Home Cultura Cultura Genova

Il Nano Morgante | La reputazione è una bella fregatura

Il Nano Morgante | La reputazione è una bella fregatura
Cambi di Orizzonte, dipinto di Andrea Busnelli olio su tavola 2018

Nel corrente momento storico, è un piccolo balzo quello che separa il luogo della competenza (somma delle qualità individuali, delle conoscenze e delle esperienze specifiche che consentono ad una persona di svolgere un determinato compito – Treccani Web) dal luogo della reputazione (la stima e la considerazione in cui si è tenuti da altri – cit.).

Una volta interiorizzato il concetto di prestigio reputazionale, le abilità acquisite e impegnate in un adeguato ambito professionale consegnano all’individuo uncapitale sociale di avvio riconoscibile & spendibile.

E, malgrado la reputazione registri a carico del titolare, talvolta palesemente, ripercussioni infauste, tali da rivedere l’ originaria previsione costi & benefici,  essa continua a calamitare intorno a sé una frotta di seguaci.

Come tributo d’appartenenza, questa frotta di seguaci trova sommo diletto in una reputazione che abbaglia e convince anche a reciproci sgomitamenti.

Sottrarsi alla lotta per il prestigio, alla giusta causa della reputazione, se anche mettesse in chiaro l’ immunocompetenza del recalcitrante, ne ammetterebbe solo l’ inadeguatezza rispetto agli esigenti parametri sociali  della modernità.

Per coerenza alla sua estetica seduzione, non sorprende che la reputazione possa consistere in una bella fregatura: in specie, dopo aver capito che tornare indietro é ammettere la propria inadeguatezza.

Non a caso, la reputazione, similmente alla ragione, per essere celebrata e preservata, deve essere riconosciuta e costantemente celebrata anche da altri.

Per esemplificare l’ ambigua relazione tra competenza & reputazione, “l’improvvisazione è una competenza” (cit. Stefano Velotti) e, similmente, anche una truffa abilmente mandata a segno. Nondimeno, nessuna delle due circostanze consegna ai titolari una reputazione sociale spendibile, se non in contesti particolari.

In definitiva, stante un orizzonte reputazionale che collima con la definizione di Friedrich Holderlin: “il  dramma dell’uomo moderno è essere solo professione”, non è mai tardi per capire che la reputazione é una bella fregatura. Massimiliano Barbin Bertorelli