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In Liguria la spesa natalizia, vale 727 milioni

In Liguria la spesa natalizia, vale 727 milioni

727 milioni di euro è quanto spendono le famiglie liguri nel mese di
dicembre per beni e servizi legati all’offerta del Natale

Una spesa
intercettabile da oltre 7 mila micro imprese liguri. Grasso
(Confartigianato): «Il Covid non ferma le nostre imprese: ci sono almeno
dieci motivi per comprare artigiano»

Vale 727 milioni di euro la spesa delle famiglie liguri per i prodotti
tipici del Natale: alimentari e bevande, gioielli e abbigliamento, ma
anche tessile, utensili per la casa, giocattoli e articoli sportivi, beni
e servizi per la cura della persona, per fare solo qualche esempio*.
Secondo l’ultima elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato su
dati Istat, quella ligure rappresenta il 3% della spesa totale nazionale
stimata per il mese di dicembre, pari a circa 24,5 miliardi di euro. La
Lombardia, con quasi 4,4 miliardi, è in testa alla classifica regionale,
seguita da Lazio (2,5 miliardi) e Campania (2 miliardi circa). La Liguria
occupa l’11esima posizione.

Di quei 727 milioni spesi a dicembre nella nostra regione, ben 399 sono
riferiti alla provincia di Genova e 131 a quella di Savona. 99 milioni
vengono invece spesi dalle famiglie imperiesi a altri 99 milioni di euro
da quelle spezzine.

Una spesa intercettabile anche dalle micro e piccole imprese artigiane del
territorio, che realizzano beni artigianali e offrono servizi di qualità
che possono essere regalati proprio in occasione del Natale: si tratta, in
particolare, di 7.148 microimprese artigiane in Liguria (il 22,1%
dell’artigianato totale in regione), che danno lavoro a 18.814 addetti (il
25,8% di quelli totali in Liguria). La maggior parte hanno sede nella
provincia di Genova (3.586, circa 10 mila addetti), seguono le
microimprese savonesi (1.531, 3.759 addetti), quelle imperiesi (1.082,
2.488 addetti) e quelle spezzine (950, 2.507 addetti).

«Anche con le limitazioni dovute al Covid-19 l’artigianato ligure è sempre
vicino ai propri clienti – spiega Giancarlo Grasso, presidente di
Confartigianato Liguria – In questi mesi le nostre microimprese hanno
saputo fare di necessità virtù, attivandosi su canali alternativi di
vendita, intensificando l’e-commerce e le consegne a domicilio. In questo
modo, è sempre possibile comprare un prodotto o un servizio artigiano,
garanzia di qualità, tradizione e affidabilità, anche senza recarsi nel
luogo in cui è localizzata l’impresa. L’edizione interamente digitale di
Stile Artigiano, in programma fino a domenica 20 dicembre, è proprio un
esempio di questa grande capacità di adattamento dei nostri artigiani. Ciò
che non cambia mai è la passione, la qualità delle materie prime e la
maestria che sempre caratterizzano un manufatto o un servizio artigiano:
sono solo alcuni dei buoni motivi per seguire il nostro consiglio:
#compraArtigiano».

Se ne possono elencare almeno dieci: oltre al valore del lavoro, la
qualità delle materie prime e lavorazioni a regola d’arte, anche l’ascolto
del cliente e la personalizzazione del prodotto; la cultura secolare della
manifattura artistica e della rielaborazione dei materiali; l’alta
creatività, innovazione e originalità; la consulenza e il supporto diretto
per installazioni e riparazioni; l’attenzione alla domanda di prossimità,
con una conoscenza del mercato del locale; la remunerazione del lavoro sul
territorio; il gettito fiscale necessario a garantire il sistema di
welfare.

* La stima si basa sui dati regionali di spesa mensile delle famiglie
riferita alle seguenti voci di spesa, correlate all’offerta tipica del
Natale: prodotti alimentari e bevande analcoliche, bevande alcoliche,
abbigliamento, calzature, mobili e arredi, tappeti e altri rivestimenti
per pavimenti, articoli tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e
utensili domestici, utensili e attrezzature per la casa e il giardino,
giochi, giocattoli e hobby, articoli sportivi, libri, articoli di
cartoleria e materiale da disegno, beni e servizi per la cura della
persona e gioielleria ed orologeria. La stima si basa sull’ultimo dato
Istat disponibile al 2019 e quindi non incorpora le variazioni legate alla
crisi Covid-19.