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Il Carnevale, dalle origini Greche e Latine ai giorni nostri

Il Carnevale, dalle origini Greche e Latine ai giorni nostri

La tradizione del carnevale, risale all’antica Grecia e poi continuata con i latini e in particolare a Roma. È sempre stata una festa di matrice popolare ed è stata tramandata nei secoli, perchè eredità di feste pagane come le celebrazioni in onore di Dionisio nell’antica Grecia, i Baccanali, o nei Saturnali romani e festeggiamenti collegati al culto del dio Saturno.

Però non si conosce con certezza quali siano le origini vere del carnevale, non esistono documenti da confrontare tra loro; la stessa situazione sta sull’ etimologia della parola Carnevale. Vari storici sostengono che la commemorazione del carnevale abbia origine nelle feste primitive, di natura orgiastica, che avevano luogo in onore del ritorno della primavera.

In effetti, in certi rituali agresti dell’antichità, parliamo di 10 mila anni a. C., uomini e donne usavano dipingersi il viso e il corpo, lasciandosi trasportare dalla danza e dai festeggiamenti. Altri storici ritengono che il carnevale abbia avuto origine in certe allegre feste che si tenevano nell’ Egitto antico; ci sono prove che gli egizi festeggiavano il culto di Iside fin dai 2 mila anni a.C.

All’inizio i cristiani commemorava il carnevale a partire dal 25 dicembre, comprendendovi i festeggiamenti del Natale, dell’anno nuovo e dell’Epifania, in cui predominavano giochi, scherzi e travestimenti. Con l’affermarsi del Cristianesimo la chiesa ha dato un ordine alle festività, punendo severamente tutti gli abusi. Il cattolicesimo non adottò il carnevale, lo sopportò con una certa tolleranza, visto che la collocazione del periodo carnevalesco ruota attorno alla data della penitenza con il mercoledì delle ceneri prestabilite dalla stessa Chiesa.

Nella Gallia gli eccessi per il Carnevale furono sfrenati e volti ad ogni genere di bizzarria, così la Roma Papalina, lo proibì per molto tempo. Papa Paolo II, nel XV secolo, fu uno dei più tolleranti, permettendo che i festeggiamenti avessero luogo nella via Lata, una strada nei pressi della sua residenza. Nel carnevale romano si poteva assistere a corse di cavalli, sfilate di carri allegorici, combattimenti di confetti, corse dei gobbi, lancio di uova e altri divertimenti.

Il ballo in maschera, introdotto da Papa Paolo II, acquisì forza nei secoli XV e XVI a causa dell’influenza della Commedia dell’Arte, i cui personaggi sono all’origine di molte maschere tipiche del carnevale. Questa festa ebbe grande successo alla corte di Carlo VI, che ironicamente fu assassinato durante uno di questi balli, mascherato da orso. Le maschere, inoltre, venivano confezionate anche per feste religiose come l’Epifania. A Venezia e Firenze, nel XVIII secolo, le dame eleganti della nobiltà le utilizzavano come strumento di seduzione.

In Francia il carnevale resistette persino alla rivoluzione francese e riprese vigore all’epoca del Romanticismo, fra il 1830 e il 1850, una manifestazione artistica che dà prominenza all’ordine e all’eleganza, con i suoi balli e sfilate allegoriche.

Il carnevale europeo scomparve gradualmente in Europa tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, anche se la tradizione carnevalesca si è mantenuta in alcune città fino ai giorni nostri: Venezia, Viareggio, Nizza, Monaco di Baviera. Nello stesso periodo, invece, assistiamo all’esplosione e al definitivo radicamento del Carnevale del Brasile con le prime sfilate di carri e gruppi mascherati e la nascita delle scuole di samba. ABov