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Morì soffocato da dentiera in ospedale, periti: colpa dei medici Villa Scassi

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Ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena (foto di repertorio)

Morì soffocato dalla dentiera che non gli era stata rimossa dopo il ricovero all’ospedale Villa Scassi di Genova.

Era il 27 dicembre 2019 quando il pensionato genovese Enrico Bruno Pescetto, 77 anni, venne trasportato in ambulanza in ospedale per una broncopolmonite.

Nonostante la presenza del ponte dentale mobile fosse segnalata nella cartella clinica, una volta ricoverato, al paziente non fu rimossa la protesi che, finendo nelle vie aeree, causò uno scompenso respiratorio che lo portò al decesso.

Il pensionato genovese fu sottoposto ad una prima radiografia ma, fanno sapere i legali dei familiari, anche in questo caso i sanitari non si accorsero della dentiera.

Solamente a seguito di una seconda radiografia il personale medico si rese conto dell’occlusione e rimosse la protesi, lesionando però “irrimediabilmente” le vie respiratorie del paziente che, ormai debilitato, sarebbe morto poche ore dopo.

“È assurdo morire in ospedale soffocati da una dentiera – commentano- Non ci diamo pace per quanto è accaduto e vogliamo che questi errori, per i quali l’Asl 3 Genovese non si è neppure scusata con noi, non si ripetano più in futuro. Il nostro Enrico Bruno è morto tra indicibili sofferenze e chi ha sbagliato deve pagare”.

Intanto il legale della famiglia, l’avvocata Elisabetta Marino, ha avanzato un procedimento presso il Tribunale di Genova, i cui periti, oltre a evidenziare le “evidenti colpe mediche”, hanno dimostrato come “durante tutto il ricovero il paziente fosse in uno stato di incredibile trascuratezza, per giunta debilitato da una alimentazione assistita gravemente insufficiente, con un apporto calorico e nutrizionale ridotto ad un terzo circa del fabbisogno vitale”.

La relazione peritale era stata depositata nell’aprile 2023, ma ancora a oggi l’Asl 3 Genovese e il Comitato Sinistri hanno temporeggiato con “titubanti offerte”, definite dalla nipote dell’uomo “del tutto irricevibili”.

Inoltre, aggiunge la nipote, “il rimbalzo di responsabilità dietro cui si nascondono i responsabili del procedimento è ancor più insopportabile, se si tiene conto delle gravissima responsabilità accertate dai periti dal Tribunale”.