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Morte Veronique Garella, tanti gli interrogativi senza risposta

Controllo del Centro Storico, 18enne trovato con 31 grammi di hashish
Polizia (immagine di repertorio)

La notte tra il 20 e il 21 settembre Veronique Garella, un barista di 29 anni, era stata travolta ed uccisa da un treno a Cavi di Lavagna ma, prima della tragedia, era stata seguita da una macchina.

A ricostruire la vicenda sono stati gli investigatori della squadra mobile che hanno appurato come la giovane, prima della tragedia, avesse litigato per motivi di gelosia con una amica fuori da un locale dove avevano trascorso la serata.

La lite era proseguita in spiaggia, dove Veronique, sembra, era stata picchiata da più persone.

A quel punto la barista si era allontanata per tornare a casa. Dalle telecamere si vede la giovane che si dirige verso i binari e dopo pochi minuti passare più volte la macchina di uno dei ragazzi.

Non si sa, però, nè chi guidasse l’auto e neppure la motivazione per cui l’auto era passata diverse volte.

Sono tante le domande che gli investigatori si pongono e su cui il pubblico ministero Gabriella Dotto sta cercando di fare luce. Al vaglio del pm anche le dichiarazioni dell’amica della vittima.

Tanti interrogativi che hanno spinto il pubblico ministero ad indagare per omicidio volontario dopo che in un primo momento si era parlato di una tragica fatalità.

Il tutto partirà, sembra, con l’interrogatorio dei cinque giovani con cui Veronique aveva litigato quella notte.