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Il Nano Morgante | L’attitudine a tradire

Il Nano Morgante | L’attitudine a tradire
René Magritte, Il tradimento delle immagini (1928)

Partiamo dall’applicazione del concetto di emancipazione. Partiamo dalla possibilità di mettere ogni individuo nella condizione di “libertà dai pregiudizi e dalle convenzioni intesi come limiti all’autonomia” (def. Web-Treccani). Partiamo dall’idea di considerarci già liberati dai vincoli e di un’emancipazione che includa tutti indistintamente.

Restano tuttavia da ri-collocare alcuni diffusi comportamenti sociali che paiono stridere, in primis, con la definizione virgolettata; in secundis, con la comune idea emancipativa.

Scendendo nella pratica della questione, va fin da subito evidenziato che cornificarsi  esula dal concetto di libertà ed emancipazione.

Questa inconfessabile infedeltà,  largamente esercitata in contesti socialmente titolati, implica la tolleranza del comportamento doppiogiochista, almeno fino a quando (e se) non viene pubblicamente smascherato.

Senonché,  mettendo da parte il misero gioco delle responsabilità, la natura del doppiogiochista-traditore magistralmente incorpora “colui che agisce delittuosamente e compie danni, mascherando le proprie intenzioni, contro persone o istituti che hanno fondato motivo di fidarsi”, adottando una def. Web-Treccani.

In base ai presupposti, é ragionevole dedurre che l’autore del gesto fedifrago possieda l’attitudine a tradire in generale, estendendo l’esercizio oltre l’ accezione consueta.

Elementare è infatti la logica che supporta tale deduzione, poiché chi tradisce i sentimenti e la fiducia della propria famiglia potrebbe non esitare, all’occorrenza, a tradire la fiducia di chiunque altro.

Per mero sillogismo, quindi, ogni tradimento familiare va affiliato ad un’ indole amorale inaffidabile.

Trascurando per irrilevanza il registro privato, desta attenzione un registro pubblico in cui i tradimenti, invisibili all’esterno ma risaputi all’interno del contesto, paiono ricompresi in numerosi ordini del giorno.

A ribadire il concetto, per quanto la gravità insita nell’infedeltà familiare possa essere comodamente sminuita e/o tacitata, il gesto resta indicatore di una natura fedifraga.

Pertanto, idealmente, quando la fattispecie infedele viene smascherata in un contesto istituzionale si esige l’immediato licenziamento del traditore in quanto moralmente inadeguato (anche) al ruolo di rappresentanza. Massimiliano Barbin Bertorelli