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Niente più super Green pass per le Forze dell’ordine per lavorare

Niente più super green pass per le forze dell’ordine per lavorare
Controllo nel Centro storico genovese di Esercito e Polizia (foto di repertorio)

In caserma si entrerà anche con il solo tampone (a pagamento). Resta, però, l’obbligo di vaccinazione fino al 15 giugno 2022

Dalle 00:00 di oggi, venerdì 1 aprile, il super green pass decade per il lavoro delle forze dell’ordine: polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza, tutto il comparto della difesa, polizia penitenziaria, guardia costiera-capitaneria di porto, vigili del fuoco e polizia locale.

Niente più super green pass

Basterà, infatti, per tali categorie, solo il tampone (a pagamento) o il green pass base e non più il super green pass per poter rientrare nelle caserme o nei luoghi di lavoro.

Questo in base a quanto contenuto nel testo dell’ultimo DL varato dal Governo, in tema di Covid. Parliamo del decreto legge 24 marzo 2022, n. 24 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 70 del 24 marzo 2022.

Il testo della norma, non è particolarmente facile da comprendere e pur non cancellando l’obbligo di vaccinazione per i militari, concede a tali lavoratori la possibilità di tornare al proprio servizio presentando la certificazione verde anche base, ottenuta con un “semplice” tampone antigenico.

Stop al super green pass. Ma una nuova norma con sovrapposizione e contrapposizione di norme

La nuova norma, però, sembra aver complicato le cose. In sostanzamilitari e forze dell’ordine sono ancora obbligati alla vaccinazione, ma in quanto lavoratori possono avvalersi semplicemente del green pass base creando una situazione intricata causata dalla sovrapposizione e contrapposizione di norme.

Ma facciamo un passo indietro. Col decreto legge 172 del 2021, il Governo aveva disposto che a partire dal 15 dicembre 2021 e fino al 15 giugno 2022, i militari che non si erano sottoposti alle tre dosi di vaccino venivano sospesi dal servizio e restavano a casa senza stipendio.

Anche la conversione in legge del decreto, avvenuta a maggio 2021, aveva confermato il “fermo” ai militari non vaccinati che erano stati costretti a consegnare le armi ed erano stati “sfrattati” dalle caserme in cui vivevano come aveva evidenziato l’ Nsc, Nuovo sindacato carabinieri.

La concessione di una deroga

Con l’ultimo provvedimento del Governo, però, è concessa una deroga che permette anche ai militari non vaccinati di tornare in caserma presentando solo l’esito del tampone.

Una decisione che arriva in concomitanza con la cessazione dello stato d’emergenza Covid, per il 31 marzo.

L’opinione dell’Avvocato Alessandro Fusillo

Forse, a livello governativo, “si sono resi conto – spiega l’Avvocato Alessandro Fusillo in un video su YouTube – che stavano andando incontro ad un disastro. In effetti vari Tar avevano cominciato a riconoscere a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine l’assegno alimentare per l’ipotesi sospensione quindi ci saremmo trovati a breve in una situazione con moltissimi appartenenti alle forze dell’ordine sospesi, quindi nell’impossibilità di lavorare, ma che avevano comunque il diritto ad almeno il 50% dello stipendio, quindi con parecchi soldi da tirare fuori da parte della Repubblica Italiana.

Quindi cosa hanno fatto? Anche qui in modo davvero ipocrita e gattopardesco, hanno lasciato l’obbligo di vaccinazione che per tutte queste categorie si sposta fino al 15 di giugno 2022. Però consentono agli appartenenti alle forze dell’ordine di riprendere il lavoro con green pass base. Quindi gli basta il tampone per lavorare”.

“Qui una cosa va detta – prosegue l’Avvocato Fusillo – in tanti dicono ‘ah che bello non c’è più il green pass rafforzato per alcune categorie’. Ma stiamo scherzando?! C’è comunque una situazione in cui chi vuole fare il suo lavoro deve esibire un lasciapassare sanitario”… “Questo è salutato com un miglioramento della situazione.”

Questo significa – conclude l’Avvocato Fusillo – che rimaniamo esattamente nella situazione in cui siamo. C’è un lasciapassare sanitario una volta si fa con una puntura, un’altra volta con un tampone ma resta la stessa situazione”.

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