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FdI: no a luogo di quarantena coronavirus in Rsa Albaro. Bufera su Giampedrone

Costa, Vacalebre, Campanella (FdI)

“No a un luogo di quarantena per i contagiati da coronavirus in pieno centro a Genova. Dobbiamo prevedere reparti di degenza ed isolamento in zone strategiche della città, ma fuori da zone centrali o ad alta concentrazione di popolazione, soprattutto se anziana”.

Lo hanno dichiarato stamane i consiglieri comunali genovesi di Fratelli d’Italia.

“Quanto letto ieri sulle pagine dell’edizione genovese di Repubblica – hanno spiegato – ci  ha molto preoccupato.

Infatti, se corrispondessero al vero le parole attribuite all’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone circa la possibilità di far adibire una struttura RSA in via Giordano Bruno come luogo di quarantena, ci troveremmo di fronte ad una scelta tanto scellerata quanto non auspicabile.

Questa idea di requisire una struttura per anziani in Albaro per adibirla ad area di isolamento per i contagiati da coronavirus appare pura follia.

Del medesimo parere sono anche i nostri consiglieri e il nostro assessore del Municipio Medio Levante perché ci sarebbero conseguenze disastrose per l’economia locale: corso Italia e i negozi della via sarebbero pesantemente penalizzati”.

Ad aggiungersi al coro dei “no” a questa idea è stato anche l’ex consigliere regionale di FdI Matteo Rosso, che è un medico e ha ampia competenza in ambito di residenze protette e per anziani, sollevando una questione di opportunità: “alcuni anziani ospiti sono in difficoltà per la mancanza di visite dai parenti e di fronte ad una scelta del genere avrebbero ulteriori danni per una possibile psicosi”.

I consiglieri comunali Stefano Costa e Valeriano Vacalebre con il capogruppo a Palazzo Tursi Alberto Campanella, l’assessore Anna Palmieri e Matteo Rosso si augurano quindi che “il virgolettato citato non corrisponda alle parole dell’assessore regionale Giampedrone. Oppure, se così fosse, che l’assessore si convinca all’utilizzo di strutture idonee in zone periferiche, non densamente popolate e senza attività commerciali per non recare ulteriore danno alla popolazione già provata dalla situazione di emergenza”.