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Al Teatro della Corte si celebra la Festa della Repubblica

Al Teatro della Corte si celebra la Festa della Repubblica

Presentato l’evento “Libertà, Cultura, Civiltà. Dalla Liberazione alla Repubblica”. Il 1° giugno al Teatro della Corte di Genova a porte chiuse. Visibile in streaming.

L’iniziativa, ideata e promossa da Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci” e Teatro Nazionale di Genova insieme a Regione Liguria e Comune di Genova per celebrare la Festa della Repubblica, si terrà al Teatro della Corte il 1 giugno alle ore 18.30 a porte chiuse. Sarà possibile seguire la serata via Facebook dalle pagine del Teatro Nazionale di Genova e del Teatro Carlo Felice.

FESTA DELLA REPUBBLICA, TEATRO NAZIONALE DI GENOVA E ISTITUTO RAIMONDO RICCI INSIEME A REGIONE LIGURIA E COMUNE DI GENOVA PER UN EVENTO ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ. PRESIDENTE TOTI: “L’ ABBRACCIO DELLA REPUBBLICA A CHI È STATO IN PRIMA LINEA NELL’EMERGENZA COVID”

L’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci” e il Teatro Nazionale di Genova, insieme a Regione Liguria e Comune di Genova, festeggiano la Festa della Repubblica con l’evento “Libertà, Cultura, Civiltà. Dalla Liberazione alla Repubblica”. Un’iniziativa che anche quest’anno, se pur in un contesto diverso, ha come obiettivo quello di trasmettere il senso di unità. Le celebrazioni, che si terranno lunedì 1 giugno alle ore 18.30 presso il Teatro della Corte “Ivo Chiesa”, saranno un vero e proprio omaggio a chi si è impegnato in prima linea nell’emergenza coronavirus. L’iniziativa si svolgerà a porte chiuse. Sarà possibile seguirla tramite diretta Facebook dalle pagine del Teatro Nazionale di Genova e del Teatro Carlo Felice.

Il programma prevede la lettura di brani tratti dai discorsi di alcuni Padri Costituenti da parte degli attori del Teatro Nazionale di Genova Ugo Dighero, Paolo Li Volsi, Barbara Moselli, Pino Petruzzelli e Carla Signoris, che saranno accompagnati dal Quintetto d’archi del Teatro Carlo Felice che, guidato dal Maestro Paolo Silvestri, suonerà “Il canto degli italiani”. A seguire, le testimonianze del direttore del pronto soccorso dell’Ospedale Galliera Paolo Cremonesi, dell’infermiera dell’Ospedale San Martino Silvia Romano, del volontario della Pubblica Assistenza della Protezione Civile Mino Guido, della addetta alle vendite del supermercato del Terminal Traghetti Sara Papalia, del vice-ispettore della Polizia di Stato Simona Pappalardo e del capo cantiere del nuovo ponte di Genova Renzo Rossi. Il coordinamento registico della serata è curato da Giorgio Gallione.

L’iniziativa, a cui hanno collaborato anche il Teatro Carlo Felice, l’Università di Genova, il MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria e il Polo del Novecento, sarà presentata dal direttore del Teatro Davide Livermore e dal presidente dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci” Giacomo Ronzitti, con i saluti del presidente del Teatro Nazionale di Genova Alessandro Giglio, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del sindaco di Genova Marco Bucci. Seguirà l’intervento in streaming del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, che ha concesso il patrocinio all’evento insieme a Regione Liguria.

“Che questa iniziativa possa essere un abbraccio di conforto per chi in questi mesi si è impegnato in prima linea nell’emergenza coronavirus” – dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Il nostro obiettivo, insieme alle altre istituzioni, è quello di trasmettere un messaggio di speranza e di vicinanza, proprio in occasione della Festa della Repubblica, che è la festa di tutti gli italiani. Le celebrazioni saranno, quindi, una grande festa all’insegna della solidarietà in cui le testimonianze rappresenteranno un contributo prezioso”.

“Genova è stata la prima città in Italia ad aprire un teatro durante l’emergenza Covid-19: il 25 aprile con il concerto al Carlo Felice. Lunedì prossimo, in un’altra straordinaria realtà artistica e culturale della nostra città, abbiamo scelto di celebrare in un teatro anche la festa del 2 giugno – spiega il sindaco Marco Bucci – Sarà ancora una piazza virtuale, purtroppo ancora priva della presenza del pubblico. Tuttavia vogliamo esprimere l’importanza e il senso che il teatro riveste nella nostra società e per la nostra comunità. Sarà un momento di grande livello per ricordare la storia di oltre 70 anni di vita del Paese (e celebrarne l’Istituzione) dedicato a chi, in questo 2020, più di tutti ha fatto il proprio dovere lavorando in prima linea per l’emergenza Coronavirus”.

“Tradizionalmente in occasione del 2 giugno il nostro Istituto ha sempre promosso momenti di riflessione storiografica sulle radici, sul contesto storico e sui peculiari caratteri della nostra Repubblica, scevra da ogni impostazione retorica o meramente celebrativa – dichiara il presidente dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci” Giacomo Ronzitti – Quest’anno abbiamo sentito ancor più il bisogno di allargare l’orizzonte della nostra riflessione in occasione della festa della Repubblica, per connettere idealmente le ragioni di fondo che portarono alla scelta referendaria del 2 Giugno 1946, il nesso inscindibile tra Resistenza-Repubblica-Costituzione con il presente, ovvero con quello straordinario moto di solidarietà e responsabilità collettiva che ha animato le donne e gli uomini che in questi mesi sono stati in prima linea nella lotta contro la pandemia per tutelare le nostre vite, le nostre libertà, il nostro futuro. Carlo Azeglio Ciampi lo avrebbe definito un esempio di nuovo “patriottismo repubblicano”.

“La festa del 2 giugno è la festa su cui si fonda la nostra società ed è giusto celebrarla in teatro, luogo per eccellenza della celebrazione della società italiana, una società che produce lavoro, bellezza e arte – conclude il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore –  Il teatro è il luogo della militanza, il luogo dove storicamente i cittadini hanno avuto la capacità di creare una coscienza dell’essere comunità, del non essere più servi ma cittadini – e questo è l’Ottocento – ma anche dove alla fine della guerra si è celebrato il senso di libertà con quello che è stato, finalmente, il compimento di un sogno di Repubblica che aveva preso forma sin dal Risorgimento. Questa serata è straordinaria perché mette insieme le Istituzioni, il Sindaco di questa città, il Governatore di questa regione, il Ministro alla Cultura di questa nazione, e l’arte e il teatro diventano in qualche modo l’amplificatore emotivo e poetico delle istanze morali e valoriali dei Padri Fondatori”.