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Festini escort e cocaina, svolta inchiesta: 2 donne sentite dalla pm

Palazzo di Giustizia a Genova (foto di repertorio)

Oggi in Tribunale a Genova è stata interrogata per la prima volta la seconda presunta escort che, secondo la Procura, ha partecipato ai presunti festini a base di sesso e cocaina scoperti dagli investigatori della Squadra mobile che nelle scorse settimane avevano arrestato i presunti organizzatori: l’imprenditore Christian Rosolani e l’architetto Alessandro Cristilli.

I due genovesi sono stati scarcerati e da alcuni giorni sono stati messi agli arresti domiciliari.

La presunta prostituta, che abita fuori Genova, è stata sentita dalla pm Arianna Ciavattini per chiarire chi fossero gli organizzatori delle feste, come si svolgessero, e soprattutto chi fosse presente.

“Ho fornito tutte le spiegazioni richieste – ha riferito la giovane donna ai cronisti – più avanti saprete la mia verità”.

Stamane è stata sentita, per la terza volta, anche la presunta escort genovese di 32 anni Jessica Nikolic, che risulta indagata nell’inchiesta a luci rosse.

La donna, durante un precedente interrogatorio, avrebbe riferito di avere riconosciuto il vicepresidente leghista della giunta regionale Alessandro Piana (non indagato) come partecipante a uno dei festini, avvenuto il primo marzo 2022 nella villa di Cristilli a Genova Apparizione.

Secondo quanto emerso finora, il gip del Tribunale di Genova ha deciso di inserire ugualmente il nome del politico leghista nel dispositivo (pubblico) dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere di Cristilli e Rosolani sulla base della testimonianza della presunta escort e anche se Alessandro Piana non è mai stato iscritto nel registro degli indagati.

A seguito della decisione del gip si è così scatenato un putiferio giudiziario-mediatico che ha gettato fango sull’esponente della Lega e che è stato oggetto di un’animata discussione in consiglio regionale.

Il vicepresidente di Regione Liguria, che abita sopra Imperia, lo stesso giorno in cui erano apparsi gli articoli sui media aveva convocato una conferenza stampa e aveva indubitabilmente dimostrato di non avere partecipato al presunto festino a Genova Apparizione perché la sera del primo marzo 2022 era stato portato a casa dall’autista di Regione Liguria e aveva partecipato a una conferenza in video call con Vinitaly.

Non avendo il dono dell’ubiquità, quindi, non poteva essere stato presente contemporaneamente a Imperia e a Genova.

Alessandro Piana ha mostrato anche i “ruolini” degli autisti di Regione Liguria con i percorsi effettuati e ha sempre ribadito “di non conoscere gli indagati e di non essere andato ad alcuna cena con escort e droga in vita mia”.

Inoltre, sempre secondo quanto emerso finora, dalle intercettazioni non risulta che lo smartphone di Alessandro Piana abbia mai agganciato alcuna “cella” telefonica di Genova Apparizione.

Il politico leghista, insieme al suo avvocato Maurizio Barabino, ha quindi chiesto di essere sentito in Procura e dopo la sua testimonianza il Procuratore capo Nicola Piacente e la pm Arianna Ciavattini gli hanno proposto un confronto all’americana con la giovane presunta prostituta coinvolta nell’indagine, che ovviamente il vicepresidente di Regione Liguria ha rifiutato.

Secondo gli inquirenti, l’architetto Cristilli organizzava nella sua villa di Genova Apparizione le cene con le escort e la cocaina.

A una di queste serate, appunto quella del primo marzo 2022, sempre secondo quanto emerso finora, avrebbero partecipato tra gli altri il notaio genovese Piero Biglia di Saronno e l’avvocato genovese Mauro Ferrando (entrambi non indagati), i quali, a differenza della escort-testimone chiave dell’inchiesta, avrebbero escluso la presenza di Alessandro Piana e avrebbero spiegato di essere stati alla cena e di essere andati via senza avere consumato droga e senza avere avuto rapporti sessuali con le giovani donne invitate dagli indagati.

Per gli inquirenti, ai festini venivano invitati politici, dirigenti di partecipate e imprenditori anche per potere ottenere dei lavori. Su questo aspetto è stato aperto un secondo filone di indagine.