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Le mostre Giannetto Fieschi. L’esperienza dell’arte ospitate a Genova

mostre
Giannetto Fieschi, I Diadochi –Sofferenza del popolo, 1965, tempera, olio e smalti su masonite, cm. 170 x 173

Le mostre “Giannetto Fieschi. L’esperienza dell’arte” ospitate presso il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova dal 24 febbraio al 30 aprile 2022 e presso la GAM Galleria d’Arte Moderna a Genova Nervi dal 27 febbraio al 30 aprile 2022, costituiscono la terza e quarta tappa del grande progetto espositivo “Giannetto Fieschi. Un’Esposizione Antologica”.

Le mostre, promosse dal Comune di Genova e dall’Archivio Giannetto Fieschi e a cura di Andrea B. Del Guercio, vogliono rendere omaggio all’illustre pittore ed incisore nato a Zogno nel 1921 e morto a Genova nel 2010; l’esposizione a Villa Croce sarà inaugurata mercoledì 23 febbraio alle ore 16.30 e la mostra alla GAM Nervi sabato 26 febbraio alle ore 12.00.

Il principio espositivo di entrambe le mostre non è il Museo ma la Casa d’Artista secondo una tradizione del Novecento europeo: d’altra parte Villa Croce è una splendida villa ottocentesca affacciata sul mare così come la GAM, Galleria d’Arte Moderna di Genova, ha sede nell’edificio cinquecentesco di Villa Saluzzo Serra, una dimora nobiliare inserita in un meraviglioso parco, ampliata e decorata tra la metà del ‘700 e l’inizio del ‘900. Come sottolinea Andrea B. Del Guercio, “alla Mostra d’Arte sostituiamo la Casa dell’Arte, inducendo opere e materiali, quadri e sculture e mobili a dialogare nello spazio in attesa di coloro che vorranno viverlo e abitarlo e qui immaginare di incontrare un signore alto, riservato e colto, austero e geniale, a tratti incomprensibile, improvvisamente prezioso per sensibilità e delicatezza.”

Attraverso oltre trenta dipinti, numerosi tra disegni e opere grafiche, ed una selezione di ‘autoscatti’, esposti a Villa Croce e una ventina di dipinti e una Collezione di incisioni e di serigrafie alla GAM, “rinunciando alle pretese linee scientifiche dello storico dell’arte, ma abbandonando anche la dimensione effimera della curatela espositiva”, Andrea B. Del Guercio ha optato per “un titolo e un sistema percettivo in grado di trasformare il ‘visitatore’ in ‘lettore’ dell’opera di Fieschi, proponendo lo sconfinamento nella dimensione totalizzante, diretta ed esclusiva, interamente individuale al tema dell’esperienza del fare dell’arte.

Di fronte ad un autore complesso, sfaccettato e dialettico, interdisciplinare come Giannetto Fieschi, a cui il sistema dell’arte ha riconosciuto lungo tutta la seconda metà del XX secolo grandi occasioni di osservazione internazionale, ma anche quelle frustranti soluzioni di giudizio impostate su base ideologica, condizionandone una strumentale marginalizzazione negli anni ‘80, questo inedito tracciato espositivo fornisce occasione di riscoperta e di affermazione.”

La mostra al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Villa Croce rappresenta con il suo piano nobile, articolato tra lo scalone di accesso, il doppio salone e altri ambienti residenziali, la condizione ideale per ‘ricostruire’ e ‘incontrare’ l’esperienza dell’arte di Giannetto Fieschi; il ‘taglio’ elegante dell’architettura con la luce che dal mare ‘rimbalza’ al suo interno, ha suggerito al curatore di far ‘abitare’ gli ambienti attraverso una fruizione per ‘immersione’ nella relazione con le opere e i materiali diversamente distribuiti invitando il lettore a vivere un rapporto di ‘familiarità’.

“L’obbiettivo è stato quindi quello di ‘approfittare’ non del Museo ma della Casa ipotizzando un vissuto in cui ogni presenza dell’arte possa risultare una stabile realtà; l’accesso alla Villa e la sua frequentazione segue l’esperienza di un incontro con quel mondo riservato a cui Giannetto Fieschi ha lavorato lungo tutta la sua vita, inseguendo un proprio caleidoscopio emozionale che il suo Studio e l’abitazione privata, forse più che le Mostre stesse, hanno raccontato a coloro che hanno avuto possibilità di accesso – e che nel volume monografico documentiamo.” (A. B. Del Guercio).

L’habitat espositivo non segue un procedere espressivo cronologico, ma si articola per aree tematiche, diverse per dimensioni e tecniche artistiche, inglobando lungo il percorso ‘frammenti’ diversi appartenuti ai suoi ‘luoghi’; si avverte dalla documentazione fotografica la relazione per assonanza, forse anche per dissonanza, tra Cicli pittorici e quadri appartenuti alla sua Collezione – dalla ricca Raccolta di Crocefissi lignei, di Turibuli e di Calici d’argento, ‘Quadri di Devozione’ e reperti di diverse epoche e stili – collegamenti tra gli arredi antichi e i mobili ‘ridipinti’ e personalizzati dalla sua figurazione intensa e policroma ed ancora un’accurata selezione di carte incise e di disegni disseminati nella soluzione di una Raccolta in forma di quadreria di tutta una vita, dalla stagione giovanile alla maturità.

La successione delle opere è incalzante e la fruizione è obbligata a seguire le ‘aggressioni’ di cui la pittura di Fieschi si caratterizza e si dettaglia rinnovandosi; l’abbagliante luminosità dello scalone tardo neo-classico avvolge la policromia della “La Resa” del biennio 1971/1972 con i suoi complessivi sette metri di estensione ‘provocando’ una ricaduta sul visitatore invitato a seguire lo sviluppo ‘liturgico’ di un processo espositivo che si sofferma sull'”Allegoria all’Allegria” del 1957 per poi accedere ai primi due grandi saloni.

Sin dall’inizio di questo ‘percorso’ le dimensioni monumentali delle superfici dipinte e la fisicità del colore, si impongono sulla percezione secondo un processo di incontro-scontro con ‘materiali’ espressivi che già nell’immediato dopo-guerra svelano tutta la portata contemporanea dell’artista, qualificata attraverso un informale materico – “Benefattrice e derelitto” del 1969 – dalla chiara dimensione e dalla profondità antropologica, persistentemente sottolineata dall’ingerenza di frammenti tratti dalla realtà quotidiana – da “Opera Pompei” del 1949 a “Infanti e Maria” del 1977; quando poi l’attenzione volge a sinistra, la percezione è avvolta dalla dimensione estesa della luce, condotta attraverso la fiammata verticale di un arancio ‘carico’ di sostanza sanguigna in “Ancora risurrezione” del 1953 per poi essere dettagliata da una ‘dizione attentamente disegnata’ nel “Ritratto di Luigi Vacchelli” del 1956.

Nella successione espositiva delle grandi opere, si alterna la dimensione verticale con quella orizzontale permettendo o suggerendo il recupero di quella forma di partecipazione emotiva che la storia dell’arte antica, attraverso Pale d’Altare e Predelle, tra la policromia accesa dell’alto medioevo fino all’estrema dimensione barocca, ci ha insegnato; le Tavole della “Via Crucis” del 1953 così come il Polittico dedicato al “Leviatano” redatto tra il 1955/1967, danno corpo, alla sostanza teologico-spirituale dell’arte (costantemente negata nel tempo), che Pierre Klossowki definisce “conversazione muta”, frutto secondo Wolfhart Pannenberg di quell’ispirazione che deve essere considerata un concetto di mediazione comune alla sfera estetica come a quella teologica.

La presenza, la dimensione e l’articolazione di fattori linguistici diversamente e spesso coinvolti su base concettuale da Fieschi nelle grandi opere, in cui sia i simboli visivi che quelli ‘discorsivi’ agiscono ri-trovando la dimensione originaria del ‘libro aperto’, letto e visto, ci ‘obbligano’, ancora oggi, a fare i conti con una carica espressiva dalla dimensione estetica europea.

Allo sguardo che ‘impatta’ con le superfici policrome dell’“Omaggio a G.Byron” del 1951 obbligato a ‘sezionare’ i difficili passaggio iconografici seguendo uno spostamento costantemente caleidoscopico, si alterna la fruizione filologica di una Raccolta di Carte, di disegni, incisioni e serigrafie; l’Archivio lasciato da Giannetto Fieschi ha svelato una ricchezza di ‘documenti’ difficilmente immaginabile sia nel numero dei ‘fogli’ che nella ramificazione iconografica, ma anche nelle tecniche e nelle soluzioni formali.

Il percorso espositivo conduce verso un quarto salone, in cui il tema del corpo, le nudità dei sessi e le ambiguità che rimescolano le certezze, circondano lo spazio della fruizione ed avvolgono il ‘lettore’, spiazzano il patrimonio iconografico di riferimento, dalla mitologia alla liturgia cristiana, alla letteratura – da “Corpus spirituale” (o Stridori) del ‘51 ad “Ofelia” del 1984 a “Lazzaro” del 1980, alle diverse e insistenti edizioni sul tema di “Leda e il cigno” ed una Raccolta inedita di disegni erotici. Alla dimensione erotica rispondono opere pittoriche in accentuazione anche nell’ultima stagione con risultati spiazzanti per intensità, frutto della moltiplicazione degli interessi emozionali che attraversano il patrimonio del ‘900 e che una ‘segreta’ Collezione di disegni conferma, a cui si aggiunge oggi la ‘scoperta’ di una serie di fotogrammi degli anni ‘70, contrassegnati da una accentuata dimensione performativa ed esemplarmente riconducibili alla Body Art.

Una serie di tavoli e di bacheche invadono lo spazio della ‘Casa- Museo’ destinate a raccogliere il patrimonio letterario a cui Fieschi ha direttamente e costantemente dedicato grande spazio con numerosi interventi editoriali; la ‘scrittura’ segue strettamente e si insinua ovunque nel ‘raccontare dipingendo’ per poi trovare i suoi spazi e le soluzioni che una grafia ‘visiva’ è in grado di rinnovare e di tenere costantemente aggiornata seguendo l’umore del momento ma anche ‘dipendendo’ dal tema. Si scopre quanto la parola diventi essa stessa ‘immagine’ grazie ad un carattere ‘instabile’ e ad una presenza segnica del colore, frutto della rivisitazione della cultura atemporale del libro, dal papiro all’incunabolo, dalla tavoletta babilonese alla pergamena, dall’impianto latino all’italiano volgare al francese.

Significativa e spesso illuminante risulta anche la sezione dedicata agli scambi epistolari, dispersi ma poi rintracciati all’interno dell’Archivio di Fieschi, tra lo Studio e la Casa. Qui si è in grado di ricucire i rapporti intercorsi in particolare con la critica del tempo e scoprire ciò che ha determinato sia la ‘fortuna’ ma anche quelle forzature che ne hanno condizionato la storia e la sofferta emarginazione degli ultimi anni; in ambito documentativo si potrà riconoscere l’assenza di alcuni nomi, di documenti mancanti e di lettere mai scritte che sanciscono, di fronte ad intuizioni espressive ‘anticipatorie’ degli eventi espressivi, forme strumentali evidenti di ‘cancellazione’.

La mostra alla GAM Galleria d’Arte Moderna
Non poteva ‘mancare’ ad un progetto espositivo dedicato alla dimensione complessa e articolata di Giannetto Fieschi, l’inserimento delle sue opere nella Galleria d’Arte Moderna con sede a Nervi; il Museo, circondato da un raffinato parco degradante verso il mare, racconta la storia artistica italiana e genovese tra la fine del ‘700 e il ‘900, così che la sezione dedicata a Fieschi si pone in stretta relazione con autori ed opere testimoni di uno processo scandito dalla dimensione estetica del tempo, lungo una geografia culturale fatta di tradizione e di rivoluzione, di passaggio del gusto sociale e lungo le trasformazioni della lingua dell’arte.
“Ancora al centro di questo evento espositivo si pone la dimensione accurata ed elegante della Casa-Museo, di un luogo in cui la conservazione delle opere si combina e si relaziona con la frequentazione familiare, in cui tutti noi respiriamo pienamente il valore della vita che in quegli ambienti ha seguito un lungo tempo, iniziato già alla fine del ‘500 e scandito dalla successione di quegli stili che hanno trasformato le forme e i valori culturali, combinandosi con i comportamenti collettivi. L’esperienza dell’arte, anche in questo ambito spaziale, ha costantemente sviluppato processi e fornito presenza, nella cui successione le opere di Giannetto Fieschi oggi si inscrivono con nuovi valori, aggiornando la storia dei processi espressivi, ma soprattutto rivelando ed affermando lo stato della sensibilità contemporanea.” (A. B. Del Guercio).

Nello specifico e per relazione con la stagione moderna dell’arte, la Galleria ospita di Fieschi la produzione di opere di più ridotta dimensione e soggetti a cui ha dedicato una insistita e mirata attenzione; si raccolgono quadri e opere grafiche rispondenti allo sviluppo di Cicli tematici quali la “Maternità” ed ancora soggetti racchiusi in una conduzione della pittura che potremmo dire ‘antica’ e che ci rimanda con il ricordo al grande cavalletto che tutt’ora troneggia nello Studio di Vico San Marcellino in Genova.
Gli ambienti raccolti e intimi permettono di scoprire un autore che accanto alle grandi e spesso polimateriche opere, alle pesanti tavole e ai collages, si rivela segretamente attento al ‘quadro da cavalletto’, destinato ad una fruizione sicuramente privata, indicativa di una condizione familiare. Significativa in quest’ottica, è la presenza sul retro della maggior parte di queste opere ‘minori’, di dediche personalizzate e titoli appartenenti o collegati, come il “Ritratto” ma anche i “Santi” ed ancora le numerose “Maternità” ed un patrimonio iconografico antico, per poi raggiungere “Mostri”, “Figure” e “Animali”.

In questo ambito espositivo trova spazio una sezione dedicata alla Cartella di serigrafie collegata ad uno degli ultimi grandi cicli pittorici, il ‘Pericolo’ degli anni 1973/77 ora conservato su ‘donazione’ di Fieschi alla Galleria d’Arte Contemporanea di San Gimignano ed al volume sovradimensionato (cm 35×50) del 1979, interamente ‘raccontato’ da una policroma calligrafia ‘corpo 8’, ulteriormente indipendente rispetto a presunti ‘impegni civili’: “Anche questo mio dipinto è metafora, allegoria o parabola, di non so proprio che cosa: il simbolo è, come dire, la cellula della metafora, e in ognuna v’è larghezza per più d’un simbolo: sorge la valenza plurima, l’ambiguità molto più che binaria, molto più numerosa che il mio nome non voglia, di ogni simbolo scoperto qui dentro.” (G. Fieschi).
Bisognerà aggiungere e sottolineare quanto nelle opere di più piccole dimensioni, Fieschi si possa permettere ancora un eclettismo espressivo condotto ora con miniaturizzazione della pittura, per accumulo di materia informale, poi per impennate di ‘bagliori’, fino a raggiungere il mai del tutto celato gusto per la provocazione, fino a raggiungere la dimensione volgare, frutto di un de-condizionamento dal peso della responsabilità culturale e dell’impegno, con il raggiungimento di un esasperato stato di libertà.

INFORMAZIONI MOSTRE

Titolo: “Giannetto Fieschi. L’esperienza dell’arte”
Sede: Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova, Via J. Ruffini, 3
Periodo: 24 febbraio – 30 aprile 2022
A cura di: Andrea B. Del Guercio
(Titolare Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea Accademia di Belle Arti di Brera Milano)
Organizzazione dell’Esposizione: Archivio Giannetto Fieschi
Collaboratori: Fabrizio Bombino
Assistenti: Silvia Colace, Luming Zhang
Restauro: Luisa Mensi Conservazione e restauro – Torino
Orario: lunedì chiuso; da martedì a venerdì ore 11.00 – 17.30. Sabato e domenica ore 10 – 17.30 (fino a febbraio); da martedì a venerdì ore 11,00 alle ore 18:00. Sabato e domenica ore 12.00 – 19.00 (da marzo)
Ingresso: intero 5€: ridotto 3€
Per informazioni: tel. 010/580069
Sito Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce: https://www.museidigenova.it/it/museo-darte-contemporanea-di-villa-croce

Titolo: “Giannetto Fieschi. L’esperienza dell’arte”
Sede: GAM Galleria d’Arte Moderna, Villa Saluzzo Serra, Genova Nervi, Via Capolungo, 3
Periodo: 27 febbraio – 30 aprile 2022
A cura di: Andrea B. Del Guercio
(Titolare Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea Accademia di Belle Arti di Brera Milano)
Organizzazione dell’Esposizione: Archivio Giannetto Fieschi
Collaboratori: Fabrizio Bombino
Assistenti: Silvia Colace, Luming Zhang
Restauro: Luisa Mensi Conservazione e restauro – Torino
Orario: lunedì chiuso; da martedì a venerdì ore 11.00 – 17.30. Sabato e domenica ore 10 – 17.30 (fino a febbraio); da martedì a venerdì ore 11,00 alle ore 18:00. Sabato e domenica ore 12.00 – 19.00 (da marzo)
Ingresso: intero 6€: ridotto 5€
Per informazioni: tel. 010/3726025; 010/5574739
Sito GAM Galleria d’Arte Moderna: https://www.museidigenova.it/it/gam-galleria-darte-moderna

Prossime sedi espositive: Comune di San Gimignano (Si), Comune di Sanremo (Im)
Partner Organizzativi: Capitolium Art Casa d’Aste Brescia, SPAZIOUNIMEDIA Genova Contemporary Art

Sito Archivio Giannetto Fieschi: www.archiviogiannettofieschi.eu

Monografia in preparazione.
(A.Del Guercio, R.Barilli, G.P.Boetti, F.Bombino, G.Cattani, B.Ceccobelli, V.Conti, V.Cuoghi, M.Diel, PP.Dinelli, A.Dzurova, M.Fochessati, B.Genova, R.Invernizzi, S.Jiong, A.Lechleiter, P.Martini, L.Mensi, M.Marcenaro, A.Orlando, A.Mugnaini, S.Pizzi, M.Scarpa, F.Serrati, I.Sossella, H.Stahlhut, A.Trifonova, C.Verna).
Lettere inedite e Antologia Critica.
(G.C.Argan, F.Arcangeli, G.Briganti, E.Garroni, R.Rotta, F.Vincitorio)