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Cargo Cosulich bloccato a Mariupol rischia la nazionalizzazione

Cargo della genovese Cosulich bloccato a Mariupol rischia la nazionalizzazione
La Tzarevna della Vulcania (gruppo Fratelli Cosulich)

La nave Tzarevna di proprietà del gruppo genovese Cosulich è bloccata dal 24 febbraio nel porto di Maiupol.

Ora i leader della repubblica separatista di Donetsk minacciano di requisirla e inglobarla nella propria flotta mercantile.

Il danno stimato sarebbe di oltre 20 milioni di dollari.

La nave è a Mariupol dal 24 febbraio e ha un carico di acciaio proveniente dalle acciaierie di Azovstal e sarebbe dovuta partire per Monfalcone, poi lo scoppio della guerra.

Augusto Cosulich è a capo di un gruppo internazionale con oltre mille dipendenti e più di un miliardo di euro di fatturato, era stato in Ucraina poco prima dello scoppio della guerra.

La nave è di proprietà della Vulcania, società della “Fratelli Cosulich”, batte bandiera maltese, ed è ferma dal 24 febbraio nel porto di Mariupol, sul Mar d’Azov, con a bordo 15.000 tonnellate di bramme destinate ai laminatoi di San Giorgio di Nogaro.

Il valore della nave è di circa 9 milioni di dollari, mentre quello del carico è di 12 milioni di dollari.
Augusto Cosulich parla di un vero e proprio furto e chiede l’interessamento del Governo maltese e di quello italiano.