dipendenti Amiu erano 1470, nel 2024 sono arrivati a 2100.

Abbiamo investito anche 3 milioni di euro per la bonifica delle discariche abusive, riaperto la discarica di Scarpino che era chiusa dal 2014, eliminato i miasmi dalla Volpara e potenziato con forza il servizio dell’Ecovan, con 45 mezzi che ogni giorno ritirano rifiuti ingombranti in giro per la città, il doppio dei mezzi che c’erano nel 2016. Tutto questo spiega esattamente qual è la differenza tra le parole e i fatti”.

Gambino: problema Tari creato da Doria e Pd, Salis prende in giro i genovesi

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