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Crac Autocorsica, Procura chiede rinvio a giudizio per Ravà e Vinelli

I genovesi Ravà e Vinelli

La Procura di Genova oggi ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente del consiglio dell’Ordine dei Commercialisti genovesi e in passato numero due di Banca Carige Paolo Ravà e dell’imprenditore genovese Enrico Vinelli, attualmente gestore di un ristorante di lusso in Centro città, oltre ad altre tre persone, per il “crac” della concessionaria d’auto Autocorsica Spa.

Le accuse, a vario titolo, sono di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

Le altre tre persone indagate e per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio risultano Katia Delle Monache (moglie di Vinelli), Domenico Ravà (fratello di Paolo) e Luca Valdata, a loro volta commercialisti ed ex membri del collegio sindacale della società genovese dichiarata fallita nel 2016.

Per questi tre indagati la Procura di Genova profila soltanto il concorso nella bancarotta, senza l’autoriciclaggio.

Paolo Ravà ed Enrico Vinelli erano anche stati interdetti per un anno su richiesta del sostituto procuratore Luca Monteverde e del procuratore aggiunto Francesco Pinto.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva sciolto e commissariato il consiglio dell’Ordine dei Commercialisti di Genova, allora presieduto da Paolo Ravà.

Secondo le indagini degli investigatori della Guardia di Finanza, l’allora legale rappresentante della società Enrico Vinelli e il commercialista genovese avrebbero spogliato la concessionaria Autocorsica dei suoi asset migliori per spostarli in una nuova società, la Centro spa.

Sempre secondo gli inquirenti, avrebbero poi concentrato il passivo di Autocorsica sul debito erariale, circa il 97 per cento del totale, così da trasferire nella newco Centro solo la parte sana del gruppo e convincendo così la casa madre, Volkswagen Group Italia spa, a garantire pure alla seconda il contratto per la commercializzazione delle auto Audi.