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Chiavari racconta, don Giovanni Battista Bobbio

Chiavari racconta, don Giovanni Battista Bobbio

Ritorna a Chiavari il premio Don Bobbio, 3 Ottobre 2020 presso l’Auditorium San Francesco

La straordinaria figura di don Giovanni Battista Bobbio, parroco di Valletti, in Val di Vara, fucilato a Chiavari il 3 gennaio 1945, sarà rievocata sabato 3 ottobre (ore 10.30) all’Auditorium San Francesco nell’ambito di una iniziativa promossa dall’Anpi di Chiavari e patrocinata dal Comune.

Tornerà infatti ad essere conferito il Premio Don Bobbio che la sezione cittadina dell’Associazione nazionale partigiani assegna a persone che abbiano, con il loro operato, tenuto alti i valori della Resistenza e dell’antifascismo. Il premio Don Bobbio 2020 sarà assegnato a una giovane studentessa di Chiavari, la dottoressa Jessica Leo, che ha recentemente conseguito la laurea in Scienze internazionali e diplomatiche all’Università di Genova (Dipartimento di Scienze politiche) discutendo una tesi su “Il ruolo delle idee in politica: il caso del Mein Kampf”, approfondendo la ricerca sul saggio con il quale, nel 1925, Adolf Hitler delineò il suo pensiero politico e il programma del Partito nazionalsocialista. Discuterà con lei dei temi inerenti l’insorgere della ideologia nazista in Europa – e dei rischi di nuove derive autoritarie – il professor Francesco De Nicola, docente all’Università di Genova. É previsto un intrattenimento musicale a cura di Giorgia Lo Presti, accompagnata al pianoforte da Nicola Nastos. Sono invitati a partecipare gli studenti chiavaresi e del Tigullio.

Don Giovanni Battista Bobbio era diventato parroco di Valletti nel 1939. Dopo l’8 settembre 1943 divenne amico e collaboratore dei giovani che avevano scelto la strada della lotta per la libertà. Il sacerdote, diventato cappellano della Brigata Coduri, non si limitò ad assistere spiritualmente i partigiani, ma contribuì a rafforzarne i ranghi, facendo da intermediario per portare soldati della Divisione alpina repubblichina Monterosa – che presidiava il passo di Velva e il litorale – nelle file della Resistenza. Si adoperò per favorire il passaggio con i partigiani, a Torriglia, dell’intero battaglione Vestone: era il 4 novembre 1944. Poco meno di due mesi dopo, i nazifascisti operarono un rastrellamento in grande stile che aveva lo scopo principale di catturare proprio il prete partigiano. Arrestato, fu lasciato per un’intera notte legato a una palizzata mentre turbinava la neve e poi, da Santa Maria del Taro, venne trasportato a Chiavari. Qui fu tenuto per due giorni in totale isolamento, prima di essere fucilato al poligono di tiro, senza processo. Al comandante del plotone d’esecuzione che gli chiese se voleva pregare prima di morire, don Bobbio rispose “Io sono già a posto con la mia coscienza, ma pregherò per voi”. Aveva 30 anni, il prete partigiano, quando venne ucciso dai nazifascisti. Sabato 3 ottobre, durante l’incontro, sarà inoltre proposta una importante testimonianza inedita sul ruolo attivo che don G. B. Bobbio svolse a Chiavari a favore della Resistenza. Chiavari ha dedicato a questo grande sacerdote un busto, accanto a quello di Sergio Kasman, in piazza Nostra Signora dell’Orto.

A causa delle misure anti Covid, l’accesso all’Auditorium è libero fino a esaurimento posti: è necessaria la prenotazione all’indirizzo anpichiavari.segreteria@gmail.com. È assolutamente indispensabile indicare nella prenotazione nome, cognome e numero di telefono.