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La mostra ARTItoode segna il passaggio tra spazio fisico e virtuale

La mostra ARTItoode segna il passaggio tra spazio fisico e virtuale
Palazzo Grillo

In questi giorni a Genova, e fino a giovedì 12 maggio, giorno in cui è previsto il Finissage con aperitivo e presenza della cantante Jazz Mila Ogliastro, è in corso a Palazzo Grillo per ARTItoode Special Exhibition ed a cura di Elisa Succio, una mostra di arte contemporanea che pone al centro della sua indagine il rapporto tra l’Io e la dimensione spazio-temporale in cui vive.

ARTItoode: Il concept

Dagli albori dei tempi l’uomo pone al centro del suo vivere questa indagine profonda. Questo rapporto imprescindibile e vincolante è stato definito dalle popolazioni più antiche genius loci.

È una realtà immateriale, non tangibile, ma presente e condizionante che determina gli usi e i costumi propri di ogni civiltà.

Con il progredire della scienza l’immagine dello spirito che determina e indirizza l’agire umano in un luogo non è andata morendo, ma si è delineata in termini più precisi.

L’uomo modifica e interviene sullo spazio esterno esattamente come il luogo in cui vive modifica l’essenza più profonda dell’uomo stesso. È uno scambio reciproco responsabile della cultura e dell’identità di ogni popolo.

Il nuovo millennio e gli ultimi anni di convivenza con l’epidemia hanno modificato il significato di luogo: sempre meno spazio fisico e reale e sempre più spazio virtuale e immateriale.

Oggi più che mai, il digitale rappresenta un luogo vero e proprio, una piazza di scambio e di incontro concreta tanto quanto lo era l’agorà per gli antichi greci.

Le idee circolano non più a livello locale, ma globale creando connessioni di idee, fitte reti di interazione tra luoghi lontani e identità sempre più vicine.

La mostra ARTItoode percorre l’arte contemporanea nelle sue più svariate sfaccettature, mettendo al centro l’indagine di artisti affermati ed emergenti sul rapporto fisico tra uomo e ambiente, non tralasciando le risposte psicologiche che da questo legame scaturiscono, creando esperienze interiori che diventano ispirazione per chi crea e per chi osserva.

L’aspetto interiore si sovrappone così, nella concezione spaziale, a quello reale e mnemonico, permettendo di valicare i limiti fisici alla ricerca di una misura più elevata e ideale.
Solo viaggiando nelle stanze sconfinate dell’Io possiamo ritrovare legami ancestrali o rivelare il luogo stesso della nostra coscienza.

I performer

La mostra inizia con una forte rottura con il passato, attraverso le opere di SAFU, artista affermato genovese

Lo scenario, desumendolo dalle teorie storiche e evoluzionistiche, è l’Africa.

Il serpente è il simbolo del contrasto. Per molti considerato il male, simboleggia il forte legame con la vita stessa poiché emerge dalle profondità della madre terra. E’ il simbolo della conoscenza, del rinnovamento e rinascita poiché dall’oscurità riemerge verso la luce.

Heaven, sostantivo della lingua inglese indica il paradiso ma anche il cielo, lo spazio, l’universo. Internet e la sua rete sembra poter essere e stabilire un nuovo principio di globalità, di convergenza delle culture con conseguente possibile appianamento di molte delle differenze e dei contrasti umani. Ma è davvero così?

Pur affondando nella tradizione le sue radici, l’arte Super Pop di Ivano Facchetti cancella la dimensione di classicismo per diventare espressione di una contemporaneità dirompente e divertente, un’evasione dagli schemi e dalle regole imposte.

L’arte è Pop, è popolare, è godibile da tutti e interpretabile da molti.

Lo stile potente, a tratti spiazzante; lavori coloratissimi dove l’iconicità del soggetto viene talvolta a dialogare talvolta a scontrarsi, con forme, idee e messaggi appartenenti alla cultura pop / street / urban contemporanea, con rimandi alla Brand – Art.

 

 

 

 

È così che le più conosciute opere dei più grandi artisti della storia dell’arte tornano in vita in una accezione tutta nuova nei quadri di Santicri (Christian Mariani), che sta allo spettatore cogliere e collocare in un dialogo stringente tra passato, presente e futuro: un futuro che fonda le sue radici nelle forme del passato, ma con il riuso di materiali del presente, armoniosamente.

 

 

 

 

La plastica si trasforma nelle sculture di Paolo Nicolai, fisicamente, ma soprattutto concettualmente, in un nuovo marmo.

La plastica è durevole e mutevole, così come le idee, in continua metamorfosi e come la migliore delle idee ci sopravvivrà, riemergendo dalla terra come un antico reperto storico.

Un forte ponte lega le memorie di luoghi lontani nel tempo con l’immagine che l’uomo contemporaneo lascerà di sé a chi dopo di lui verrà.

Chi si addentra in un futuro più o meno lontano

è Milena Nicosia, artista internazionale, che proietta nelle sue piccole, ma espressive opere, le vane speranze in un mondo migliore. Il paesaggio è fossilizzato, non restano che ingranaggi e nidi poco ospitali, dove però la vita non si arrende. La reazione anche nella tragedia arriva e la mente resiste e crea.

Da una linea spazio-temporale fisica, legata ai luoghi e ai tempi della storia, si passa a una dimensione interiore di rapporto tra l’Io e gli eventi che avvengono al di fuori del corpo influenzandone l’essere e l’agire.

I tempi sospesi di questi ultimi anni hanno proiettato sempre più la relazione tra uomo e uomo, o tra uomo e mondo esterno, in un rapporto esclusivo con se stessi, con tutto il bene e il male che da questo ne consegue.

Ne è nata un’arte per eliminazione, come evidente nelle tele di Federica Poletti e Giuseppe De Faveri, ma anche nelle sculture di Marcello Silvestre.

Federica Poletti e Giuseppe De Faveri

Volti cancellati, sofferenti, identità eliminate o nascoste, pensieri che volano; visi frammentati, pirandelliani, donne le cui forme dell’anima variano a seconda di chi e di come le si guarda.

Marcello Silvestre

Federica Poletti: artista modenese affermata a livello  internazionale, è stata allieva del pittore Andrea Chiesi, cofondatrice del progetto StudioMina

Giuseppe De Faveri: attualmente in mostra Personale a Ravenna

Marcello Silvestre: realizza le sue sculture con l’uso della stampante 3D.

 

 

 

 

 

Esistono così, i più disparati linguaggi artistici, passando anche per metodi innovativi quali la creazione con stampanti 3D e la digitalizzazione delle opere; in tal senso, esperienziale e sperimentale è l’azione di Gennaro Barci che realizza opere fisiche, e contemporaneamente esplora la frontiera degli NFT- Opere digitalizzate.

L’arte è ora un linguaggio universale e trasversale, nel quale ogni spettatore è libero di trovare risposte divergenti alle domande che la realtà pone.

L’arte di Valter Adam Casotto, make-up artist nel settore cinematografico, premio Donatello nel film Il racconto dei racconti diretto da Garrone e la collaborazione in importanti film quali Harry Potter e lo Hobbit, tocca le corde delle emozioni, risvegliando ricordi e conducendo in un viaggio intimo nella nostra storia personale.

Una piccola sedia, come quelle che ognuno di noi ha nella soffitta dei ricordi infantili, invita a sedersi e a osservare. Una montagna di ricordi si affastella davanti agli occhi.

Attraverso una porticina un orecchio parla del nostro essere bambini, della nostra necessità di ricercarci e riscoprirci, della semplice bellezza che circonda le cose più piccole.

A fianco tre grandissimi orologi ricordano che il tempo scorre, incessantemente e alla parete opposta tre foto dell’artista invecchiato, dal titolo “Non ci incontreremo mai a quell’età”.

Un invito a godere del qui e ora perché ieri è nascosto dietro una porta e oggi è già domani, decisamente il più poetico tra gli artisti.

Proseguendo nel percorso di riscoperta dell’Io.

Le illustrazioni delicate di Luisa Piglione ci conducono in un viaggio nella nostra vita.

Il libero Arbitrio è l’arma più potente che ogni uomo abbia a disposizione: arma a doppio taglio, da utilizzare sapientemente, per uscire dal circolo vizioso degli schemi imposti e trovare il proprio equilibrio, precario, in punta di piedi su un filo, con il peso di una vita sulle proprie spalle.

È un peso che si fa leggero se capaci di guardare la Natura con gli occhi di un bambino.

Solo in questo momento si ha il Cambio di Prospettiva, che consente di guardare Oltre le nuvole.

È l’attimo in cui, citando Luisa Piglione “prima di tuffarsi in una nuova esperienza di vita, si trae un respiro, si pensa al passato, si ringrazia e, in un misto di trepidazione, timore e gioia ci si lancia. Così come si è, senza protezioni e senza sapere dove si arriverà. È la fiducia nella vita e sull’andare oltre le esperienze da cui proveniamo, l’immagine dell’attimo che precede il futuro.”

Se il percorso di mostra ha fino a questo punto indagato come il luogo, inteso nella sua dimensione spazio-temporale, abbia influenzato fisicamente e intimamente l’arte contemporanea, talvolta discostandosi e talaltra riavvicinandosi alla tradizione artistica comunemente intesa, ora, come in un cerchio perfetto, equilibrio, proporzione e armonia tornano a essere protagonisti delle opere esposte.

I tre pilastri dell’arte rinascimentale danno vita a opere esteticamente perfette, sino a poter quasi percepire il respiro nelle immagini di Attilio Cianni, artista iperrealista di fama internazionale. Le figure umane si animano e diventano anime libere in uno spazio che sembra tangibile, sta a chi osserva saperle ascoltare.

La mostra, resa viva ed accompagnata elegantemente dalla curatrice Elisa Succio, è sicuramente un unicum quanto a qualità e ricerca artistica, tra i pregi ha quello di essere davvero multiforme, innovativa, circolare e di sposarsi armoniosamente con il luogo che la ospita, tanto da avere l’impressione di essere appunto in un “ nuovo” luogo unico ed infinito. Sergio Famulari