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Il Nano Morgante | Promesse dismesse

Il Nano Morgante | Promesse dismesse
Il Nano Morgante | Promesse dismesse

Su relazioni umane e complementarità affettive, l’individuo, da sempre,  proietta e progetta le proprie ansie.

L’ incertezza manifesta che egli usualmente pone in ciò che cerca,  gli impedisce di riconoscere l’effettiva adeguatezza in ciò che trova.

In sostanza, ciò-che-cerca & ciò-che-trova sconfessano, nei presupposti e negli esiti, l’ottimismo dell’ ispirazione evangelica del “chi cerca, trova”. E convalidano, per altro verso, la considerazione di L. Wittgenstein: “dimmi come cerchi e ti dirò chi trovi”.

Partendo da tale labirintico assunto, non dovremmo sbalordirci nel conteggiare l’esito inglorioso, il disagio, le difficoltà quantomeno, in cui statisticamente incorrono le dinamiche relazionali.
Scomodando il poderoso ego di P. Picasso col tracotante “io non cerco trovo”,  è consueto non accorgersi della distanza siderale tra la fase ideativa che motiva la ricerca e la fase immaginativa che celebra il trovamento.

Ed è analogamente consueto non accorgersi delle maggiori probabilità di trovare dal momento in cui si dismette il bisogno di cercare.

Per ristabilire e sunteggiare le sorti, introduciamo un criterio elementare per cui è trovabile ciò che cerchiamo quando sappiamo cosa o chi cercare e quando ne capiamo il perché.

Lo statuto esistentivo contemporaneo travolge tale criterio, scombinando la fragile consapevolezza dell’animo umano, cosicché, quando si approssima all’orizzonte una qualsivoglia verità, in essa trova immediato identificazione e giovamento la propria.

Non di rado, tale statuto  esprime incoerenza nella proiezione personale della realtà: ad esempio, quando si afferma di non gradire una cosa ma palesemente la si desidera; quando si critica l’operato altrui e dopo poco lo si replica; quando si celebra una promessa d’imperituro amore  e poi ce la si rimangia.

In definitiva, parafrasando il noto proverbio tra dire & fare, occorre predisporci alla circostanza che tra cercare & trovare ci sia un naufrago annaspante in un mare diinessenziali bisogni.

Le cui promesse nascono già dismesse. Massimiliano Barbin Bertorelli