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Carige conferma la ripresa, ma con una perdita di 76,7 mln

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Banca Carige

Carige ancora in perdita ma conferma la ripresa con le performance commerciali.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige riunitosi in data odierna ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2021. La Banca Carige chiude i primi nove mesi dell’anno 2021 con una perdita di 76,6 milioni. Su questa perdita ha inciso la componente non ricorrente di 22,6 milioni accantonata a chiusura della verifica ispettiva sulla trasparenza.

Sono 138,51 milioni la perdita nello stesso periodo del 2020. È quanto risulta dai risultati consolidati al 30 settembre 2021 approvati questa mattina dal cda. L’ Istituto di credito ligure è centrato sul raggiungimento dei target reddituali di Piano, potendo anche contare sul «perdurante, pieno e convinto impegno». E’ stato dichiarato pubblicamente il 28 luglio 2021 da parte del Fidt, attuale azionista di controllo.  Fidt sta svolgendo un processo di selezione di un partner per addivenire a una business combination del gruppo.

Francesco Guido, amministratore delegato di Banca Carige, commenta così i risultati: 

«Il trimestre appena concluso è la conferma che Carige prosegue nella marcia di recupero della redditività, forte del presidio sulla qualità degli asset creditizi e del progressivo completamento delle attività previste nel Piano. Sebbene il consuntivo finale risulti inficiato da una sopravvenienza passiva non riconducibile all’attività caratteristica e che potrà successivamente essere riassorbita. La banca si trova in ottimo stato di salute e consolida i positivi segnali di crescita del proprio business registrati nei trimestri precedenti. Grazie all’insostituibile contributo del nostro personale proseguiremo sulla strada di accelerare ulteriormente lo sviluppo delle banche del gruppo, facendo sentire ancora di più la vicinanza alle famiglie e alle imprese che vivono nei nostri stessi territori». Conclude Francesco Guido.

I dati consuntivi dei primi tre trimestri confermano il trend di recupero della redditività core.

Si registrano: accelerazione del margine operativo netto che nel trimestre torna in positivo: +8,8 milioni vs -6,5 del secondo e -23,2 del primo trimestre 2021; decisa crescita nella top line dei ricavi netti (margine di interesse + commissioni nette): +15,4% annuo; margine di interesse +21,1%; commissioni nette +11,8% . Costi in strutturale riduzione: -2,0% nell’anno con una dinamica del personale che, in coerenza con le previsioni, evidenzia una progressiva diminuzione dell’organico (-9,4% nell’ultimo anno) e delle spese correlate (-6,7%); costo del credito annualizzato 38 bps (74 bps nei nove mesi 20201). Il progressivo sviluppo del nuovo modello di servizio, rilasciato a partire da gennaio 2021, inizia a produrre positivi sviluppi dell’attività commerciale con aggregati in aumento rispetto al 30 settembre 2020 e al 31 dicembre 2020: +€1,1 miliardi (+9,7%) di raccolta a breve da famiglie e imprese nell’anno, superando quota 12 miliardi (+8,6% nei nove mesi).

Nei primi nove mesi del 2021 si è avuta un’ottima performance del risparmio gestito rispetto alla media di mercato: 

 La raccolta netta è del  +10,2%del gruppo vs +4,7% medio del mercato, +0,5 miliardi (+4,3%) i finanziamenti a famiglie e imprese, a 11,8 miliardi (+2,4% nei 9 mesi). Significativo il fatto che rispetto alla media di mercato è doppia la performance (+50,9% vs +26,8% medio del mercato) dei prestiti personali2 nei primi nove mesi dell’anno.

Il gruppo a oggi ha lavorato il 50% delle pratiche Bonus 110% evase in Liguria. Il credito deteriorato verso la clientela al netto dei fondi svalutativi è stabile a 0,3 miliardi (npe ratio lordo 5,0% e netto 2,6%, (5,2% e 2,5% le medie di sistema), riflettendo una solida qualità del credito che si mantiene sui migliori livelli di sistema. Il coverage medio del portafoglio deteriorato 50,7% (52,1% inclusi i write-offs).

Il coverage del portafoglio performing è stabile allo 0,9%, valore che si mantiene nettamente superiore alla media di sistema. Sulla a perdita dei 9 mesi a 76,6 milioni ha inciso una componente non ricorrente di 22,6 milioni prudenzialmente accantonata a chiusura della verifica ispettiva sulla trasparenza (138,51 milioni, la perdita nello stesso periodo del 2020). Essendo il mese di gennaio 2020 ricompreso nel bilancio della gestione commissariale. Non è possibile confrontare i dati economici dei primi 9 mesi 2021 con quelli dei primi 9 mesi del 2020.

Il confronto con i primi 9 mesi del 2020 è ottenuto tramite ridistribuzione su 9 mesi dei primi 8 mesi (febbraio/settembre). Sono stati consuntivati nella gestione ordinaria 2020. Il commento delle voci di conto economico è basato sullo schema di Conto Economico riclassificato con criteri gestionali in allegato. ABov