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Italia, terra desiderata dagli stranieri, ma è turismo domestico

Italia, terra desiderata dagli stranieri, ma è turismo domestico

Ancora tanto da fare per la qualità dei servizi offerti e la formazione del personale

L’Italia reagisce: a oggi sono quattro su dieci le camere delle strutture ricettive prenotate online – dai turisti italiani e stranieri – che risultano ancora prenotabili nel 62% dei casi. Venezia un po’ più in affanno con il 68% di camere ancora disponibili, mentre Rimini si sta riprendendo con la metà delle notti già prenotate. Resistono le grandi città d’arte con una quota di mancate prenotazioni del 26% a Firenze, 38% a Roma, 39% a Milano, 47% a Napoli. Ma le nostre città d’arte sono ancora penalizzate dalla forte dipendenza con il turismo internazionale che – in una proiezione annuale sul 2020 – vede Firenze a -63,9% di arrivi internazionali, Napoli a -61,5%, Venezia a -60,7%, Roma a -60,5% – comparabili con quelli di Nizza-Cannes (-61,8%), Barcellona (-59,2%) e Parigi (-57,9%). Il settore si affida al turismo domestico.
Anche se l’Italia è indiscutibilmente desiderata. Dal 18 marzo al 28 giugno, si contano un totale di 837,2mila mention – di cui 68,3mila comparse sul web e 768,9 mila dai social – che hanno prodotto 227,1 milioni di interazioni per un valore totale di investimento (ave) pari a 661,8 milioni di euro. Per la settimana di rilevazione 22-28 giugno si rilevano ulteriori 13,1mila menzioni – di cui 4.300 comparse sul web e 8.800 dai social – che hanno prodotto 7,8 milioni di interazioni – più 93% rispetto ai dati della settimana precedente – per un valore totale di investimento (ave) pari a 38,3 milioni di euro. Cresce l’incidenza del tema “turismo” sul totale citazioni “Italia” a partire dal 23 giugno. Questi i risultati di un’indagine telefonica effettuata ad hoc da Enit su un campione di quasi 4mila individui italiani, sono soprattutto gli uomini i vacanzieri italiani di quest’anno (56% dei casi), che hanno tra i 36 ed i 55 anni (40%). In vacanza andranno soprattutto i diplomati (45%), mentre solo il 23% dei laureati si concederà un meritato riposo. E’ l’estate delle famiglie. Più della metà organizzerà viaggi familiari (54%) e solo il 38% in coppia. Il 23,7% dei pensionati non rinuncia alle ferie, seguiti da impiegati (23,6%), operai (15%) mentre solo il 5,4% è dirigente e il 4,2% libero professionista. Segnali di positività grazie a quel 69% di italiani che percepisce un miglioramento della situazione.
«L’Italia sicuramente è uno dei Paesi più belli del mondo da visitare,  per tantissimi motivi – spiega Marco Contemi, imprenditore del settore turistico di lusso in Sardegna e fondatore del portale Applavoro.it -.  Ma dal punto di vista della qualità dei servizi offerti e della formazione del personale (soprattutto di chi opera a stretto contatto col turista), abbiamo ancora tanto da migliorare, soprattutto se rapportati a realtà eccellenti come il Giappone, gli Emirati Arabi, la Cina e Hong Kong, per citarne alcuni). Dovremmo quindi investire sulla formazione e su sistemi meritocratici, per aumentare ancora il già alto indice di attrattiva dimostrato dai turisti di tutto il mondo, così da uscire prima dalla profonda crisi che il Covid-19 ha generato, soprattutto nel comparto turistico italiano».