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Ciro Grillo e gli amici genovesi accusati di violenza sessuale: chiuse le indagini

Frame del video in cui Beppe Grillo difende il figlio 20nne e i 3 amici accusati di violenza sessuale da coetanea

Lunedì 3 maggio. I pm della procura di Tempio Pausania oggi hanno riferito di avere chiuso di nuovo le indagini preliminari per la presunta violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 19enne italo-norvegese per cui risultano indagati il ventenne Ciro Grillo, figlio del leader M5S Beppe Grillo, e suoi tre amici coetanei.

La pubblica accusa ha specificato meglio il secondo capo di imputazione ovvero quello relativo alle foto ritenute oscene con la seconda giovane, amica della 19enne, che sarebbero state scattate mentre lei dormiva.

In particolare, secondo la procura sarda, sarebbero almeno tre le immagini contestate a Grillo junior, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria (si vedrebbero i genitali scoperti appoggiati sul capo della ragazza).

La violenza sessuale di gruppo nei confronti della 19enne italo-svedese, residente a Milano, risulta contestata a tutti e quattro gli amici genovesi, compreso Francesco Corsiglia, il quale avrebbe dichiarato agli inquirenti di avere avuto un rapporto sessuale consenziente con la giovane e poi di essersi addormentato.

Adesso i legali dei quattro indagati potranno chiedere un nuovo interrogatorio.

I magistrati avranno poi venti giorni di tempo per chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione.

A denunciare la violenza sessuale, una settimana dopo i presunti fatti del luglio 2019, era stata la studentessa italo-norvegese rientrata a Milano dopo la vacanza in Costa Smeralda.

Secondo la pubblica accusa, i quattro giovani genovesi avrebbero conosciuto la 19enne e l’amica alla discoteca Billionaire.

Intorno alle cinque del mattino, le due studentesse avrebbero quindi accettato l’invito di andare tutti insieme nel residence, dove la famiglia Grillo ha un appartamento, per una spaghettata.

Dopo avere mangiato, Corsiglia avrebbe avuto un rapporto sessuale con la 19enne e poi si sarebbe messo a dormire.

Anche l’amica della 19enne si sarebbe addormentata, ma in un’altra stanza.

Successivamente, gli altri tre avrebbero indotto la 19enne a bere alcolici e ci sarebbe stata la violenza sessuale di gruppo. Sarebbe stato girato anche un breve video, che risulta agli atti.

I giovani genovesi hanno sempre ribadito che la 19enne era stata consenziente. Tanto che il giorno seguente sarebbe andata al mare per fare “kitesurf”.

Da quanto emerso finora, l’istruttrice di kitesurf, con cui la 19enne quel pomeriggio si era allenata in mare, avrebbe sostanzialmente dichiarato agli inquirenti: “Mi è sembrata una ragazza solare, vivace ed estroversa. Quando è terminata la lezione era molto felice e soddisfatta della sua performance sportiva. Se avessi avuto la sensazione che fosse stata sotto l’effetto dell’alcol non le avrei fatto fare la lezione, non sarebbe stato sicuro”.

Tuttavia, altri testimoni avrebbero invece raccontato di un cambiamento di umore nella 19enne.

Nei giorni scorsi, Beppe Grillo era intervenuto sul web e, citando il video agli atti, aveva difeso il figlio e i suoi amici definendoli anche “dei coglioni” come altri ragazzi della loro età, ma “non certo degli stupratori”.

Se mio figlio è uno stupratore perché non lo avete arrestato? Video prova consensualità