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Nono figlio in arrivo, nomade 33enne condannata a 30 anni evita il carcere

Donne nomadi e poliziotto (foto di repertorio))

È destinataria di una sentenza che la condanna a 30 anni di carcere, ma per la sua situazione famigliare (otto figli e un nono in arrivo) la misura cautelare le è stata notificata ma non è stata applicata.

È accaduto oggi a Milano nei confronti di una 33enne nomade di origine croata, arrestata in flagranza durante un furto in appartamento in via Giambellino, nella periferia Sud Est della metropoli, che stava mettendo a segno in compagnia di una delle sue figlie di 9 anni e quindi per la legge italiana non imputabile.

Gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti e,  dopo averla bloccata, si sono accorti che su di lei pendeva la misura cautelare, ma l’autorità giudiziaria ha deciso al momento per la sua non applicabilità.

In particolare, la giovane nomade era stata condannata dai giudici del Tribunale di Genova per un gravoso cumulo pene, a 57 anni di carcere, poi ridotti dal Tribunale di sorveglianza di Milano in 30 anni, il massimo applicabile.

Ma ancora una volta la pluripregiudicata ha evitato la carcerazione, anche se è stata condotta in ospedale per essere visitata in stato di arresto.

Oggi è previsto il processo per direttissima e non si esclude che venga ricondotta nel camper del campo nomadi dove dimora con i figli.