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Il Nano Morgante | La condizione subalterna

Il Nano Morgante | La condizione subalterna
Peanuts e la sua copertina (Schulz)

Accettiamo pure il fatto che oggi una delle discipline più in voga sia il multi-tasking, la spasmodica rincorsa al fare tante cose, tutte insieme.

Non vi è infatti dubbio che, vivendo un orizzonte di possibilità esteso su fronti d’intervento virtuali e “immaginali” (cit.H.Corbin), l’individuo in esso collocato si prodighi in una  molteplicità di contesti e di obiettivi, animato dalla brama di contabilizzare il fine materiale di tale funambolico eclettismo.

Questa disciplina pare tragitto obbligato per chi vuole dimostrare le proprie capacità commisurate all’odierno stile nevrotico.

Per contro, dinanzi ad un orizzonte multiplo, è più che legittima l’alternativa di respingere al mittente l’afflato ansiogeno che non tarda a scaturire dalla card.

A ben vedere, il senso di rivalsa che usualmente com-muove gli individui e li porta alla dimensione di lotta procede in linea con l’idea della parificazione delle distinzioni sociali,  prospettando che esse siano azzerabili semplicemente a livello individuale esaudendo la stessa dotazione di desideri con simili beni di consumo.

Tale ambizione individuale, in balia di confortanti illusioni, esprime una situazione da “libera volpe in libero pollaio”, scomodando  Che Guevara.

A ribadire il concetto,  la possibilità del possesso del bene disinnesca sul nascere ogni eventuale istanza sociale controversista, la depriva di quella rabbia indirizzata che costituisce l’ ossatura di ogni sana rivalsa sociale.

Questa brama compensativa attanaglia il “bipede implume” (a dit Platone) imbrigliandolo in una invisibile inestricabile rete.

In sostanza, l’illusione, adornata di bisogni eterodiretti e assunti come propri, persuade e seduce più della verità.

La dinamica multi-verso dell’esistenza quotidiana imprime una spinta inconsulta sull’individuo e lo getta lungo un percorso in cui non è in grado di riconoscere la propria condizione babelica & subalterna.

Non a caso, è una condizione in cui a nessuno interessa nessuno, giacché a nessuno interessa capire ciò che merita di essere desiderato. Massimiliano Barbin Bertorelli